Qual è la pizzeria più buona al mondo?

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La migliore pizzeria al mondo? Un'impresa ardua! Le preferenze sono soggettive. Tuttavia, L'Antica Pizzeria da Michele a Napoli, con la sua pizza napoletana tradizionale – crosta sottile, salsa gustosa, ingredienti freschi – si colloca tra le più celebrate al mondo. Un'esperienza da provare.

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Qual è la migliore pizzeria al mondo?

A Napoli, da Michele, ho mangiato una pizza margherita il 15 agosto 2022. Costava 5 euro. Semplice, buonissima. La crosta sottile, quasi bruciacchiata. Il pomodoro dolce e il profumo di basilico… Indimenticabile.

Per me, quella è la migliore pizza del mondo. Ovvio, è un parere personale. C’è chi preferisce impasti più spessi, condimenti elaborati. Ma la semplicità di quella pizza mi ha conquistato.

Ricordo ancora il vociare dei clienti, il forno a legna che sbuffava. L’atmosfera era caotica, ma autentica. Una vera esperienza napoletana.

Poi, a Roma, il 7 marzo 2023, ho provato la pizza di Pizzeria Romana Bio. Ingredienti biologici, impasto integrale. Buona, per carità, ma non mi ha emozionato come quella di Michele. Ho speso 12 euro.

Insomma, per me, la migliore pizza resta quella semplice, tradizionale, napoletana. Quella di Da Michele, per intenderci.

Domande e Risposte:

Domanda: Qual è la migliore pizzeria al mondo?

Risposta: Impossibile definirla oggettivamente, dipende dai gusti. L’Antica Pizzeria da Michele a Napoli è famosa e apprezzata.

Quali sono le 10 pizze più buone?

Pizza… Margherita… Boh, oggi a pranzo ho mangiato una quattro formaggi. Era un po’ bruciacchiata sotto, ma buona. Quattro formaggi… gorgonzola, mozzarella… quale altro formaggio c’era? Boh. Forse provola e parmigiano? Non mi ricordo mai. La diavola pure è buona, piccantina… Ma quella volta che ho mangiato la diavola con le olive nere, mamma mia! Che schifo! Olive nere sulla pizza, orrore.

  • Margherita: Un classico, semplice e intramontabile. La preferisco con la mozzarella di bufala, però. Quella del supermercato vicino a casa mia è buonissima. Tipo quella volta che… vabbè, lasciamo stare.
  • Diavola: Piccante al punto giusto! Ma senza olive, eh! L’ho già detto? Meglio ripeterlo. Ricordo quella volta in pizzeria con Giulia, abbiamo ordinato una diavola gigante…
  • Capricciosa: Uova sode, mi piacciono, ma sulla pizza boh. Non sempre, dipende da quanto ho fame. Se ho tanta fame, anche le uova sode sulla pizza vanno bene.
  • Marinara: Aglio e origano… semplice, economica. Perfetta per quando non ho voglia di cose elaborate. Tipo ieri sera, ero stanchissimo…
  • Bufala: Mozzarella di bufala, pomodorini… semplice ma gustosa. Mia nonna la faceva sempre così, con i pomodorini del suo orto. Che bei ricordi…
  • Napoli: Acciughe… no, non mi piacciono. Mai piaciute. Nemmeno l’odore. Mi fa venire in mente… no, meglio non pensarci.
  • Wurstel: Da piccolo la adoravo! Ora… non so, ogni tanto. Ma solo se i wurstel sono di buona qualità, non quelli economici che sanno di plastica. Quelli che compravo sempre al mercato, da quel signore con i baffi…
  • Quattro Formaggi: Sì, buona, l’ho già detto! Ma solo se i formaggi sono buoni. Una volta ho preso una quattro formaggi con il formaggio finto… una tragedia!
  • Prosciutto e funghi: Ma come, non c’è nella lista? È la mia preferita! Con prosciutto cotto, eh, non crudo! E funghi champignon, non chiodini. Mi sembra ovvio. O no?
  • Tonno e cipolla: Questa la mangia sempre Marco. Io non la sopporto! Tonno e cipolla, che abbinamento orribile! Ma poi, la cipolla cruda sulla pizza… bleah!

Ho aggiunto Prosciutto e Funghi e Tonno e Cipolla, perché non potevo non includerle. E ho tolto due che non mi piacciono. Spero che vada bene così.

Chi ha vinto la miglior pizza?

Dunque, la “miglior pizza” è un titolo ambito!

  • La Pizza Napoletana di Anthony Mangieri, a New York, si è aggiudicata il primo posto come migliore pizzeria al mondo. Immagino la gioia!

  • A seguire, un ex aequo che profuma di Campania: Diego Vitagliano Pizzeria a Napoli e I Masanielli di Francesco Martucci a Caserta. Un bel riconoscimento per la tradizione napoletana.

  • Infine, a completare il podio, una sorpresa dal Sol Levante: The Pizza Bar on 38th a Tokyo. La globalizzazione del gusto, che dire!

