Cosa serve per lavorare alla torre di controllo?

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In Italia, ci sono due percorsi per intraprendere la carriera di controllore di volo: seguire corsi specializzati per civili presso enti certificati oppure arruolarsi nellAeronautica Militare e specializzarsi nel controllo del traffico aereo.
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Dalla terra al cielo: la strada per la torre di controllo

Il fascino del controllo del traffico aereo, con la sua responsabilità e la precisione millimetrica richiesta, attrae molti. Immaginate di coordinare il flusso incessante di velivoli, garantendo la sicurezza di migliaia di passeggeri ogni giorno. Un compito cruciale, che richiede competenze specifiche e un percorso formativo rigoroso. Ma cosa serve esattamente per lavorare alla torre di controllo in Italia?

Esistono due principali vie d’accesso a questa professione, entrambe impegnative e selettive: la via civile e quella militare.

La via civile: Per chi sceglie questa opzione, il percorso prevede la frequentazione di corsi specializzati presso enti certificati dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile). Questi corsi, a pagamento e con un elevato standard qualitativo, preparano gli aspiranti controllori di volo attraverso un programma intensivo che comprende lezioni teoriche, simulazioni pratiche e training specifici. L’accesso a questi corsi è subordinato al superamento di rigorosi test attitudinali, che valutano capacità cognitive, psico-attitudinali e linguistiche (l’inglese aeronautico è fondamentale). Oltre a una solida preparazione scientifica, vengono valutate anche la capacità di problem solving, la resistenza allo stress e l’abilità nel prendere decisioni rapide e accurate in situazioni critiche. Al termine del percorso formativo, i candidati devono superare esami finali per ottenere la licenza di controllore di volo.

La via militare: L’alternativa è arruolarsi nell’Aeronautica Militare e specializzarsi nel controllo del traffico aereo. Questo percorso, completamente gratuito, offre una formazione completa e strutturata, ma richiede l’impegno a servire nelle Forze Armate per un determinato periodo. Anche in questo caso, la selezione è molto severa e prevede prove fisiche, test attitudinali e accertamenti psicologici. Una volta superati questi step, i candidati intraprendono un percorso formativo all’interno dell’Aeronautica, che include sia l’addestramento militare di base sia la specializzazione nel controllo del traffico aereo. Al termine del servizio, i controllori militari possono scegliere di proseguire la carriera nell’ambito militare o transitare nel settore civile, sfruttando le competenze acquisite.

Entrambe le strade richiedono dedizione, impegno costante e una forte passione per il mondo dell’aviazione. La scelta tra la via civile e quella militare dipende dalle inclinazioni personali, dalle disponibilità economiche e dalla propensione a una carriera all’interno delle Forze Armate. Indipendentemente dal percorso scelto, la ricompensa è una professione stimolante e di grande responsabilità, che permette di contribuire alla sicurezza del trasporto aereo e di vivere il cielo da una prospettiva unica.