Quando si può togliere il vino?

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Il travaso del vino viene effettuato in diversi momenti dellanno:

  • Novembre-dicembre: primo travaso
  • Febbraio-marzo: secondo travaso
  • Giugno-luglio: terzo travaso
  • Settembre-ottobre: quarto travaso
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L’arte del travaso: quando e perché movimentare il tuo vino

Il vino, bevanda antica e nobile, richiede cure attente per esprimere al meglio il suo potenziale. Tra le pratiche più importanti per la conservazione e l’affinamento, il travaso occupa un posto di rilievo, sebbene spesso sottovalutato. Contrariamente a quanto si possa pensare, non si tratta di un’operazione meramente estetica, ma di un intervento che influenza significativamente la qualità e la longevità del vino, soprattutto nel caso di vini rossi destinati all’invecchiamento.

Contrariamente all’idea di un’unica operazione, il travaso ottimale prevede una serie di interventi calibrati nel corso dell’anno, ognuno con obiettivi specifici. Questo approccio, tipico della tradizione enologica più attenta, permette di monitorare costantemente lo stato del vino e di intervenire tempestivamente per preservarne le caratteristiche organolettiche.

Un calendario indicativo, da adattare in base al tipo di vino e alle condizioni di conservazione, potrebbe prevedere i seguenti momenti:

  • Novembre-Dicembre: il primo travaso. In questa fase, il vino ha completato la prima fase di sedimentazione. Il travaso permette di separare i primi depositi, costituiti principalmente da lieviti morti e tartarato di calcio, evitando che rilascino sostanze indesiderate che potrebbero alterare il gusto. Questa operazione è particolarmente importante per i vini giovani e più tannici.

  • Febbraio-Marzo: il secondo travaso. Con l’arrivo della primavera, si verifica un’ulteriore sedimentazione. Questo secondo travaso rimuove i depositi accumulatisi nel periodo invernale, contribuendo a mantenere la limpidezza e la freschezza del vino. Si può valutare, a questo punto, l’intensità aromatica e la struttura del vino, ottenendo un primo feedback sull’andamento dell’invecchiamento.

  • Giugno-Luglio: il terzo travaso. Il periodo estivo, con le sue temperature più elevate, può accelerare i processi ossidativi. Un terzo travaso a giugno-luglio previene l’eccessiva ossigenazione, proteggendo gli aromi e i profumi delicati del vino. Questo è un momento chiave per i vini più strutturati, dove si cerca di bilanciare l’evoluzione aromatica con la preservazione delle componenti tanniche.

  • Settembre-Ottobre: il quarto travaso. Questo ultimo travaso, prima dell’imminente periodo invernale, permette di rimuovere gli eventuali ultimi depositi e di preparare il vino alla fase di riposo invernale. Si tratta di un’operazione di controllo, che consente di verificare lo stato di salute del vino prima di porlo a riposo.

È fondamentale ricordare che queste date sono puramente indicative. La necessità e la frequenza dei travasi dipendono da diversi fattori, tra cui il tipo di vino, la sua età, il clima e le condizioni di conservazione. Un’attenta osservazione del vino, con la valutazione della limpidezza, del deposito e dell’aroma, è il parametro fondamentale per decidere il momento più opportuno per effettuare ciascun travaso. In caso di dubbio, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto o enologo. L’arte del travaso, dunque, non si limita a una semplice operazione tecnica, ma rappresenta un momento di dialogo costante con il vino, un’occasione per seguirne l’evoluzione e guidarlo verso la sua piena espressione.