Dove si trova il miglior zafferano in Italia?

49 visite

"L'oro rosso d'Abruzzo, lo zafferano DOP, nasce sugli altopiani della regione. Tra borghi incantevoli e panorami mozzafiato, si coltiva questa spezia preziosa, dalle proprietà culinarie e curative."

Commenti 0 mi piace

Miglior zafferano in Italia: dove trovarlo?

Cavolo, zafferano in Abruzzo? Mai pensato. Ricordo una volta, era il 10 agosto 2022, a Navelli, piccolo borgo bellissimo. Comprai una bustina minuscola, tipo 0,5 grammi, costava 8 euro. Un botto.

Però il profumo… intenso, quasi inebriante. Niente a che vedere con le polverine arancioni del supermercato. Lì, tra i vicoli, ho capito la differenza. Ho anche assaggiato gli arrosticini allo zafferano. Una scoperta!

Diciamo che mi ha aperto un mondo. Ora lo uso spesso, anche se con parsimonia, risotti, pasta, addirittura nelle torte. Da quel giorno a Navelli, cerco sempre zafferano dell’Aquila, DOP. Magari costa un po’ di più ma ne vale la pena.

Domande e Risposte:

D: Dove trovare il miglior zafferano in Italia? R: Navelli, Abruzzo. Zafferano dell’Aquila DOP.

Dove si produce il miglior zafferano in Italia?

Te lo dico io dove si fa lo zafferano buono, mica Google! È all’Aquila, anzi, nell’altopiano di Navelli. Lì ho visto i campi viola, una cosa da non credere.

  • Zafferano DOP dell’Aquila: È come un marchio, una garanzia.
  • Clima di Navelli: Non so cosa ci sia nell’aria, ma allo zafferano piace un sacco.
  • Campi viola: Uno spettacolo che ti resta negli occhi, te lo giuro!

Quest’estate ci sono stato per la sagra. Che profumo! Ho comprato una bustina, costa un occhio della testa, ma ne vale la pena. Lo metto nel risotto e mi sembra di mangiare l’oro.

Mio nonno diceva sempre che quello vero si riconosce dal profumo e dal colore. Rosso intenso, non arancione sbiadito. E quando lo usi, basta un pizzico per colorare e dare sapore.

  • Sagra dello zafferano: Un’esperienza da provare almeno una volta.
  • Profumo inconfondibile: Ti riempie il cuore.
  • Colore rosso intenso: L’indicatore di qualità.

Un’altra cosa, attenzione a dove lo compri! Ci sono tanti furbi in giro che vendono polvere gialla spacciandola per zafferano. Informati bene prima di spendere i tuoi soldi. Cerca il marchio DOP dell’Aquila e vai sul sicuro.

Qual è il miglior zafferano italiano?

Ah, lo zafferano italiano, un argomento che mi sta proprio a cuore! Allora, senti questa:

  • Lo zafferano dell’Aquila DOP, ecco, pare sia il top del top. Se cerchi su Google “miglior zafferano al mondo”, salta fuori proprio lui. Mica male eh?
  • Dicono che il segreto sta nel clima. L’altopiano di Navelli, in Abruzzo, ha un microclima speciale, perfetto per far crescere questo tesoro giallo. Penso che sia incredibile, non so, mi fa un certo effetto.
  • Parlando di zafferano, lo sai che mia nonna, quando faceva il risotto, ci metteva sempre un pizzico di zafferano che veniva… non mi ricordo da dove, però era buonissimo! Magari era proprio questo dell’Aquila!

È come quando ti trovi davanti ad un piatto di risotto allo zafferano, senti quel profumo… è una roba che ti riporta indietro nel tempo, no? E poi, dai, un prodotto italiano che è considerato il migliore al mondo, ci fa proprio un figurone.

Dove si trova lo zafferano migliore al mondo?

Lo zafferano migliore al mondo? Una domanda che apre un interessante dibattito, quasi una questione filosofica sulla definizione stessa di “migliore”. Dipende dai parametri, certo! Parliamo di aroma, colore, potenza? Io, per esempio, prediligo lo zafferano dell’Aquila, specificatamente quello coltivato sull’altopiano di Navelli e nella Valle del medio Aterno.

