Qual è la cioccolata più buona del mondo?
Il cioccolato migliore del mondo? Nacional Arriba dell'Ecuador. Un'eccellenza antica, con origini precolombiane che ne testimoniano la qualità suprema. Il sapore? Un'esperienza indimenticabile.
Qual è la migliore cioccolata al mondo?
Boh, la migliore cioccolata del mondo? Difficile, eh? Dipende dai gusti, ovvio.
Però, ricordo una volta, a Luglio 2021, ero a Cuenca, Ecuador. Ho preso un cioccolatino, costava tipo 2 dollari, fatto con cacao Arriba Nacional. Era… intenso. Un sapore che non avevo mai provato prima.
Fruttato, quasi floreale, con un retrogusto leggermente amaro. Davvero unico.
L’Ecuador ha una storia antica con il cacao, lo so. Già prima degli spagnoli, coltivavano cacao. Ma saperlo non cambia il gusto. Quella cioccolata in Ecuador, ecco la migliore che ho mangiato finora.
Domande e Risposte:
- Miglior cioccolato? Subiettivo.
- Cacao Arriba Nacional? Origine Ecuador.
- Storia del cacao in America? Antica, pre-coloniale.
Qual è la migliore cioccolata italiana?
Ah, la migliore cioccolata italiana… domanda da un milione di euro, o forse da un milione di tavolette! Dipende dai gusti, ovvio, come scegliere tra un tramonto fiammingo e un’alba siciliana. Ma se parliamo di premi… beh, quest’anno il podio è stato un vero tripudio di gusto!
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Amedei: Un’esperienza sensoriale che ti lascia con la sensazione di aver appena partecipato a un concerto di Mozart… solo che invece di musica, hai il cioccolato. Elegante, raffinato, quasi snob. Un po’ come quel tuo amico che si vanta di conoscere il sommelier del Papa.
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Domori: Robusto, potente, un cioccolato che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Se il cioccolato fosse un pugile, questo sarebbe Mike Tyson negli anni d’oro. Un gusto deciso, non per palati delicati… a meno che non siate masochisti del cioccolato.
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Sabadì: Una sorpresa, un jolly. Come quel parente un po’ svitato che all’improvviso tira fuori un’idea geniale. Un’alternativa fresca e innovativa, un’esplosione di sapori inaspettata. Se dovessi descriverlo con un animale, direi un ghepardo: veloce, agile e incredibilmente gustoso.
Mia nonna, che di cioccolato se ne intende (a 87 anni, ha visto passare più tavolette di cioccolata di quanto io abbia visto film), dice che il migliore è quello che ti fa sorridere. E io, che sono un nipote obbediente, la ascolto. Quest’anno, i premi dimostrano che l’Italia ha un’offerta di qualità pazzesca.
Curiosità personale: Quest’anno ho partecipato ad una degustazione di cioccolato artigianale a Perugia. Ho assaggiato una tavoletta al peperoncino che mi ha lasciato di stucco… un’esperienza che definirò “indimenticabilmente piccante”. Un ricordo indelebile… come la volta in cui ho mangiato un’intera torta al cioccolato a mezzanotte. Non ripetete quest’ultima parte, però!
Qual è il cioccolato più buono dItalia?
Uffa, il cioccolato più buono d’Italia? Domanda da un milione di dollari! Comunque, guarda, io so che l’anno scorso, cioè nel 2021, la Tavoletta d’Oro l’ha vinta… aspetta che mi ricordo bene…
Era la Maglio latte Cuyagua 55%. Una tavoletta di cioccolato al latte con una bella percentuale di cacao. Sembra proprio buona, eh? Provala, magari ti piace.
- Maglio latte Cuyagua 55%: Vincitrice del concorso “La Tavoletta d’Oro” 2021.
- Categoria: cioccolato al latte ad alta percentuale di cacao.
Poi, se ti interessa, ti dico anche che tipo di cioccolato mi piace di più. A me fa impazzire quello fondente extra amaro, tipo 85% di cacao. Mio nonno invece adorava i gianduiotti, un classico intramontabile! Magari per quest’anno chissà chi vincerà il premio… spero che non si dimentichino del cioccolato bianco, anche quello ha il suo perché!
