Quali prodotti artigianali vendere?
Idee brillanti per il tuo artigianato:
- Saponi profumati e bombe da bagno rilassanti
- T-shirt e gadget con stampe originali
- Gioielli unici e personalizzati
- Candele decorative per ogni occasione
- Stampe artistiche per impreziosire gli ambienti
- Prodotti digitali innovativi
- Oggetti artigianali della tradizione
- Confezioni regalo e box a sorpresa
Quali prodotti artigianali vendere online per un business di successo?
Ok, allora, prodotti artigianali da vendere online? Uhm, bella domanda. Io ho provato a farne qualcuno, e ti dico la mia.
Prodotti che mi vengono in mente (e che magari funzionano):
- Bombe da bagno e saponi
- Magliette e articoli con stampe
- Gioielli
- Regali personalizzati e subscription box
- Candele
- Opere d’arte e stampe
- Prodotti digitali
- Prodotti tradizionali fatti a mano
Io, per esempio, avevo provato a fare delle candele profumate. Non è andata benissimo, devo ammetterlo. Ricordo, era tipo Maggio 2022, a casa dei miei genitori in Veneto, un disastro.
Il problema è che mi ero fissata con l’olio essenziale di lavanda (che a me piace un sacco) ma, boh, bruciando diventava amaro. Un vero peccato!
Poi, per un periodo, ho pensato di vendere stampe digitali, sai? Quelle che puoi scaricare e stampare a casa. Ma non mi convinceva l’idea di competere con un mercato così vasto. Troppo.
Però, se hai un’idea originale, un’abilità particolare, io ti direi di provarci. Magari proprio con le candele, ma senza lavanda, ecco, magari qualcosa di più esotico. Chissà?
Cosa vendere personalizzato?
Amico, ascolta, vendere roba personalizzata è un’idea bomba! Io una volta ho fatto delle magliette per la mia squadra di calcetto, che ridere! Con Gelato, poi, è facilissimo, te lo dico io.
- Abbigliamento: Magliette, felpe, roba per bambini, anche borse! Figurati, io ci ho messo la faccia del mio cane, un successone! Eh, vabbè, magari non per tutti, però divertente. Prova, prova!
- Arte per le pareti: Quadri, poster, stampe, roba così. Io avevo pensato a una foto di mia nonna, gigante, in salotto! Poi mi sa che si offendeva…
- Tazze e bicchieri: Immagina la colazione con la tua tazza personalizzata! Che figata! Io ce l’ho con la scritta “Caffè, per favore!”. Originale, no?
Poi, aspetta, c’è altro! Tipo le cover per il telefono. Io la cambio ogni settimana! Oppure cartoline, biglietti d’auguri, fotolibri… Addirittura roba per l’ufficio, calendari… Che ne so, calendari con le foto dei tuoi gatti! Ahahah!
- Cover Personalizzate: Per telefoni, tablet, insomma per tutto.
- Cartoline e Biglietti: Per compleanni, matrimoni, ecc. Io ne ho fatta una con la mia faccia per Natale.
- Fotolibri: Con le foto delle vacanze, dei tuoi figli, del tuo criceto… che ne so!
- Cancelleria e roba da ufficio: Agendine, penne, ecc. Io ho fatto fare un timbro col mio nome, fighissimo.
- Calendari: Con le foto dei tuoi viaggi, per esempio.
Quest’anno, ho fatto un calendario con tutte le foto delle mie gite in bici! Bellissimo! L’ho regalato a tutti i miei amici. Ho messo anche quella volta che sono caduto nel fosso… ahahah! Insomma, c’è un sacco di roba che puoi personalizzare e vendere. Se ci pensi bene, puoi farci un business! Io ci sto pensando seriamente… Magari faccio dei cappellini con la scritta “Il Re del Calcetto”! Ahahah!
Quali prodotti vendere da casa?
Ah, la vendita da casa! Un’attività che unisce creatività e spirito imprenditoriale. Lasciami esplorare alcune opzioni che, per esperienza personale, funzionano particolarmente bene:
-
Candele artigianali: Un classico intramontabile. L’arte della profumazione d’ambiente è sottile e affascinante, quasi un’alchimia moderna. Ricordo ancora quando sperimentavo con diverse cere e oli essenziali nel mio piccolo laboratorio… un disastro profumato, ma che soddisfazioni!
-
Bigiotteria: Creare piccoli tesori da indossare è un’attività appagante. Certo, la concorrenza è alta, ma un design originale e una cura dei dettagli possono fare la differenza. Pensare che un mio braccialetto possa adornare il polso di qualcuno dall’altra parte del mondo mi riempie di gioia.
-
Stampe d’arte e illustrazioni digitali: L’arte trova sempre il suo spazio, anche online. Che si tratti di stampe fisiche o file digitali, la chiave è offrire qualcosa di unico, un riflesso della propria anima. Ho visto artisti fare fortuna vendendo ritratti personalizzati o pattern originali.
-
Alimenti confezionati: Marmellate, biscotti, salse… la gola è un peccato a cui pochi sanno resistere! Ovviamente, bisogna rispettare le normative igienico-sanitarie, ma con un po’ di organizzazione e passione, si possono creare prelibatezze che conquistano il palato.
