Quando la pizza è buona?

Ok, proviamo a dare un’anima a ‘sta pizza, a farla parlare un po’ più di pancia e un po’ meno di ricetta…

Quando la pizza è davvero buona?

Pizza perfetta? Ma cos’è ‘sta storia della pizza perfetta? Cioè, esiste davvero? Io dico di no. Esiste la pizza perfetta per me in quel preciso momento. Quella che ti fa chiudere gli occhi e dire “Mmmh…”.

Parliamoci chiaro, però, ci sono delle cose che, dai, aiutano! Tipo…

• Lievitazione davvero lunga (24+ ore, ma anche di più, eh!): Vi giuro, fa la differenza. Ve la ricordate la pizza della pizzeria sotto casa, quella che mangiavi e poi passavi la notte a bere acqua perché ti si gonfiava lo stomaco come un pallone? Ecco, quella era colpa della lievitazione corta. Una lievitazione lenta, invece, fa sì che l’impasto diventi leggero, digeribile… quasi magico! Io, a volte, la faccio lievitare anche 48 ore! Sarò matta? Forse. Ma che soddisfazione!

• Consistenza ideale: soffice dentro, croccante fuori. Questa è l’arte! Trovare quell’equilibrio… Come quando cerchi di stare in equilibrio sulla bici e hai paura di cadere, ma poi ce la fai! E che soddisfazione, no? Soffice dentro, che si scioglie in bocca, e croccante fuori, che fa “crunch” ad ogni morso. Mamma mia… mi è venuta fame!

• Cottura come si deve: né bruciata, né cruda! Oddio, quanti disastri ho combinato! Troppo frettolosa, la tiravo fuori e il cuore era ancora un po’… boh, “appiccicoso”, diciamo così. Oppure mi distraevo a chiacchierare e… zac! Mezza pizza carbonizzata. Imparare a conoscere il proprio forno è fondamentale. È come imparare a conoscere una persona, no? Ci vuole tempo, pazienza… e qualche bruciatura di troppo.

Insomma, alla fine, la pizza buona è quella che ti fa stare bene. Quella che condividi con le persone che ami. Quella che ti fa dimenticare per un attimo i problemi. Non so, forse sono troppo sentimentale quando parlo di pizza. Ma volete mettere la felicità di un buon trancio appena sfornato? No, dai, non c’è paragone.

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