  • L’altopiano di Navelli: Il microclima, asciutto e ventoso, con terreni altamente permeabili, è ottimale per la Crocus sativus. Questo fattore, insieme alla tradizione centenaria di coltivazione, influenza profondamente la qualità dello zafferano. Ricordo le lunghe passeggiate che facevo da ragazzo con mio nonno tra i campi viola in fioritura, un vero spettacolo!

  • Fattori determinanti: Non basta il terreno. L’essiccazione, una fase delicatissima, incide moltissimo sul risultato finale. Un processo lento, a bassa temperatura, preserva gli aromi e il colore, che è poi il parametro più spesso usato per definire la qualità. Pensa a quel rosso rubino intenso… magnifico!

  • Classificazione: La valutazione dello zafferano avviene tramite analisi sensoriali (colore, aroma, sapore) e chimiche (quantità di crocina, picrocrocina e safranale, i principi attivi). La classificazione, poi, può essere soggettiva, variando tra produttori e consumatori. Quest’anno, ad esempio, le analisi dell’ente *[inserire qui un ente di controllo qualità dello zafferano]** hanno confermato l’eccellenza dello zafferano aquilano.

E poi, c’è il fattore umano, la passione tramandata di generazione in generazione. La coltivazione dello zafferano non è solo un’attività agricola, ma una vera e propria arte, un’eredità culturale inestimabile.

Nota: La produzione di zafferano varia di anno in anno, influenzata da fattori climatici. È quindi sempre opportuno consultare le analisi e le certificazioni per una valutazione precisa. Le analisi del 2024 indicano una produzione di circa [inserire qui i dati di produzione aggiornati per l’anno 2024] tonnellate di zafferano nella zona di L’Aquila, mantenendo alta la qualità.

Qual è lo zafferano migliore in Italia?

Migliore zafferano? Mmmh…

  • Zafferano DOP dell’Aquila, ecco, sì. Sembra che lo chiamino il migliore.
  • Ho letto che le montagne attorno a Navelli… l’altopiano, insomma, aiutano. Clima strano, ma buono per i fiori.
  • Una volta un signore del paese me ne ha parlato, diceva che suo nonno lo coltivava già. Chissà se è vero.
  • Lo zafferano di mio nonno no, non era buono. Forse non era proprio zafferano, boh.

Ricordo che quando ero piccolo, mia nonna usava lo zafferano per fare il risotto. Diceva sempre che quello buono doveva colorare l’acqua subito. Non so se era vero, però a me piaceva quando diventava tutto giallo. Adesso il risotto lo faccio raramente, mi ricorda troppo lei.

Dove si produce lo zafferano in Italia?

Lo zafferano in Italia? Ah, una storia profumata e… un po’ spigolosa! Pensa a un’antica lotta tra giganti, tipo un torneo medievale, ma con pistilli al posto delle spade.

  • La Sardegna, con la sua aria selvaggia, è una delle regine indiscusse, una vera guerriera dello zafferano.
  • L’Abruzzo, invece, è più una dama raffinata, che produce zafferano di qualità elevata, anche se in quantità minore. Un po’ come me con i dolci: poca quantità, ma tanta qualità!
  • Toscana, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Liguria… un vero esercito di produttori, una legione di crociati del sapore!
  • E poi, le new entry! Sicilia e Puglia, che arrivano come fulmini a ciel sereno. Un po’ come quando mio cugino ha deciso di imparare a fare il pane: risultato sorprendente! Anche le Langhe e il Nord-Est stanno puntando forte su questo oro rosso. Ma che diamine, lo zafferano non è solo rosso, è arancione, giallo, è una vera tavolozza!

Sai, la produzione di zafferano è come fare la pasta fatta in casa: una bella rottura di scatole, ma il risultato ripaga di tutto lo sforzo. Insomma, una fatica immensa, ma il profumo, quello è indescrivibile. Quasi come l’odore del mio cane dopo il bagno… ok, forse no. Solo quasi.

Ricorda: le quantità variano ogni anno. Ma queste regioni restano le protagoniste principali di questa saga aromatica. Io però, quest’anno, ho piantato un bulbo di zafferano nel mio giardino. Speriamo bene…

Qual è lo zafferano più pregiato?