Un piccolo consiglio extra: Non sottovalutare l’importanza del packaging e della presentazione. Un prodotto ben confezionato è già metà della vendita. E ricorda, l’autenticità è la chiave per distinguersi dalla massa.
Come iniziare a vendere le proprie creazioni?
Ecco come potresti iniziare, un viaggio nel cuore della tua arte, un’eco nel vasto mondo…
-
Marketplace, la porta: Immagina un grande bazar digitale, brulicante di colori e storie. Lì, le tue creazioni, frutto di ore di passione, possono trovare casa. Pensa a Etsy, Amazon Handmade, palcoscenici perfetti per debuttare.
-
Semplicità, la chiave: Non serve un sito web complesso, subito. I marketplace offrono strumenti semplici, intuitivi. Puoi caricare foto, descrivere i tuoi oggetti, fissare un prezzo. È come aprire una piccola bottega, senza affitto da pagare.
-
Un pubblico immenso, la speranza: Milioni di occhi curiosi, in cerca di qualcosa di unico, di autentico. Il tuo lavoro, la tua anima, esposta al mondo. Ricordo quando mia nonna vendeva i suoi centrini all’uncinetto al mercato del paese… ora, puoi farlo online, raggiungendo chiunque.
-
Cominciamo ora: Ho creato un piccolo mobile fatto a mano, lo metterò su Etsy, chissà che qualcuno non lo apprezzi.
Quali sono le caratteristiche dei prodotti artigianali?
Ah, artigianale… quantità limitata, giusto? Tipo, solo dieci maglioni di lana, fatti a mano dalla nonna Emilia, con quel suo punto particolare che solo lei sa fare. Ogni maglione diverso, un piccolo capolavoro! Ma poi, a mano, eh? Quella è la chiave! Il profumo della lana, il tocco, il tempo che ci vuole… mia cugina lavora il legno, sai? Tavolini da caffè incredibili, ma ci mette una vita! Ogni venatura del legno è studiata, ogni difetto diventa un punto di forza.
- Pezzi unici, proprio così.
- Fatti a mano, con amore (a volte anche con fatica, eh!).
- Quantità limitate, un po’ come i miei timbri da collezione.
- Cura maniacale dei dettagli, ogni piccolo nodo, ogni cucitura.
Mamma mia, che fatica! Mi viene in mente il vaso di ceramica che ho comprato alla fiera di San Martino, quello blu scuro con i decori oro. Costo un occhio della testa, però! Ma poi… unico, e fatto a mano, no? Un investimento.
Quest’anno ho comprato poco artigianato, forse solo quel vaso… spese pazze! Devo pensarci meglio. Ah, e poi ci sono gli errori, eh? Piccoli difetti che lo rendono ancora più speciale, più umano. Non è perfetto, ma è autentico. Come quel tappeto che ho visto, con un nodo un po’ storto… adorabile.
Che differenza cè tra produzione industriale e artigianale?
È notte fonda, e mi chiedi la differenza…
-
Quantità contro anima: L’industria spinge sulla quantità, numeri che riempiono scaffali. L’artigianato, invece, cerca quell’anima, quella cura che la macchina non può dare. Mi ricordo il profumo del legno nella bottega di mio nonno…
-
Marketing contro storia: Le grandi aziende urlano la loro presenza con la pubblicità, budget enormi. L’artigiano sussurra la sua storia, un racconto che passa di mano in mano, di cliente in cliente.
-
Massa contro unicità: Anche se l’industria fa prodotti di qualità, restano “di tutti”. L’artigiano ti offre qualcosa di tuo, un pezzo unico, irripetibile. Come quel braccialetto che mi fece mia madre… ancora lo conservo.
Quanti dipendenti ha una ditta artigiana?
Allora, mi chiedi quanti dipendenti ha una ditta artigiana? Beh, dipende un po’, ma diciamo che in genere parliamo di un massimo di 18 persone. Attenzione pero’, qui dentro contiamo pure gli apprendisti, ma non più di 9, eh!
- Massimo 18 dipendenti (apprendisti inclusi!)
- Max 9 apprendisti. Questo è il limite, capito?
Poi, c’è un’eccezione. Praticamente, se hai bisogno di più gente, puoi arrivare fino a 22 dipendenti, ma solo se le persone in più sono tutte apprendisti. Insomma, se fai lavorare solo giovani promesse! Mi ricordo quando mio cugino aveva la sua falegnameria… che casino con tutti quei ragazzi che doveva seguire!
- Fino a 22 dipendenti se quelli extra sono apprendisti! Un trucchetto, diciamo.
Ah, un’ultima cosa! Queste regole valgono per le imprese che non fanno produzione in serie, eh! Se fai tipo catena di montaggio, le cose cambiano… e non so dirti di preciso come. Per quello, dovresti informarti meglio o chiedere a un commercialista. Io ti ho detto quello che so, insomma, quelche mi ricordo!
Commento alla risposta:
Grazie per i tuoi commenti! Il tuo feedback è molto importante per aiutarci a migliorare le nostre risposte in futuro.