Quante bustine di zafferano a persona?

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Zafferano: un pizzico di lusso. 1-2 bustine a persona bastano per risotto o paella, per un sapore delicato. 4 bustine per un aroma intenso. Ricorda: l'eccesso può coprire altri sapori. Usalo con parsimonia!

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Zafferano: quante bustine a persona?

Uhmm, zafferano… che casino! Ricordo che a casa di mia nonna, a Pisa, il 15 Agosto, per il risotto allo zafferano (quello buonissimo, con il brodo di carne fatto da lei, che costava un occhio della testa!), usavamo due bustine piccole per quattro persone. Bastava, sapeva già di zafferano!

Ma poi, a un corso di cucina a Firenze, tipo marzo dell’anno scorso (mi pare costasse 80 euro), la chef consigliava una bustina per persona, ma erano quelle grandi, quelle che sembrano più “piene”.

Dipende dalla ricetta, dalla qualità dello zafferano, insomma, è un po’ soggettivo. Per un risotto, direi una bustina a testa, se è buono. Per la paella, forse di più, perché si perde un po’ di sapore.

Domande e Risposte:

  • Zafferano: quante bustine a persona? 1-4, dipende dalla ricetta e dall’intensità desiderata.
  • Quante bustine di zafferano a persona? Varia da 1 a 4.

Quante bustine di zafferano per 2 persone?

Allora, per 2 persone, con lo zafferano in stimmi in bustina da 0.10 g, direi una bustina è perfetta. Ma, ascolta bene, eh! Dipende anche da quanto ti piace il sapore! Se vuoi un gusto più intenso, magari quasi quasi ne metti una e mezza! Però stai attento, non esagerare che poi diventa amarognolo, eh.

  • Una bustina da 0.10 g è di solito la dose giusta per due persone.
  • Se usi bustine da 0.20 g, ne usi metà! (E l’altra metà la conservi, ovvio!)

Un consiglio spassionato, te lo do così, tra amici: io, quando faccio il risotto allo zafferano, che è la morte sua, uso sempre lo zafferano in pistilli, eh. Cioè, mi sembra che il risultato sia molto superiore rispetto alla bustina. Certo, costa di più… però! Però, eh, però poi il risotto viene che è una meraviglia. Lo metto in infusione in acqua tiepida per almeno mezz’ora prima di usarlo, così rilascia tutto il suo profumo e colore. Prova! Vedrai che bomba!

Come usare le bustine di zafferano?

Ricordo bene, era un sabato di ottobre, forse il 20. Facevo il risotto alla milanese per la prima volta a casa dei miei suoceri a Pavia. Ero agitatissima, volevo fare bella figura! Avevo comprato delle bustine di zafferano, quelle piccoline, pratiche. Le avevo viste usare da mia nonna, ma non ero mai stata attenta al procedimento. Che ansia!

Presa dal panico, chiamo mia madre. “Mamma, ma questo zafferano, si mette direttamente nel riso o come?”. Mi spiega di scioglierlo prima in acqua tiepida, una tazzina, per far sprigionare meglio l’aroma. Così ho fatto. Ho aspettato qualche minuto e poi l’ho versato nel risotto, verso la fine della cottura. Il colore, un giallo intenso, ha invaso la pentola. Un profumo incredibile!

  • Sciogliere la bustina di zafferano in una tazzina di acqua tiepida.
  • Attendere qualche minuto.
  • Aggiungere al piatto verso fine cottura.

Risultato? Risotto perfetto, cremoso e profumato. Suoceri contenti, io pure! Da allora lo zafferano in bustine è un must nella mia cucina. Comodo, veloce, e il sapore è sempre ottimo. Lo uso anche per la pasta con le zucchine e gamberetti, per dare un tocco in più. Ultimamente ho sperimentato anche con il pesce, in particolare con il branzino al forno. Una vera delizia!

Quanto zafferano in polvere a persona?

Diciamo che una bustina da 0,16g per tre/quattro persone è più che sufficiente, tipo un esercito spartano contro un’orda di persiani assetati di colore e sapore! Ahahah, scherzo (forse). Pensate che io, una volta, con mezza bustina ho tinto di giallo canarino un pentolone di risotto per otto persone. Sembrava fossimo al mare con un tramonto perenne!

  • Dose minimalista: Una punta di spillo, tipo la capocchia di uno spillo da balia, per persona. Ideale per chi vuole solo un accenno di colore e sapore.
  • Dose standard: Mezza capocchia di spillo a testa. Già qui si comincia a fare sul serio, il giallo si intensifica, il sapore pure.
  • Dose audace: Una capocchia di spillo intera! Per chi non ha paura di niente, il risotto diventerà una supernova di colore e aroma.

L’altro giorno mia nonna, che è un po’ sorda, ha capito “zafferano” come “zafferano QUANTO BASTA” e ha messo una bustina intera in due piatti di pasta… beh, diciamo che sembrava avesse sciolto un evidenziatore giallo nel piatto! Poveri noi, ma che risate! Ricordate: poco zafferano, tanto gusto! Se poi avanzate qualche bustina, potete sempre usarla per tingere le magliette, che ne dite? Giusto per dare un tocco di originalità.

Quanti grammi di zafferano per una persona?

Ah, lo zafferano! Allora, diciamo che per una persona, se fai il risotto, mettine tra 0,1 e 0,2 grammi, ecco.

