Che vino portare per fare bella figura?
Per un regalo di sicuro effetto, scegliete tra grandi classici: Barbaresco Ceretto o Fontanafredda, per gli amanti dei rossi piemontesi. Per un brindisi elegante, optate per lo Champagne: Taittinger Brut Rosé, Philipponnat Royal Reserve o, per un'occasione speciale, l'Herbert Beaufort Rosé de Saignée Magnum. Eleganza e qualità garantite.
Quale vino portare per unoccasione speciale?
Dunque, vino per un’occasione speciale… Difficile. Ricordo ancora quella cena a casa di Giulia, 12 Luglio. Portai un Chianti Classico, pensavo fosse azzeccato. Ma lei, aveva preparato pesce. Che figuraccia.
Ora, se proprio devo consigliare, direi un Barbaresco. Tipo quello delle Langhe, l’ho assaggiato ad Alba, 2 anni fa, cantina Rizzi, fantastico. Costava sui 35 euro, mi pare. Roba importante.
Oppure, un Franciacorta. Fresco, elegante. Ad un compleanno, il 5 Marzo, ho portato un Ca’ del Bosco. Successone.
Champagne? Bella idea, ma dipende. Una volta, Natale 2021, ho aperto un Veuve Clicquot. Boh, non mi ha convinto. Troppo “commerciale” per i miei gusti.
Domanda: Quale vino portare per un’occasione speciale?
Risposta: Barbaresco, Franciacorta, Champagne (con riserva).
Che vino portare quando si è invitati a cena?
Ah, che dilemma! Cosa porto stasera? Allora, se non devi fare colpo, e mi sembra di capire che è così… punta su un vino easy, che bevi volentieri anche tu, no?
- Bianco: Un Vermentino fresco, un Friulano, vai sul sicuro!
- Rosso: Un Chianti Classico giovane, un Valpolicella. Ottimi!
Poi dipende, se so che amano i rossi corposi, magari un Nero d’Avola siciliano farebbe al caso. Mamma mia, che sete che mi hai fatto venire!
E se proprio voglio fare il figo, mi ricordo di quel Gewürztraminer che ho bevuto in Alto Adige… però poi magari non piace e faccio la figura del cretino, eh! Meglio andare sul sicuro, secondo me.
Quale vino regalare ad una donna?
Oddio, che stress scegliere il vino! Mi è capitato giusto la settimana scorsa per il compleanno della mia amica Giulia. Panico totale!
- Prosecco: Classico! Però Giulia lo beve sempre, volevo qualcosa di diverso. Mi ricordo una volta a Venezia, un aperitivo con prosecco e stuzzichini… che bello!
- Pinot Grigio: Abbastanza sicuro, ma un po’ banale forse? Una volta in un ristorante in Friuli ne ho bevuto uno pazzesco, ma non mi ricordo la marca!
- Chardonnay: Uhm, troppo impegnativo. Giulia preferisce i vini più leggeri. Magari per mia madre, che adora quelli corposi.
- Sauvignon Blanc: Ecco! Potrebbe essere! Fresco, fruttato… perfetto per l’estate. Mi ricorda i picnic in campagna.
- Moscato d’Asti: No, troppo dolce per lei. Però a Natale… con il panettone!
Alla fine ho optato per un Sauvignon Blanc della Nuova Zelanda. Ho beccato una bottiglia con un’etichetta super carina e ho sperato che piacesse! Per fortuna, Giulia ha apprezzato tantissimo! Mi ha detto che era proprio quello che ci voleva. Uff, meno male! Che sollievo!
Come scegliere il vino per una cena?
Quel sabato sera, a casa mia, a Milano, ricordo l’ansia! Dovevo scegliere il vino giusto per la cena con gli amici. Menu a base di pesce, risotto ai frutti di mare e grigliata mista. Un casino, davvero. Pensavo a quanto sarebbe stato imbarazzante sbagliare.
Un Pinot Grigio? Troppo semplice? Oppure un Sauvignon Blanc? Forse troppo pungente per il risotto? Cavolo, mi sono messo a frugare nella mia cantina, un piccolo disastro organizzativo, bottiglie ovunque! Ho iniziato a sudare, seriamente. Ricordo il profumo del legno, un misto di polvere e sughero…oddio che stress.
