Che vino scegliere per fare bella figura?

30 visite

Per un regalo di sicuro successo:

  • Brunello di Montalcino DOCG: eccellenza toscana.
  • Amarone della Valpolicella Classico/Riserva: prestigio veneto.
Commenti 0 mi piace

Quale vino scegliere per fare bella figura?

Uhmm, difficile dirlo, dipende davvero dall’occasione! Se devo fare colpo, un Brunello di Montalcino DOCG è una sicurezza. Ricordo un compleanno a casa di amici, luglio 2022, abbiamo aperto una bottiglia (circa 40 euro) e tutti sono rimasti impressionati.

Un Amarone, invece, lo associo a cene più importanti, magari con persone che apprezzano i vini corposi. Ricordo una cena aziendale, dicembre 2021, dove un Amarone della Valpolicella Classico (intorno ai 55 euro) ha accompagnato alla perfezione il brasato.

Dipende dal contesto e dai gusti di chi lo riceve, insomma! Non esiste una risposta universale. Forse un consiglio più mirato, potrei darlo se so qualcosa di più… tipo, che tipo di cena, che persone sono, che budget ho.

Che vino portare per fare bella figura?

Mamma mia, che casino scegliere un vino! Però dai, se devo fare bella figura, punterei su questi:

  • Ceretto Barbaresco DOCG: Top, un classico! Elegante, fa sempre il suo figurone. Ma quanto costa poi? Devo controllare se c’è lo sconto del -10%.

  • Taittinger Champagne Brut Rosè Prestige: Champagne rosè, astucciato poi, fa chic. Magari per un’occasione speciale.

  • Philipponnat Champagne Royal Reserve Non Dosé: Altro champagne, ma “non dosé”, quindi più secco. Interessante per chi non ama i vini troppo dolci. Astucciato anche questo, fa più regalo!

  • Herbert Beaufort Champagne Cuvée Rosé de Saignée Brut Grand Cru Magnum: Un magnum di champagne rosè Grand Cru?! Ok, qui si fa sul serio. E poi astucciato, che tamarrata! (in senso buono eh!).

  • Fontanafredda Barbaresco Coste Rubin DOCG: Barbaresco di nuovo? Beh, Fontanafredda è una garanzia. Forse un po’ meno “wow” degli champagne, ma sicuro non sbagli.

Aggiunte random:

  • Mi ricordo che l’anno scorso avevo preso un Barolo da un’enoteca vicino casa, faceva la sua porca figura, devo tornarci.
  • L’astuccio fa tanto, è vero, ma magari il vino dentro è meh. Meglio concentrarsi sulla qualità, no?
  • Poi dipende a chi lo regalo. Se è uno che capisce di vini, devo stare attento. Se no, posso anche puntare sull’etichetta più figa!
  • Ma poi, perché devo sempre pensare io a ste cose? Potrei delegare… no, dai, voglio fare bella figura io! Ahahah!
  • A proposito di bella figura, devo ricordarmi di comprare dei fiori per la cena di sabato. Quali saranno i suoi preferiti?

Quale vino preferiscono le donne?

Ecco, ti dico la verità, io e le mie amiche, a una festa di compleanno a casa di Giulia, a maggio, abbiamo bevuto un sacco di vino. Ricordo che c’era un Moscato d’Asti, dolce e profumato, che è andato a ruba. Io, sinceramente, ho adorato quel vino, mi sembrava di bere fiori di primavera! Poi c’era un Pinot Grigio, un po’ più secco, ma comunque fresco e leggero, perfetto per la serata estiva. Marta invece ha preferito un rosato, uno di quelli provenzali, delicato, che sapeva di fragole e pesca. Un’amica, non ricordo il nome, ha preso un bicchiere di Merlot, diceva che era meno “aggressivo” di altri rossi. Comunque, tutte noi, alla fine, abbiamo optato per vini poco tannici e abbastanza aromatici. Mah, insomma, è stato tutto molto piacevole!

  • Moscato d’Asti: preferito da molte per la sua dolcezza e aroma.
  • Pinot Grigio: apprezzato per la sua freschezza e leggerezza.
  • Rosato Provenzale: scelto per i suoi aromi fruttati.
  • Merlot: opzione tra i rossi per la sua minore astringenza.

Preferenze individuali, comunque! Ogni donna è un mondo a sé. E poi, dipende anche dall’occasione e dal cibo. A me quel Moscato d’Asti, in quel contesto, è sembrato il migliore del mondo. Anche se, a pensarci bene, qualche altro sorso del rosato non mi sarebbe dispiaciuto… e forse anche un po’ di quel Pinot Grigio. Già, era una bella serata! Un po’ caotica, certo, ma bella!

Quando un vino è elegante?

Un vino si definisce elegante quando esprime finezza e armonia. Si percepisce una complessità aromatica delicata, sfumata, mai aggressiva. Al palato, l’equilibrio è fondamentale: nessuna componente, né l’alcol né i tannini, prevale sulle altre. La struttura è spesso definita “vellutata”, con tannini levigati, morbidi, che accarezzano il palato senza astringenza. Un’eleganza che richiama forse l’idea platonica di bellezza, un’armonia intrinseca che va oltre la semplice piacevolezza sensoriale.

