Come possiamo definire i negozi?

Negozi… che parola strana, quasi fredda. Ma cosa sono davvero per me? Entrare in un negozio… ecco, quella è un’esperienza. Non importa se è una minuscola botteguccia di quartiere o un centro commerciale enorme, luminoso, che ti stordisce quasi. C’è sempre qualcosa che mi prende. La curiosità, forse? Quella sensazione di poter scoprire qualcosa di nuovo, un oggetto strano, un colore che non avevo mai visto. Ricordo da bambina, la merceria di mia nonna… un tripudio di bottoni, nastri, fili colorati. Un vero caos, ma un caos meraviglioso! E poi, l’odore. A volte è il profumo del caffè del bar lì accanto, altre volte l’odore di legno vecchio in una libreria polverosa. Che strano, no? Come un odore possa riportarti indietro nel tempo… Chi se lo spiega. Non è solo comprare, è qualcosa di più. È uno scambio, sì, di soldi in cambio di oggetti, ma anche di parole, di sguardi, di sorrisi con il commesso. Penso a quel signore anziano che vende frutta e verdura al mercato vicino casa mia… Sempre gentile, sempre con una parola buona. Chissà quante storie potrebbe raccontare! E poi, dietro ogni insegna, ogni scaffale ordinato (o disordinato!), ci sono persone, con i loro sogni, le loro fatiche. Hanno creato un piccolo mondo, un universo di oggetti, ognuno con una sua storia. Ho letto da qualche parte, non ricordo dove, che le piccole attività sono il cuore pulsante di una città… sarà vero? Beh, forse. Di sicuro, a me piace pensarlo. Perché ogni volta che entro in un negozio, non compro solo un oggetto, ma un pezzo di quella storia, di quella passione. E questo, beh, non ha prezzo.