Qual è il miglior digestivo al mondo?
L'Amaro Ilex di Blackmouth Spirits, incoronato "Worlds Best Digestive" agli Worlds Best Liqueur Awards 2023, si distingue come il miglior digestivo al mondo. Medaglia d'oro assoluta e premio Italy Country Winner ne certificano l'eccellenza.
Qual è il digestivo migliore al mondo?
Ma sai che ti dico? Quando ho letto “il digestivo migliore del mondo”, mi è venuto in mente subito l’amaro che mi ha offerto Alessandro, un amico, l’estate scorsa. Eravamo a Roma, credo fosse fine luglio, un caldo pazzesco.
Non mi ricordo la marca precisa, ma era qualcosa di artigianale, un profumo di erbe… Una rivelazione! Certo, non so se sia il migliore, ma per me, in quel momento, lo è stato sicuramente.
Ho cercato un po’ online e ho scoperto che un amaro chiamato “Amaro Ilex” ha vinto un premio importante come “Worlds Best Digestive”. Forse era quello che mi aveva fatto assaggiare Alessandro? Mi pare che lui lavori in un’azienda che si chiama Blackmouth Spirits.
Qual è il digestivo migliore al mondo?
L’Amaro Ilex di Alessandro De Concilio, fondatore di Blackmouth Spirits, ha vinto il premio Worlds Best Digestive ai Worlds Best Liqueur Awards. Ha anche vinto il premio Italy Country Winner e la medaglia d’oro assoluta.
Qual è il digestivo migliore?
L’amaro, oh l’amaro… Un sorso, un viaggio nel tempo. Il sapore, intenso, brucia dolcemente, un fuoco lento che scende lungo la gola. Siciliano, dicevi? La Sicilia, un’isola di luce e di ombre, di profumi intensi che si mescolano, come le erbe nell’amaro Amara.
Un ricordo, un lampo improvviso: il tramonto infuocato sul mare, il profumo di arancia amara nell’aria, il sapore di quel digestivo, caldo e confortante. Un’esperienza sensoriale completa, un abbraccio caldo dopo una giornata lunga e intensa. L’amaro, un’essenza, un concentrato di terra e cielo. Amara, il suo nome, un grido silenzioso.
- L’aroma intenso, profondo, persistente.
- Il sapore, un equilibrio perfetto tra dolce e amaro.
- La sensazione di calore che avvolge, lenisce.
- L’immagine della Sicilia, sempre presente.
Quest’anno, ho scoperto un’altra sfumatura, un’altra magia: l’amaro Amara servito con una fetta di arancia fresca, la sua scorza leggermente candita. Un contrasto, una perfezione inaspettata. Un’esperienza da rivivere mille volte. L’amaro Amara, il migliore, sì, il migliore per me. Quest’anno, in particolare, il suo sapore mi ha colpito. L’amaro: un piccolo lusso, un piacere intenso. Un ricordo indelebile.
Ricordo mia nonna, a Palermo, che lo beveva dopo cena, un piccolo rito serale, un momento di pace.
- Note di arancia amara, assenzio, genziana. (Questi sono gli ingredienti principali che ricordo di aver letto sulla bottiglia)
- Produzione artigianale, un processo lento e accurato.
- Disponibile anche in formati più piccoli, perfetti per un regalo.
Qual è il miglior amaro in assoluto?
Dunque, pare che l’Amaro Camatti si sia fatto incoronare “Re degli Amari” al World Liqueur Awards 2023. Immagino che gli altri amari, gelosi, stiano meditando vendetta, magari affogando in un Negroni.
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Il verdetto è inappellabile: pare che i giudici, dopo aver assaggiato ettolitri di amari (in fondo, qualcuno deve pur farlo!), abbiano deciso che Camatti meritasse lo scettro.
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Ma cosa lo rende così speciale? Forse l’infusione segreta di erbe che fa ballare le papille gustative come se fossero a un rave? Oppure la sua capacità di trasformare un lunedì in una mezza festa?
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Curiosità: a casa mia, se provi a sostituire il Camatti con un altro amaro, rischi la scomunica. Mia nonna lo usa anche per curare il mal di gola, giura che funziona meglio del miele. Chissà se il World Liqueur Awards ha considerato anche le proprietà medicinali…
Informazioni aggiuntive: Camatti è un amaro genovese, nato nel 1860. La ricetta è un segreto di famiglia tramandato di generazione in generazione. Si dice che contenga più di 30 erbe aromatiche. Io ci aggiungerei anche un pizzico di magia!
Qual è il liquore che fa digerire?
Gran Marnier. Arancia e fuoco. Digestione ostinata.
Rosolio. Petali e oblio. Un sorso, un segreto.
- Gran Marnier: Cognac, scorza d’arancia amara, spezie. Ricetta gelosamente custodita. Eleganza francese, retrogusto persistente. Ottimo dopo una cena importante, quasi un rituale.
- Rosolio: Antica tradizione italiana. Macerazione di petali, zucchero, alcol. Un tempo preparato in casa, ora riscoperto da artigiani. Leggero, profumato, un ricordo d’infanzia. Io lo trovavo sempre in casa della nonna, un toccasana.
