Dove metti i piatti?

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Piatti piani, equidistanti tra loro su sottopiatti o tovaglia, vanno orientati con eventuali decorazioni verso lospite. A seguire, il piatto fondo, la tazza da consommé o il piatto per lantipasto.

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L’Arte di Disporre i Piatti: Un’Armonia di Forma e Funzione

Quante volte ci siamo fermati a riflettere su dove posizionare esattamente un piatto a tavola? Sembra una domanda banale, quasi insignificante. Eppure, la disposizione dei piatti è un elemento fondamentale nell’arte dell’apparecchiatura, un linguaggio silenzioso che comunica cura, attenzione ai dettagli e rispetto per gli ospiti. Non si tratta solo di riempire lo spazio, ma di creare un’esperienza estetica e funzionale che elevi l’intero pasto.

Immaginiamo una tela bianca: il tavolo imbandito. Il piatto piano è il punto di partenza, l’ancora visiva che definisce lo spazio personale di ogni commensale. La sua posizione, centrale e ben definita, è il fulcro da cui si irradiano gli altri elementi dell’apparecchiatura. Ma come posizionare questo primo elemento?

La risposta risiede nell’armonia e nella coerenza. I piatti piani, equidistanti l’uno dall’altro, creano un ritmo visivo che rassicura e invita alla convivialità. Che poggino su un elegante sottopiatto in argento, esaltandone la forma, o direttamente su una tovaglia di lino finemente ricamata, la loro disposizione deve essere impeccabile.

Un dettaglio spesso sottovalutato è l’orientamento. Se il piatto piano sfoggia una delicata decorazione, un motivo floreale o uno stemma di famiglia, è buona norma orientarlo in modo che la bellezza del design sia pienamente apprezzabile dall’ospite. Questo piccolo gesto dimostra premura e attenzione, trasformando un semplice pasto in un’occasione speciale.

Ma il piatto piano è solo il primo atto di questa sinfonia di porcellana. A seguire, in un crescendo di sapori e presentazioni, entrano in scena il piatto fondo, pronto ad accogliere una zuppa fumante o una minestra corroborante; la tazza da consommé, elegante e raffinata, ideale per un brodo delicato e profumato; e infine, il piatto per l’antipasto, un’introduzione al viaggio culinario che attende gli ospiti.

Ognuno di questi elementi ha una sua precisa ragion d’essere e una sua collocazione definita. Il piatto fondo si adagia con grazia sul piatto piano, mentre la tazza da consommé si pone delicatamente sul suo piattino, leggermente spostata a destra rispetto al centro. Il piatto per l’antipasto, a seconda del tipo di portata, può trovare posto sopra il piatto piano o essere servito separatamente.

L’arte di disporre i piatti non è una mera formalità, ma una vera e propria espressione di ospitalità. È un modo per accogliere gli ospiti, farli sentire a proprio agio e preparare il terreno per una piacevole esperienza culinaria. Che si tratti di una cena formale o di un pranzo informale, la cura nella disposizione dei piatti è un segno di rispetto e un invito a godersi appieno il momento. In definitiva, la disposizione dei piatti è un’arte che, se praticata con cura e attenzione, può trasformare un semplice pasto in un’indimenticabile celebrazione dei sensi.