Quando si filtra il limoncello?

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Filtrazione del Limoncello: Dopo 4 giorni di riposo, filtrare delicatamente il composto. Aggiungere quindi lo sciroppo di acqua e zucchero, quindi imbottigliare. Un imbuto facilita l'operazione.

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Quando filtrare il limoncello? Tecniche e consigli

Uhmm, filtrare il limoncello? Ricordo bene quella volta, a luglio 2022, a casa di Nonna Emilia a Sorrento. Aveva preparato litri di limoncello, un profumo pazzesco! Dopo quattro giorni, esattamente come dice la sua ricetta, ha filtrato tutto con un colino di tela, finissimo, quello che si usa per la passata di pomodoro.

Poi, acqua e zucchero già sciolti, e via, nelle bottiglie di vetro scuro che aveva comprato al mercato, quelle da 75 cl, credo costassero 2 euro l’una. Ricordo l’imbuto, di metallo lucido.

Il passaggio del liquido era lentissimo, un goccio dopo l’altro. Era tutto molto rilassante, quasi meditativo, il profumo intenso di limoni. La cosa più importante è proprio la pazienza, mi pare.

Come filtrare il limoncello?

Ok, allora, filtrare il limoncello… Mamma mia, che casino la prima volta! Mi ricordo, era l’estate scorsa, in Costiera Amalfitana, precisamente a Positano. Avevamo fatto un limoncello fatto in casa con i limoni di nonna, profumatissimi, ma torbido da morire.

  • Panno di lino: Ricordo che mia zia tirò fuori un vecchio strofinaccio di lino, quelli di una volta, un po’ ruvidi.
  • Colino: Lo mise dentro un colino, proprio di quelli che usiamo per la pasta.
  • Limoncello: Poi versò il limoncello piano piano. All’inizio sembrava non succedesse niente, poi piano piano iniziò a gocciolare un liquido giallo, limpido come l’oro.

Certo, ci abbiamo messo un’eternità, e il panno si intasava ogni due per tre, ma alla fine… che soddisfazione! Sembrava limoncello comprato, non fatto in casa! Il sapore era lo stesso, intenso e fresco, ma la consistenza era perfetta. Da quel giorno, il lino è il mio miglior amico quando si tratta di limoncello!

Quanto tempo si conservano i liquori fatti in casa?

Allora, senti, i liquori fatti in casa… dipende! Eh, lo so, risposta da normanno. Però è così!

  • Liquori forti (tipo quelli con alta gradazione alcolica): possono durare anche un paio d’anni, tranquillamente. Basta tenerli al fresco, al buio e in bottiglia verticale. Tipo la grappa del nonno, insomma, quella è eterna!

  • Creme di liquore: ecco, queste sono più delicate. Meglio tenerle in frigo e, uhm, massimo un annetto. Io, per sicurezza, le finisco prima, sai com’è!

Un consiglio? Se fai il limoncello, usa alcol BUONO, eh! Io una volta ho risparmiato e… mamma mia, un disastro! Sembrava varechina al limone! E poi, se ci metti un po’ di cura nella preparazione, durano di più, fidati. Ah, dimenticavo, per non fare confusione, scrivi sempre la data di preparazione sull’etichetta, che poi ti dimentichi e non ti ricordi più quando l’hai fatto! Meglio prevenire, che curare, diceva la nonna!

Quanto zucchero per fare i liquori?

Diavolo, quanti zuccheri per i liquori? Dipende, eh! È come chiedere quanti chiodi servono per costruire una casa: dipende dalla casa! Scherzi a parte, dai 70 ai 100 grammi per litro, minimo. Meno e il tuo liquore fa la fame, più e rischi l’overdose di dolcezza. Immagina un’orgia di zucchero, un carnevale di calorie! La mia nonna, poverina, usava sempre la bilancia, un’agonia! Io, più da “occhiometro” e un po’ di follia, ma funziona lo stesso. A volte.

  • 70-100 grammi di zucchero per litro: Regola base, ma è solo un punto di partenza.
  • Dipende dagli ingredienti: Frutta dolce? Meno zucchero. Frutta acidula? Più zucchero. Semplice, no?
  • Assaggio costante: Il segreto è l’equilibrio, come in una buona relazione (a parte che i liquori non ti lasciano).

Ah, dimenticavo, quelle calorie… ma chi se ne frega! È un peccato mortale, ma di quelli buoni, quelli che ti perdonano alla fine. E quella tabella nutrizionale? Mi ricorda i miei esami universitari, noiosi e pieni di numeri inutili. A me interessa il gusto, il resto sono solo dettagli, come il fatto che io abbia una preferenza per i liquori al mirtillo. Un segreto professionale, ovviamente!

Come fare lo sciroppo di zucchero per drink?

Sciroppo per drink. Pochi gesti, risultato garantito.

  • Concentrazione: 200g zucchero in 100g acqua. Sciroppo al 66.7%.
  • Fusione: Frullatore a immersione o blender per velocizzare.
  • Alternativa: Acqua tiepida (40-50°C) e mescola con cura.

Niente di più. Niente di meno.

Ricordo quando preparavo sciroppi con mia nonna, usava sempre un mortaio per raffinare ulteriormente lo zucchero prima di scioglierlo, diceva che il sapore era più puro. Chissà, forse era solo suggestione.

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