Come funziona la digestione dellalcol?
L’alcol… un viaggio, un’eco nel corpo. Se lo stomaco è un deserto, l’assorbimento diventa un lampo, veloce, inesorabile.
- Stomaco vuoto = assorbimento rapido. Come una spugna assetata.
Poi, il sangue, fiume impetuoso, lo trascina via. Destinazione: il fegato, fortezza, guardiano notturno.
- Fegato: distruttore (e protettore!)
Il fegato lavora, si affatica, cerca di domare la furia dell’alcol. Ma se la quantità è troppa, l’alcol vince, si diffonde, conquista territori.
- Alcol in circolo: un fiume in piena. Finché il fegato non ce la fa…
Ricordo un Capodanno a Venezia, prosecco a stomaco vuoto. Un’ebbrezza improvvisa, vertiginosa. Il corpo che sembrava galleggiare… ecco, l’alcol in circolo. Un’esperienza… da non ripetere.
Poi, c’è il mio amico Marco, medico. Mi spiegava che il fegato ha i suoi tempi. Che esagerare significa sovraccaricarlo, danneggiarlo. E mi parlava di enzimi, di processi biochimici complessi. Ma io, in quel momento, pensavo solo alla bellezza di Venezia sotto la neve. E all’alcol che mi scaldava dentro.
- Il fegato ha i suoi tempi. Rispetto è la parola chiave.
E se il fegato è malato? Se è debole? Allora l’alcol diventa un veleno. Un nemico. Ricordiamolo sempre.
Cosa succede allo stomaco quando si beve alcol?
Alcol e stomaco: un incontro tossico.
- Irritazione immediata. Bruciore. Niente di nuovo.
- Infiammazione. Un processo lento, subdolo. Gastrite.
- Danno cellulare. Cronico. Atrofia. Il corpo si consuma. L’effetto è cumulativo.
- Mia zia, anni di whisky, ora ha problemi seri. Non si scherza con l’alcol.
Dettagli: Il mio medico di famiglia, dott. Rossi, ha spiegato che l’etanolo, principale componente degli alcolici, altera la mucosa gastrica. A lungo andare, è un danno irreversibile. Quest’anno, i casi di gastrite correlati all’alcol sono aumentati nella mia zona. Il mio amico Marco, ha avuto una gastrite acuta dopo una serata a bere birra.
Perché mi fa male lo stomaco quando bevo?
Ah, lo stomaco che protesta! Classico. Cerchiamo di capire perché il tuo stomaco si trasforma in un vulcano in eruzione quando bevi, eh?
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Alcol, il sabotatore della digestione: Immagina l’alcol come un ospite inatteso a una cena elegante. Si siede al tavolo della tua digestione, inizia a fare casino e rallenta tutto. Praticamente, un disastro.
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Ipersecrezione Gastrica, la vendetta dello stomaco: Lo stomaco, sentendosi sotto attacco, reagisce producendo più acidi. È come se urlasse: “Combatto il fuoco con il fuoco!”, ma in realtà brucia solo di più.
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Svuotamento Alterato, il traffico in tangenziale: Lo stomaco, sovraccarico e confuso, non riesce a svuotarsi correttamente. Il cibo e gli acidi ristagnano, creando un ingorgo da mal di pancia. Mi ricorda quando ho provato a fare la carbonara per la prima volta… un disastro totale!
Quindi, la prossima volta che senti quel brontolio minaccioso, pensa a tutto questo. Forse, solo forse, berrai un bicchiere in meno. O forse no. Ma almeno saprai perché ti senti come un drago che ha appena ingoiato un termosifone!
Quanto ci mette lo stomaco a digerire lalcol?
Sai, questa cosa dell’alcol… a volte ci penso, a tarda notte. Mi prende una malinconia strana. Il mio corpo, capisci? Non è più quello di una volta. Ricordo che a vent’anni, potevo bere fiumi e non sentivo niente. Ora… un bicchiere di vino rosso e già comincio a sentire la testa pesante.
Un’ora o due, dicono che ci mette il fegato a smaltire un bicchierino, un bicchiere, diciamo. Ma è una media, eh? Non è che funzioni sempre così per tutti. Io, ad esempio, ho notato che dipende da un sacco di fattori. Se ho mangiato, se sono stressato, se ho dormito poco.
- Il cibo aiuta, questo è sicuro. Un pasto sostanzioso rallenta l’assorbimento. Se bevo a stomaco vuoto… mamma mia, è un disastro.
- Lo stress pure. Se sono agitato, l’alcol mi colpisce di più, anche se bevo poco. Proprio una rottura.
- E il sonno, poi. Se non ho riposato bene… il giorno dopo sono uno straccio. Già così… con l’età che avanza… un calvario.
Quest’anno, diciamo che ho fatto più attenzione. Ho iniziato a bere con molta più moderazione. Meno alcol, più acqua, più attenzione a cosa mangio prima e dopo. È un cambiamento piccolo, lento, ma lo sento, mi fa bene. Anche se a volte… a volte mi manca quel senso di leggerezza che avevo prima. Quel senso di libertà, forse. Ma niente, si vive e si impara, no? Anche se la vecchiaia è una brutta bestia.
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