Chi stabilisce il canone concordato?
Laffitto a canone concordato prevede che limporto dellaffitto venga stabilito tramite accordi locali tra sindacati dei proprietari e degli inquilini.
Chi decide il canone concordato? Un patto tra inquilini e proprietari.
L’affitto a canone concordato rappresenta una soluzione abitativa che si pone a metà strada tra il libero mercato e l’intervento pubblico, offrendo vantaggi sia per gli inquilini che per i proprietari. Ma chi stabilisce effettivamente l’importo di questo canone “concordato”? La risposta, come suggerisce il nome stesso, risiede in un accordo raggiunto a livello locale tra le organizzazioni rappresentative dei proprietari immobiliari e quelle degli inquilini.
Non si tratta quindi di una decisione unilaterale né di un’imposizione calata dall’alto, ma di una vera e propria negoziazione. Sindacati e associazioni di categoria si siedono al tavolo e, sulla base di parametri oggettivi e delle dinamiche del mercato immobiliare locale, definiscono fasce di prezzo per diverse tipologie di immobili. Questi accordi territoriali, stipulati a livello comunale o provinciale, tengono conto di molteplici fattori:
- La zona: Un appartamento in centro città avrà un valore diverso rispetto ad uno in periferia. Vengono considerate le caratteristiche del quartiere, la presenza di servizi, i collegamenti con i mezzi pubblici e la vicinanza a poli di attrazione come università o aree commerciali.
- La tipologia e le condizioni dell’immobile: Metratura, numero di locali, presenza di balconi, giardino, garage, stato di manutenzione e presenza di ascensore sono tutti elementi che influenzano il valore dell’immobile e di conseguenza il canone. Un appartamento ristrutturato e ammobiliato avrà un valore maggiore rispetto ad uno da ristrutturare.
- I valori di mercato: Pur non essendo un canone libero, il canone concordato non può prescindere completamente dai prezzi di mercato della zona di riferimento. L’obiettivo è quello di offrire un’alternativa più accessibile, ma comunque sostenibile per i proprietari.
Una volta definiti gli accordi territoriali, questi vengono pubblicati e diventano il punto di riferimento per la stipula dei contratti di locazione a canone concordato. Proprietari e inquilini, pur avendo una certa flessibilità all’interno delle fasce di prezzo stabilite, devono rispettare i parametri definiti nell’accordo.
Scegliere un canone concordato comporta vantaggi per entrambe le parti. Gli inquilini beneficiano di un affitto più basso rispetto al mercato libero e di agevolazioni fiscali, mentre i proprietari godono di sgravi fiscali sulla cedolare secca e di una maggiore garanzia di incasso, grazie alla maggiore stabilità che questo tipo di contratto offre. In definitiva, il canone concordato rappresenta un esempio virtuoso di come il dialogo tra le parti sociali possa contribuire a creare un mercato immobiliare più equo e accessibile.
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