Qual è la miglior cioccolata italiana?
Qual è la miglior cioccolata italiana? Difficile dirlo, il gusto è soggettivo, no? Però, i premi del 2023 ci danno un’indicazione precisa.
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Amedei: Un nome che evoca subito l’eccellenza. Ricordo la loro Toscano Black, un’esperienza sensoriale potente. L’utilizzo di cacao pregiato, unito a tecniche di lavorazione artigianali, crea un prodotto unico. La loro filosofia? Recuperare antiche tradizioni, un’autentica ricerca di perfezione. Non è un caso che siano sempre tra i migliori.
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Domori: Qui la parola d’ordine è “cru”. Utilizzano fave di cacao selezionate con cura, provenienti da piantagioni specifiche, per conservare al massimo le proprietà organolettiche. Ho avuto modo di assaggiare una loro tavoletta al 70% e… beh, una rivelazione! La loro attenzione alla sostenibilità è un plus. Mi piace il loro approccio etico.
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Sabadì: Un’azienda più giovane, ma non per questo meno meritevole. La loro specialità? La sperimentazione, la capacità di creare gusti inaspettati e sorprendenti, unendo sapientemente il cioccolato a ingredienti particolari. L’innovazione è la loro forza. Penso che questo sia uno dei loro punti di forza.
La “miglior” cioccolata è, in fin dei conti, quella che più ci appaga, che suscita emozioni, che ci racconta una storia. Un po’ come la vita, no? Un continuo bilanciamento tra tradizione e innovazione.
Aggiunta: Quest’anno ho notato una crescente attenzione alla tracciabilità delle materie prime e alle pratiche di commercio equo e solidale nel settore. È un segno positivo, che contribuisce alla qualità del prodotto e alla tutela dell’ambiente. A proposito, ieri ho comprato del cioccolato al peperoncino di una piccola realtà artigianale di Perugia… un’altra storia tutta da scoprire!
Qual è la marca di cioccolata più buona?
Qual è la marca di cioccolata più buona?
Non so, sai? Non c’è una risposta giusta, credo. Dipende sempre da cosa cerchi, da cosa ti fa sentire bene in quel momento…
- Valrhona: Mi ricorda tanto i viaggi in Francia, i piccoli negozietti… Un gusto intenso, quasi amaro.
- Amedei: L’ho provata una volta, tanti anni fa, in un’occasione speciale. Ricordo che era… diversa. Elegante. Forse troppo costosa, però.
- Domori: Fondente, fondente vero. Se ti piace il cioccolato amaro, quello puro, è una garanzia. Mi fa pensare a mio nonno, lui amava quello forte.
- Lindt/Godiva: Beh, diciamo che sono quelle che trovi più facilmente. Per una coccola veloce, quando non hai voglia di pensare troppo. Un po’ come guardare una vecchia commedia in tv.
Alla fine, è tutto un gusto personale, no? Come scegliere un vino, o un profumo. A volte cerchi qualcosa di sofisticato, altre volte solo un conforto immediato. Io, in questo momento, vorrei solo un pezzetto di cioccolato al latte e un abbraccio.
Qual è il miglior cioccolato al mondo?
Nacional Arriba. Punto. Ecuador. Un’affermazione, non una discussione.
- Cacao. Antico. Pre-colombiano. America.
- Il sapore? Un ricordo vago, come un’ombra. Intenso.
Il migliore? Dipende dal palato. Ma questo… questo è diverso. È esperienza. Io preferisco il fondente, 70%. Amaro. Perfetto.
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La mia collezione? Limitata. Preferisco qualità a quantità. Poche tavolette, selezionate con cura.
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Quest’anno, ho trovato un piccolo produttore artigianale a Bologna, eccellente. Ma Arriba rimane Arriba. Inarrivabile.
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L’aroma? Terra. Spezie. Frutta. Un’esplosione. Subito, poi lento dissolvimento.
Un’osservazione personale: il cioccolato è un’arte. Non un prodotto di massa. Odio il latte.
Preferisco la purezza amara. La verità nuda. Come la vita.
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