Quando il limone non è buono?
Oh mamma, un limone che non va bene è una tristezza! Mi si stringe il cuore quando vedo la corteccia sciupata, le foglie gialle che si arrendono... è come vederlo soffrire. E poi, quei puntini neri sulla buccia? Un vero campanello dallarme. Un limone così non mi ispira proprio! Meglio cercarne uno bello, sodo e profumato, pronto a dare il meglio di sé.
Ah, il limone… Quante volte mi è capitato di prenderne uno in mano e… delusione! Non so voi, ma per me un limone non è solo un frutto. È un raggio di sole, un profumo che mi riporta all’estate, ai pomeriggi passati a fare la limonata con mia nonna. Quindi, capite bene, quando trovo un limone “triste”, mi si spezza il cuore.
Cosa intendo per “triste”? Beh, prima di tutto, l’aspetto. Avete presente quella buccia tutta sciupata, come se avesse passato un brutto quarto d’ora? E quelle foglie gialle, che sembrano dire: “Basta, mi arrendo”? Già lì, la mia fiducia inizia a vacillare.
Poi, se ci aggiungiamo quei fastidiosissimi puntini neri… Ahia! Lì mi si accende un campanello d’allarme. Sarà muffa? Sarà marcio? Non lo so, ma di certo non mi ispira fiducia. Cioè, diciamocelo, chi vorrebbe spremere un limone che sembra uscito da un film horror? Nessuno, credo!
Preferisco di gran lunga quelli belli, sodi, con la buccia liscia e profumata. Quelli che, solo a guardarli, ti fanno venire voglia di preparare un bel risotto al limone, o magari una crostata golosa.
Ricordo ancora una volta, tanti anni fa, quando mia madre comprò una cassetta intera di limoni “a poco prezzo”. Un affare, diceva lei. Peccato che, una volta arrivati a casa, ci siamo accorti che erano tutti… beh, diciamo non proprio al top della forma! Un disastro! Da quel giorno, ho imparato a scegliere i limoni con cura, un po’ come si fa con le persone, no? Bisogna saper guardare oltre l’apparenza, ma l’apparenza, a volte, dice già molto. E voi, come scegliete i vostri limoni? Avete qualche trucchetto segreto?
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