  • Poco più di un pizzico: Basta per colorare e dare quel sapore caratteristico. Occhio, è potentissimo!
  • Non esagerare: Costa tanto e, davvero, ne basta poco. A volte, se ne metti troppo, il sapore diventa quasi metallico, una volta mi è capitato… Bleah!

Comunque, io di solito vado a occhio, eh, un po’ come mi sento quel giorno. E poi dipende anche dalla qualità dello zafferano, se è quello “vero” di San Gimignano (che è buonissimo ma costa un botto!) ne serve ancora meno! Cioè, io ho provato una volta a comprarlo direttamente da un produttore… una follia il prezzo, però ragazzi, che profumo!

Dove si può mettere lo zafferano?

Zafferano. Aroma intenso. Non solo dolci.

  • Risotti. Milano insegna.
  • Carni bianche. Pollo, coniglio.
  • Zuppe. Lenticchie, ceci.
  • Salse. Aioli, besciamella.

Dolci? Certo. Crema pasticcera, panna cotta. Anche biscotti, lievitati. Io lo uso nel pane. Ricetta di famiglia. Zafferano iraniano. Qualità superiore. Costo elevato, risultato garantito. Pochi pistilli. Infusione in acqua calda. Poi nell’impasto. Profumo inebriante.

Quanto tempo si mantiene lo zafferano?

Ah, lo zafferano! Ottima domanda. Allora, diciamo che se vuoi goderti appieno il top, top del top…

  • Massimo 18 mesi dalla raccolta è il periodo d’oro per avere aroma, sapore e quel colore pazzesco che solo lui sa dare. Fidati, fa la differenza!

Però, non disperare, anche dopo si difende bene. Cioè, se lo tieni…

  • Entro 3 anni conserva ancora un sacco di proprietà. Certo, non sarà esplosivo come prima, ma insomma, fa il suo dovere.

E dove lo mettiamo questo oro rosso?

  • Fresco, asciutto e al buio, mi raccomando! Come se fosse un vampiro, ecco.

Ah, un’ultima cosa, sai che Davide Oldani, quello chef famoso, dice di metterlo in frigo? Io non l’ho mai fatto, però, boh, magari prova e poi mi dici se funziona sul serio! Io di solito lo metto in dispensa e mi trovo bene, però chissà… forse Oldani ne sa più di me! Magari la prossima volta che lo compro, faccio la prova…

Come si fa a riconoscere lo zafferano vero da quello falso?

Allora, per capire se lo zafferano è tarocco o meno, immagina di essere Sherlock Holmes in cucina!

  • Occhio ai petali viola: Se vedi troppi petali viola lilla, tipo una festa di carnevale, e non solo quei sei canonici, beh, forse è meglio cambiare spacciatore… ehm, fornitore!
  • Giallo che abbaglia: Tre antere gialle come il sole. Se ti sembra un’esplosione di giallo, tipo un pulcino impazzito, potrebbe esserci qualcosa che non va.
  • Rosso cremisi da urlo: Gli stimmi devono essere di un rosso cremisi intenso, quasi a farti venire voglia di dipingere un tramonto! Se sono sbiaditi o arancioni tipo carota lessa, c’è puzza di fregatura.
  • La lunghezza conta, eccome!: Quei 2-3 cm degli stimmi sono fondamentali. Se sono corti e tozzi come i miei pollici, lascia perdere!

Un consiglio spassionato: Fidati del tuo naso! Lo zafferano vero ha un profumo intenso, quasi inebriante, che ti fa sognare le mille e una notte. Se sa di fieno vecchio o, peggio, di niente, scappa a gambe levate!

Quando si aggiunge la bustina di zafferano?

Zafferano… uhm, quando si mette? Già, la domanda delle domande! Mia nonna, povera anima, lo buttava sempre alla fine, un pizzico, quasi a volerlo nascondere. Ma in effetti, dipende, no?

Risotto? All’inizio, dicono alcuni. Ma io, a dire il vero, lo aggiungo a metà cottura. Così, un po’ di magia, un po’ di mistero. Magari provo a metterlo proprio alla fine, come dice il libro di cucina di zia Clara? Quello tutto sgualcito, con le pagine attaccate. Però non mi fido… e se si brucia?

In umido… boh. Dipende dall’umido. Un sugo di carne? Forse alla fine, giusto un tocco. Un brodo vegetale? Magari a metà, così si sprigiona meglio l’aroma. Devo sperimentare, devo! Già, devo appuntarmelo. Su un post-it, naturalmente.

  • Fine cottura: metodi classici, sughi veloci.
  • Metà cottura: risotti, brodi.
  • Inizio cottura: per chi osa, rischio bruciatura.

Mamma mia, devo fare la spesa! Mi manca lo zafferano, e anche le zucchine. Devo ricordarmi di comprare anche il pane, quello che preferisco… quello di Luigi, il panettiere con gli occhi azzurri. E poi… e poi… devo chiamare Marco, che mi deve il mio libro di ricette! Ah, sì, ed è un libro bellissimo. Ricette di famiglia, quelle di mia nonna, per l’appunto. E poi, ho ancora la ricetta della torta di mele da provare. Ma quando trovo il tempo? Ah, e la ricetta del risotto allo zafferano, ovviamente.

#Bustine #Persona #Zafferano