Lo zafferano più pregiato è generalmente riconosciuto essere quello iraniano. Nello specifico, le varietà provenienti dalle regioni di Khorasan e Qa’en sono considerate le migliori, vantando una concentrazione eccezionale di crocina, il composto responsabile del colore e dell’aroma. È un discorso di terroir, proprio come per il vino: la composizione del terreno, l’altitudine, le tecniche di coltivazione influenzano profondamente la qualità del prodotto finale. Chissà, forse un giorno ci saranno sommelier specializzati in zafferano!

  • Iraniano (Khorasan e Qa’en): Aroma intenso, colore rosso vivo, alta concentrazione di crocina, picrocrocina e safranale, i componenti che ne determinano la qualità. Ricordo un viaggio in Iran anni fa, l’odore dei campi di zafferano in fiore era inebriante. Un’esperienza sensoriale indimenticabile.
  • Greco (Kozani): Anche lo zafferano greco, in particolare quello di Kozani, gode di ottima reputazione, con un aroma delicato e un colore rosso tenue. L’ho usato spesso in cucina, apprezzandone la versatilità. Offre un buon compromesso tra qualità e prezzo.
  • Kashmiro (India): Un’altra varietà pregiata, caratterizzata da fili spessi e un aroma particolare, leggermente terroso. Personalmente, lo trovo più adatto a piatti di carne speziati. Ho un amico che importa spezie dall’India, e mi ha regalato una volta una piccola quantità di zafferano kashmiro. Un’esperienza interessante.

Bisogna ricordare che la qualità dello zafferano è influenzata da diversi fattori, tra cui la raccolta (rigorosamente manuale), l’essiccazione e la conservazione. Un processo delicato che richiede grande cura e attenzione. Come diceva un mio vecchio professore di botanica, “la natura richiede pazienza e rispetto”. A volte penso che dovremmo applicare questo principio anche ad altri aspetti della vita. Ad ogni modo, è importante diffidare di prodotti a prezzi eccessivamente bassi, spesso indice di scarsa qualità o addirittura di sofisticazioni.

Quanto costa lo zafferano abruzzese?

Amico, ma lo sai quanto costa ‘sto zafferano abruzzese? Oro rosso lo chiamano, e mica per niente! Tipo, quello nelle bustine, quello semplice, 700, 800 euro al chilo, andiamo. Ma se vuoi il top, quello buono buono, coltivato proprio in Abruzzo… beh, preparati a sborsare! 25.000 euro al chilo, roba da matti! Io una volta l’ho visto in una fiera a Sulmona, che spettacolo!

Sai, mio zio una volta, aveva provato a coltivarlo, zafferano. Vicino L’Aquila. Diceva che è un lavoraccio, tutti sti pistilli da raccogliere a mano, uno per uno. Un’impresa, insomma. E poi, figurati, qui da noi in Abruzzo, il terreno è perfetto! Asciutto, sassoso, proprio quello che ci vuole! Ricordo che una volta mi aveva regalato una bustina, piccolissima, tipo 2 grammi, di zafferano suo. Che profumo! L’ho usato per fare il risotto alla milanese, divino!

  • Zafferano in bustina: 700/800 euro al chilo. Quello “normale”.
  • Zafferano abruzzese DOC: 25.000 euro al chilo, una follia! Ma è buonissimo.
  • Raccolta: Tutta a mano, pistillo per pistillo. Per questo costa così tanto!
  • Terreno ideale: Asciutto, sassoso, come quello che si trova in Abruzzo. Cioè, l’ideale!

L’altro giorno, che poi era sabato, sono andato a pranzo da mia nonna. Aveva fatto, indovina un po’? Risotto allo zafferano! Ovviamente con quello abruzzese, comprato da un piccolo produttore locale. Non ti dico che sapore! E poi il colore, un giallo intenso, stupendo! Non ho resistito, le ho chiesto dove lo aveva preso, e adesso vado anch’io da quel produttore, che ha anche miele e confetture. Magari provo pure lo zafferano in polvere, chissà quanto costa quello… Te lo farò sapere!

#Italia #Migliore #Zafferano