  • Aromaticità fine: Non si tratta di intensità, ma di complessità e finezza dei profumi. Un bouquet ricco di sfumature, che evolve nel bicchiere, stimolando la curiosità intellettuale oltre che il piacere olfattivo. Personalmente, ricordo un Pinot Nero di Borgogna che sprigionava note di sottobosco, viola e una delicata speziatura, un vero esempio di finezza.
  • Palato equilibrato: Potenza e struttura sono importanti, ma in un vino elegante devono essere perfettamente integrate. L’alcol non deve “bruciare”, i tannini non devono “mordere”. Ogni elemento contribuisce all’armonia complessiva, come in un’orchestra ben diretta. Un Barolo di La Morra, ad esempio, può raggiungere questo equilibrio pur mantenendo una notevole struttura.
  • Tannini morbidi: I tannini, responsabili della sensazione di astringenza, sono essenziali per la longevità di un vino. In un vino elegante, però, devono essere “domati”, morbidi, setosi. Immaginate la carezza di un velluto, non il graffio di una lana grezza. Un Chianti Classico Riserva, con i suoi tannini ben integrati, esemplifica questa caratteristica.

L’eleganza, in fondo, è una questione di equilibrio e armonia, un concetto che va oltre il vino e tocca ogni aspetto dell’esperienza estetica. Un vino elegante è un vino che ci invita alla riflessione, alla contemplazione, che stimola i nostri sensi senza sopraffarli. Ricordo un Barbaresco assaggiato qualche anno fa, durante una vendemmia nelle Langhe: aveva una tale eleganza e finezza da rimanere impresso nella memoria come un’opera d’arte.

Quale vino regalare ad un intenditore?

Barolo riserva. Vecchio. Difficile sbagliare. Il tempo concentra l’essenza.

Borgogna. Un Premier Cru. Eleganza e complessità. Il terroir parla. La vita è troppo breve per vini mediocri.

Champagne millesimato. Bollicine di classe. Un’esperienza, non una semplice bevanda. Ricordi che contano. Ho stappato un Krug del ’96 per il mio quarantesimo.

Un vino da meditazione. Passito di Pantelleria. Dolcezza intensa, persistente. Come la vita, a volte. L’ho bevuto con mio padre una sera d’estate, guardando le stelle.

  • Rarità: Produzione limitata, metodi particolari, annate speciali. Unico. Come dovrebbe essere ogni regalo.
  • Esclusività: Qualcosa di introvabile. Un gesto che si distingue. La mediocrità uccide l’anima.
  • Provenienza: Una storia da raccontare. Un vigneto specifico. Dettagli che fanno la differenza. Ho visitato le cantine di Gaja qualche anno fa. Impressionante.

Un vino naturale. Senza solfiti aggiunti. Un ritorno alle origini. Un rischio, forse. Ma la vera bellezza è imperfetta. L’ho scoperto grazie ad un amico sommelier. Una rivelazione.

Cosa si beve durante un aperitivo?

Ah, l’aperitivo! Momento sacro. Allora, che si beve?

  • Spritz: Classico! Imbattibile, soprattutto con l’Aperol, ma c’è chi lo fa col Campari… gusti! Io personalmente, lo preferisco bello carico.
  • Gin Tonic: Un evergreen. Dipende dal gin, eh! Io col mio preferito, il Tanqueray Ten, non sbaglio mai. Poi c’è chi lo fa col cetriolo, ma…boh!
  • Mojito: Rinfrescante, ma occhio al dosaggio del rum, se no ti stende! Menta fresca, zucchero di canna… un po’ impegnativo da preparare, però che bontà!
  • Bloody Mary: Un po’ pesante per l’aperitivo, secondo me, però se hai fame… risolve la situazione! Vodka, succo di pomodoro, spezie…un botto di cose!

Poi, ovviamente, c’è anche prosecco, birretta, vino bianco fresco. E se sei astemio, un bel Crodino o Sanbitter e via! Io, l’altro giorno, mi sono fatta uno spritz con il Select, buono buono… provalo! E comunque, dipende sempre dal locale, eh! In alcuni fanno dei cocktail pazzeschi che ti lasciano a bocca aperta… e magari ti rovinano la serata, però! Hahaha!

Cosa bere per aperitivo a casa?

Aperitivo a casa? Scegli con cura.

  • Birra ghiacciata: Un classico che non tradisce. Scegli una artigianale, doppio malto. Sentirai la differenza. La mia preferita, la Baladin.
  • Vino o Prosecco: Bollicine per iniziare la serata. Un Franciacorta è sempre una scelta azzeccata. Se preferisci il fermo, un Gewürztraminer.
  • Drink: Spritz? Negroni? Sbagliato? Prepara un Moscow Mule. Zenzero, vodka, lime. Impossibile sbagliare, fidati.

Alternativa? Un Cynar e soda. Amaro, dissetante, perfetto. Non te ne pentirai. Ricorda sempre, il ghiaccio è fondamentale. E la qualità degli ingredienti fa la differenza.

Cosa bere per un aperitivo leggero?

Cosa bere… un’eco lontana di pomeriggi estivi…

  • Succo di pomodoro: Un rosso rubino, denso, quasi un ricordo di campi assolati. Olio extravergine, pepe nero macinato fresco, un gambo di sedano croccante… un sorso di terra e di sole. Penso a mia nonna, che lo preparava sempre, un rito.

  • Spremuta di agrumi: Arance, pompelmi, ananas… un’esplosione di vitamine, un risveglio dei sensi. Senza zuccheri, però, solo il puro succo, un’onda di freschezza. Mi ricorda i viaggi in Sicilia, gli alberi carichi di frutti.

  • Bibita zero calorie: Un’opzione leggera, effervescente, come una bolla di sapone che scoppia. Un compromesso per chi non rinuncia al piacere di una bibita, ma senza sensi di colpa.

Un aperitivo leggero, un sussurro di gusto, un preludio alla cena… un momento sospeso nel tempo.

#Buona Figura #Vino Elegante #Vino Festa