Cosa non rientra nel bonus ristrutturazione?

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Il bonus ristrutturazioni non copre spese per servizi di vigilanza, cablaggio, insonorizzazione, efficientamento energetico o interventi antisismici. Questi lavori, pur potendo migliorare limmobile, non rientrano tra le spese ammissibili.

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Attenzione ai Trucchi: Cosa NON è incluso nel Bonus Ristrutturazioni

Il Bonus Ristrutturazioni, un’opportunità di risparmio fiscale apprezzata da molti, presenta delle insidie per chi non legge attentamente le norme. Spesso si pensa che, data la sua ampia portata, copra virtualmente qualsiasi intervento edilizio volto a migliorare l’immobile. In realtà, esistono delle importanti eccezioni, e cadere in errore può significare perdere una parte, o addirittura la totalità, del beneficio fiscale.

Questo articolo focalizza l’attenzione su alcune spese che, pur apparentemente legate alla ristrutturazione, non sono ammesse al Bonus Ristrutturazioni, evitando così spiacevoli sorprese durante la fase di dichiarazione dei redditi.

Servizi di vigilanza: La sicurezza dell’immobile è importante, ma la spesa per l’assunzione di servizi di vigilanza durante i lavori di ristrutturazione non è detraibile. Si tratta di una voce di costo esterna all’intervento edilizio vero e proprio, e dunque non contemplata dalle normative.

Cablaggio strutturale: Mentre la sostituzione di impianto elettrico esistente rientra (a certe condizioni) nel bonus, interventi di cablaggio strutturale, come l’installazione di una rete informatica complessa o la predisposizione di infrastrutture tecnologiche avanzate, generalmente non sono inclusi. La distinzione spesso risiede nella natura “integrativa” o “migliorativa” dell’intervento: la semplice sostituzione di componenti è generalmente ammessa, mentre l’aggiunta di nuove infrastrutture può non esserlo. È fondamentale, in questi casi, richiedere un preventivo dettagliato e chiarire con il professionista se le spese rientrano nei criteri di ammissibilità.

Insonorizzazione: Migliorare l’isolamento acustico dell’abitazione è un desiderio di molti, ma, in linea generale, i lavori di insonorizzazione non sono considerati ristrutturazione ai fini del bonus, se non in casi specifici e strettamente legati ad interventi di ristrutturazione edilizia più ampi, da dimostrare adeguatamente. Ad esempio, l’insonorizzazione di una parete demolita e ricostruita durante una ristrutturazione più vasta potrebbe essere ammessa, mentre l’insonorizzazione autonoma di una singola parete generalmente no.

Efficientamento energetico (in alcuni casi): Mentre interventi specifici di efficientamento energetico (come la sostituzione di infissi o la coibentazione) rientrano in altre detrazioni fiscali (Ecobonus), questi non sono automaticamente inclusi nel Bonus Ristrutturazioni. Confondere le due detrazioni può portare a errori nella compilazione dei documenti necessari per la richiesta del bonus.

Interventi antisismici: Analogamente all’efficientamento energetico, gli interventi antisismici godono di detrazioni fiscali specifiche (Sismabonus), e non sono automaticamente inclusi nel Bonus Ristrutturazioni. Richiedono una documentazione più complessa e rispondono a criteri di ammissibilità differenti.

In conclusione, prima di iniziare qualsiasi lavoro di ristrutturazione, è fondamentale consultare un professionista del settore (geometra, architetto, ingegnere) e verificare attentamente la conformità delle spese previste con i requisiti del Bonus Ristrutturazioni. La mancanza di attenzione a questi dettagli potrebbe compromettere l’ottenimento del beneficio fiscale, trasformando un’opportunità di risparmio in un onere inatteso.