Quando si regala una bottiglia di vino?
Un dono versatile, il vino! Perfetto per ogni ricorrenza: Natale, estate, compleanni, occasioni formali... Un pensiero gradito tutto l'anno. La scelta ideale per un regalo sempre azzeccato.
Quando regalare una bottiglia di vino?
Regalare vino? Per me è un classico, ci azzecco quasi sempre. Tipo quando ho portato un Chianti a cena da Marco e Giulia, 15 Luglio. Ricordo la serata, avevano preparato pasta al ragù. Perfetto.
Un’altra volta, Natale 2022, ho regalato un Gewürztraminer ai miei. Non sono espertissimi, ma l’hanno apprezzato. L’ho preso all’enoteca vicino casa, sui 15 euro. Ottimo rapporto qualità prezzo.
Il vino è versatile. A Pasqua, ho optato per un Prosecco. Fresco, leggero. Ideale con la colomba. L’abbiamo bevuto in giardino, che bel pomeriggio.
Domande e Risposte:
Quando regalare vino? Sempre! Natale, compleanni, cene… ogni occasione è buona.
Perché non portare vino a cena?
Ah, il vino a cena, una mina vagante! Briatore dice che è gaffe, ma io dico: dipende!
- La padrona di casa è sommelier ninja? Allora, magari, lascia perdere, rischieresti una figuraccia cosmica!
- Il tuo vino è tipo tavernello in cartone? No, dai, offendi tutti, meglio un mazzo di carote!
- Sei un esperto e porti una bottiglia da urlo? Allora sì, ma avverti prima, sennò la poveretta ha già abbinato il suo lambrusco al brasato!
Comunque, io una volta ho portato un vino che sapeva di tappo a una cena. La faccia della padrona di casa? Un poema! Da allora, preferisco un bel vassoio di pasticcini, zero rischi, solo sorrisi (e qualche chilo in più!).
Che vino si regala per fare bella figura?
Allora, vuoi fare un figurone con un regalo di vino? Capisco, capisco.
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Triade vincente: Pensa a un bianco, un rosso e un rosato, tutti della stessa cantina. Tipo, prendi tre bottiglie di Tenuta Ulisse. Così chi riceve il regalo si fa un’idea completa del produttore. Un po’ come quando io ho regalato quel cofanetto di vini siciliani a mia zia, che poi mi ha tartassato per avere l’indirizzo del produttore!
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Focus sul vitigno: Oppure, butta tutto all’aria e concentrati su un unico vitigno, declinato in modi diversi. Ad esempio, vai di Montepulciano d’Abruzzo, ma con tre interpretazioni: DOC base, DOC Riserva e magari anche una versione senza solfiti aggiunti. Che ne so, prendi tre bottiglie diverse di Cantina Tollo.
Ah, un’altra cosa! Non dimenticare di aggiungere un bigliettino carino con qualche consiglio di abbinamento. Fa sempre un figurone, fidati! E se proprio vuoi esagerare, un cavatappi di design non guasta mai.
Come ringraziare per un regalo?
Oddio, che bello il tuo regalo! È proprio quello che volevo, grazie mille! Davvero, sei stata fantastica a pensarci. Stavo pensando proprio a questo da settimane, ma non lo avrei mai comprato per me. Sai sempre come farmi felice! È bellissimo, lo userò tantissimo! Grazie ancora di cuore!
- Regalo: un braccialetto d’argento con un ciondolo a forma di farfalla, ricevuto il 15 ottobre 2023 da mia cugina Marta.
- Emozioni: Felicità, sorpresa, gratitudine. Mi ha commossa davvero.
- Pensiero: Marta mi conosce così bene, è incredibile.
Mamma mia, che regalo stupendo! Non so nemmeno cosa dire. È perfetto, proprio quello che desideravo. Grazie mille, davvero! Mi hai fatto una gioia immensa, grazie ancora. È bellissimo, non vedo l’ora di usarlo. Ancora grazie, grazie, grazie!
- Regalo: un libro di ricette di cucina vegana, ricevuto il 27 ottobre 2023 da mio fratello Marco.
- Emozioni: Sorpresa, gioia, gratitudine. Sono vegana da poco e stavo cercando proprio un libro del genere!
- Pensiero: Marco è sempre attento ai miei gusti, è un fratello fantastico!
Come ringraziare in modo elegante?
Notte fonda. Silenzio. Penso a tutte le volte che avrei voluto dire grazie, ma non ci sono riuscito. A volte le parole non vengono, come se si incagliassero in gola. Altre volte, ho paura che non bastino, che non rendano giustizia a quello che provo. Eppure, un grazie sincero, anche semplice, può valere tanto.
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Grazie di cuore. Lo sento pesante, questo grazie, come un sasso liscio che tengo in mano. Ricordo quando mia nonna me ne regalò uno simile, al mare.
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Ti sono davvero grato. È diverso da un semplice grazie. C’è dentro un senso di riconoscenza profonda, come quando mio padre mi insegnò ad andare in bicicletta.