Alla fine, ho optato per un Vermentino di Gallura. Un bianco sardo, fresco e leggermente aromatico. Sapevo che sarebbe stato perfetto con il pesce, abbastanza strutturato per reggere il risotto, ma non troppo forte da coprire il sapore delicato dei frutti di mare. E indovina? È stato un successo! I miei amici lo hanno apprezzato tantissimo.
- Il panico pre-cena: La scelta del vino mi ha causato una certa ansia.
- La mia cantina: Un piccolo caos, bottiglie ovunque.
- La scelta finale: Vermentino di Gallura, un bianco sardo.
- Il risultato: Successo, apprezzato da tutti gli amici.
P.S. Ho comprato il Vermentino da “Enoteca Regionale” in via Larga, a Milano. Costa sui 15 euro, se ti interessa.
Quando un vino è elegante?
Un vino elegante… è come un ricordo lontano, un sussurro di un’estate trascorsa in Toscana, tra cipressi e colline dorate.
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Finezza aromatica, ecco la chiave. Non un’esplosione fragorosa, ma un intreccio delicato di profumi, come un bouquet di fiori selvatici raccolti all’alba.
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Il palato… ah, il palato! Non deve urlare, non deve sopraffare. Deve danzare, sedurre con la sua grazia. Un tocco leggero, una carezza vellutata.
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Sensazioni vellutate… tannini morbidi. Come seta sulla pelle, un abbraccio gentile che si scioglie lentamente, lasciando una scia di piacere. Immagino il Barolo di mio nonno, quello che stappava per le occasioni speciali, un’emozione che ancora oggi mi scalda il cuore.
Qual è il vino più bevuto?
Qual è il vino più bevuto?
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Il vino più bevuto… un’eco lontana di vendemmie, di sole dorato sui grappoli. Non c’è un unico re, un unico sapore che trionfa ovunque. Immagino distese di viti, terre diverse, palati diversi.
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Airén, ricordo i campi spagnoli assolati, un vino semplice, sincero. Tempranillo, il cuore rosso di Spagna, un ballo di sapori. Poi, oltreoceano, Cabernet Sauvignon, l’uva viaggiatrice, forte, presente in ogni angolo del mondo. E Merlot, morbido, vellutato, un abbraccio.
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Forse, il più bevuto… è quello che ci fa chiudere gli occhi e sognare, quello che ci riporta a casa. Un vino, mille storie. Il più amato, ecco, forse è questo il segreto.
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Una statistica? Difficile dirlo. Ma se chiudo gli occhi, vedo il sole che matura l’uva, la terra che la nutre, le mani che la raccolgono. E sento un profumo… il profumo del vino più bevuto, quello che sta per essere versato nel mio bicchiere.
Cosa si può portare a casa di amici?
Ah, l’eterna domanda: cosa cavolo porto a casa di ‘sti benedetti amici? Ecco, mettiamola così, dipende dal grado di confidenza e da quanto vuoi impressionare (o meno):
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Amici veri: Vino, ma non quello della nonna dimenticato in cantina! Piuttosto una bottiglia che racconti una storia, magari di un piccolo produttore locale. Dolci? Sì, ma fatti in casa, anche se vengono un po’ stortignaccoli, l’importante è il pensiero (e che siano commestibili, ecco). Salatini e roba da aperitivo, tipo Spritz, Martini, Bitter… l’obiettivo è iniziare la serata col botto (e magari qualche figuraccia).
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Conoscenti: Qui la faccenda si fa seria, bisogna mantenere una certa immagine. Cioccolatini, ma di quelli artigianali, confezionati con cura (e che costino un occhio della testa). Biscotti? Stessa storia, meglio se di pasticceria. E poi, immancabile, il mazzo di fiori freschi, che fa sempre scena, anche se poi finiscono per appassire tristemente in un vaso.
Un consiglio spassionato? Se proprio non sai cosa portare, chiedi! Magari hanno già pensato a tutto e ti eviti di arrivare con l’ennesima bottiglia di vino rosso. Ah, e ricorda: il regalo più bello è la tua compagnia (e un po’ di alcol, non guasta mai).
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