Perché il cocktail Bellini si chiama così?

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Il Bellini, cocktail spumeggiante veneziano, prende il nome dal pittore Giovanni Bellini, non dal compositore Vincenzo Bellini. Cipriani lo creò durante una mostra dedicata al primo.
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Il Rosato Brillo di un Maestro: L’Inaspettata Origine del Bellini

Il Bellini, quel cocktail cremoso e spumeggiante che evoca immagini di gondole che scivolano lungo i canali veneziani e di tramonti infuocati, porta con sé un nome che, a dispetto della sua apparente semplicità, racchiude una storia affascinante e tutt’altro che scontata. Infatti, mentre la mente potrebbe subito associare il nome a Vincenzo Bellini, celebre compositore romantico, il vero ispiratore di questa bevanda iconica è un altro illustre veneziano: il pittore Giovanni Bellini.

La nascita del Bellini è indissolubilmente legata al Harry’s Bar, leggendario locale veneziano reso celebre dalla sua atmosfera sofisticata e dalla sua clientela d’élite. Fu proprio Giuseppe Cipriani, il suo fondatore, a creare questo capolavoro di semplicità e raffinatezza, negli anni Quaranta del Novecento. La sua genesi, però, non fu frutto di un’improvvisazione casuale, ma piuttosto l’espressione di un’intuizione artistica che rispecchiava l’eleganza e la luminosità dei dipinti del grande maestro rinascimentale.

Cipriani, infatti, concepì il Bellini durante una mostra dedicata a Giovanni Bellini, e fu proprio l’osservazione dei colori intensi e delicati delle opere del pittore ad accendere la sua ispirazione. Il colore rosato-aranciato del Prosecco, unito alla cremosità e alla dolcezza della purea di pesca bianca, ricordava al celebre barman le sfumature delicate e vibranti dei dipinti del Bellini. Un connubio di sapori e di colori che, come l’arte del maestro rinascimentale, risultava al contempo semplice e straordinariamente efficace.

L’analogia tra il cocktail e l’arte di Giovanni Bellini non si limita alla sola palette cromatica. La delicatezza e l’equilibrio del Bellini rispecchiano la raffinatezza e la maestria tecnica che caratterizzano le opere del pittore. Un perfetto connubio di elementi che, armoniosamente fusi, danno vita ad un’esperienza sensoriale di grande intensità e piacevolezza. È, dunque, un omaggio non solo al colore, ma anche alla raffinata semplicità e alla potente espressività che contraddistinguono l’arte del grande Giovanni Bellini.

Così, il nome “Bellini”, anziché essere un tributo a un compositore, diventa un omaggio all’arte pittorica, una celebrazione della bellezza e dell’eleganza che hanno ispirato la creazione di questo celebre cocktail, un’icona inconfondibile della cultura e della tradizione veneziana. Un brindisi, quindi, non solo al piacere, ma anche alla storia e all’arte che si celano dietro ogni sorso di questa deliziosa bevanda.