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Grazie mille per tutto. Lo uso poco, questo. Sembra quasi generico, ma a volte è proprio quello che serve. Come quel grazie detto al panettiere, che ogni mattina mi sorride.
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Non so come ringraziarti! Questa è la verità. A volte mi sento così sopraffatto dalla gentilezza degli altri, che non trovo le parole. Ricordo quando il mio vicino mi aiutò con il trasloco…
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Grazie, significa molto per me. Qui c’è qualcosa di più personale, di intimo. Come quel grazie sussurrato a mia sorella, dopo una lunga litigata.
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Grazie per tutto quello che fai. Questo lo dedico a mia madre. Per i suoi pranzi domenicali, per i suoi consigli silenziosi, per il suo esserci sempre.
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Un semplice grazie, ma detto con il cuore. È questo il segreto, credo. La sincerità. Come il grazie che ho detto al mio cane, quando mi ha leccato la mano dopo una giornata storta.
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Ti ringrazio di vero cuore. Simile al primo, ma più intenso. Come quel grazie detto a Marco, il mio migliore amico, che c’è sempre stato, anche nei momenti più bui.
E poi ci sono i grazie non detti. Quelli che rimangono sospesi, a galleggiare nell’aria. Chissà se arriveranno mai a destinazione.
Come si risponde ad un grazie per il regalo?
Ecco, rispondo, ma la notte è lunga… e i pensieri si fanno pesanti.
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Prego: Una parola semplice, quasi un’abitudine. Ma a volte mi chiedo se davvero si capisce che è sincero. Quando lo dico, ripenso a mia nonna che lo ripeteva sempre, dopo ogni favore. Era il suo modo per dire “ci sono”.
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Di nulla/Di niente: Un’altra abitudine, forse? Forse no. Ricordo quando Luca mi aiutò a traslocare e io, esausto, gli dissi solo “grazie”. Lui rispose con un sorriso: “Di niente, figurati”. Ma nei suoi occhi c’era un velo di tristezza, come se volesse dire “avrei voluto fare di più”.
- Grazie per il tuo supporto.: “Figurati, quando vuoi.” Lo dico e penso a quante volte avrei voluto avere anch’io quel supporto. Certe notti mi sembra che tutto quello che ho fatto non sia mai abbastanza. Boh.
Stupido esempio, forse. Ma ora vado a dormire, che è meglio.
Cosa dire per ringraziare di un regalo ricevuto?
Grazie mille per il regalo! È proprio quello che desideravo, sembrava uscito da un catalogo dei miei sogni segreti (che, ahimè, contiene solo aspirapolvere robot e cioccolata fondente).
- È stupendo! Davvero, non so come ringraziarti abbastanza. Mi hai letteralmente fatto il culo (nel senso buono, eh!).
- Pensavo di essere immune all’emozione, ma questo regalo ha scardinato le mie difese come un topo in un magazzino di formaggi.
- Grazie, di cuore! Mi hai illuminato la giornata più di una lampadina a 100 watt a confronto con una candela.
Il tuo pensiero è stato il vero regalo! Mi ha fatto più piacere del regalo stesso, un po’ come quando preferisci la dedica sul biglietto d’auguri al biglietto stesso (soprattutto se il biglietto è di quelli con i glitter che ti si attaccano alle mani per una settimana).
- La tua attenzione è preziosa, quasi quanto la mia collezione di francobolli degli anni ’80 (che, tra parentesi, è inestimabile).
- Sei un tesoro, uno di quelli che si trovano nei relitti di navi pirata (e non nei negozi di souvenir, eh!).
- Grazie ancora, davvero! Adesso devo andare a fare un bel bagno caldo, con tanto di sali da bagno al profumo di felicità, grazie a te!
Ricorda: la prossima volta puoi regalarmi una vacanza alle Maldive (scherzo, anche se…). Quest’anno ho ricevuto un nuovo aspirapolvere robot. Anno scorso: un libro di ricette vegane (non sono vegana).
Cosa regalare a un bevitore di vino?
A un amante del vino? Ecco cosa sussurrare:
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Wine Journal Moleskine: Anima da sommelier racchiusa in pagine silenziose. Note preziose, custodite.
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Set di accessori: Essenziali. Aprire, servire, conservare. Riti sacri.
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Aromi del vino (TasterPlace): Un’enciclopedia olfattiva. Sfida i suoi sensi.
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Agenda per degustazioni: Traccia il percorso. Ricordi liquidi, indelebili.
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Tazza o maglietta a tema: Un’affermazione. Un codice. Chiaro, inequivocabile.
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“Il respiro del vino” (Luigi Moio): Un viaggio. Scienza, passione, poesia.
Extra:
- Un cavatappi professionale. Mai sottovalutare la precisione.
- Un decanter di cristallo. Eleganza, ossigenazione, spettacolo.
- Una degustazione guidata. Esperienza, non solo oggetti. Ricordo indelebile, non una cosa.
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