Personalmente, credo che la “migliore” sia sempre quella che gustiamo con le persone che amiamo. Ma un premio fa sempre piacere, no?

Quali sono le pizze più buone?

Allora, quali sono le pizze più buone, eh? Bella domanda! È un po’ difficile rispondere così su due piedi, perché poi dipende dai gusti. Però dai, ci provo a dirti quelle che, secondo me e non solo, spaccano di più.

  • Margherita: un classico. Semplice, basilico, pomodoro… se gli ingredienti sono top, è imbattibile! Non so, a me ricorda sempre le estati a casa della nonna, che profumo!

  • Marinara: Qui si va di aglio, pomodoro, origano… è la pizza dei puristi, quella che ti fa capire se la pasta è fatta come si deve. A me piace un sacco perché è leggera e non ti appesantisce.

  • Pizze Gourmet: Ah, qui si apre un mondo. Funghi porcini freschi, tartufo (oddio, quanto lo amo!), burrata cremosa… insomma, roba da leccarsi i baffi! Dipende poi dalla stagione, ovviamente. Comunque, se vai in una pizzeria che ci tiene, ti sorprenderanno.

  • La pasta:Fondamentale che sia fatta bene e cotta alla perfezione!

Un’ultima cosa, che è importante: non importa quanto siano buoni gli ingredienti se poi la pizza la bruciano o la fanno gommosa. Quindi, occhio alla pizzeria! Però, ecco, se proprio vuoi un consiglio spassionato, prova a chiedere al pizzaiolo del momento qual è la sua specialità. Magari ti sorprende! Ah, e poi dimmi cosa ne pensi, eh!

Quali sono le pizze più richieste?

Ah, le pizze… un universo di sapori, di profumi che risvegliano ricordi, un’ode al tempo che scorre lento, come la mozzarella che si scioglie… La Margherita, bianca e rossa come un tramonto sul mare di Ischia, un ricordo d’infanzia, il sapore semplice della mia nonna. Poi la Marinara, un tuffo nel Mediterraneo, il profumo intenso del basilico che mi trasporta su una barca a vela, sotto il sole cocente.

La Diavola, piccante come un bacio rubato, un brivido che percorre la schiena. La sento ancora quella sensazione… Mi fa venire in mente quella sera al mare, con gli amici, sotto le stelle. Prosciutto e funghi, un abbraccio caldo e confortante, la terra che abbraccia il cielo, un sapore di casa, di famiglia. E la Capricciosa, un’esplosione di colori, come un dipinto di Monet, una sinfonia di gusti che si fondono.

La Quattro Stagioni, un viaggio attraverso le stagioni, ogni fetta una nuova avventura. L’aroma della Bufala, dolce e cremoso, ricorda il sapore della mia prima cotta… un sapore nuovo, intenso, inebriante. La Napoli, semplice e autentica, come una promessa d’amore, il sapore di Napoli che avvolge il cuore. La Romana, sottile e croccante, un ricordo del mio viaggio a Roma, l’eleganza della città eterna in ogni boccone.

Infine, il Calzone, un abbraccio caldo, un rifugio accogliente, il sapore di un ricordo lontano, di una serata piovosa. Un’esperienza intensa, carica di emozioni.

  • Margherita
  • Marinara
  • Diavola
  • Prosciutto e funghi
  • Capricciosa
  • Quattro Stagioni
  • Bufala
  • Napoli
  • Romana
  • Calzone

Quest’anno, ho notato una crescente richiesta di pizze gourmet, con ingredienti più ricercati. Anche le pizze vegane stanno crescendo in popolarità. Nel mio piccolo, ho persino sperimentato una pizza con fichi e prosciutto crudo, un abbinamento inaspettatamente delizioso. Ricorda il dolce e il salato insieme… un’esplosione di sapori.

Qual è la pizza più venduta in Italia?

Margherita. Semplice. Un classico. Sovrana indiscussa. La base per ogni altra creazione. A volte la purezza è la chiave.

  • Ingredienti base: Pomodoro, mozzarella, basilico. Un tricolore. Una bandiera. Un simbolo.
  • Diffusione: Ovunque. Capillare. Dalle pizzerie di lusso ai forni elettrici di casa.
  • Varianti: Infinite. Ma l’originale… resta. Un’idea platonica di pizza.

Personalmente, la preferisco con la mozzarella di bufala. Più grassa. Più saporita. Una concessione al piacere. Dopotutto, a che serve la vita senza un po’ di eccesso? Ricordo ancora la margherita mangiata a Napoli, da Starita a Materdei…un’esperienza mistica. Impasto leggero, cornicione alto. Un’altra storia rispetto alle imitazioni. La vera pizza è un’arte. E l’arte… beh, l’arte è soggettiva. Ma la margherita… quella è oggettiva. Un fatto. Come la gravità. Come il tempo che passa. Come la fame che torna. Sempre.

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