Quanto tempo ci vuole per togliere una denuncia?

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La revoca di una denuncia per reato perseguibile dufficio è impossibile. Il procedimento giudiziario prosegue autonomamente, a prescindere dalla volontà di chi ha sporto denuncia.

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Il Mito della “Revoca” di una Denuncia: Perché Non Si Può “Ritirare” Ciò che è Già Stato Detto

Nel labirinto della giustizia, una domanda ricorre spesso sulle labbra di chi, per un motivo o per l’altro, si trova a dover gestire una denuncia: “Quanto tempo ci vuole per togliere una denuncia?”. La risposta, purtroppo, non è sempre quella sperata. In molti casi, la verità è che non si può “togliere” una denuncia, almeno non nel senso comune del termine.

È fondamentale comprendere la distinzione tra una denuncia e una querela. La querela rappresenta una manifestazione di volontà della vittima di un reato perseguibile a querela di parte, come ad esempio alcune forme di diffamazione o percosse lievi. In questi casi, la vittima ha il diritto di rinunciare alla punizione del colpevole, ritirando la querela. Questo, a seconda del momento in cui avviene, può portare all’estinzione del reato.

La denuncia, invece, è una comunicazione che il cittadino fa alle autorità competenti (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Procura della Repubblica) in merito alla commissione di un reato perseguibile d’ufficio. Un reato è perseguibile d’ufficio quando lo Stato, in virtù della sua gravità, ritiene che la sua repressione sia di interesse pubblico, a prescindere dalla volontà della vittima. Esempi comuni di reati perseguibili d’ufficio sono il furto, la rapina, la truffa, la violenza sessuale e l’omicidio.

Ed è qui che risiede il punto cruciale: una volta che una denuncia per un reato perseguibile d’ufficio è stata presentata, la palla passa completamente nelle mani della giustizia. Il procedimento giudiziario prosegue autonomamente, indipendentemente dalla volontà di chi ha sporto la denuncia. Che la vittima cambi idea, che si penta di aver denunciato, che venga convinta a desistere, non importa: la denuncia è irrevocabile.

Questa irrevocabilità nasce dall’interesse superiore dello Stato a perseguire i reati che ledono l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Permettere al denunciante di “ritirare” una denuncia per un reato grave minerebbe l’efficacia del sistema giudiziario e potrebbe incentivare comportamenti illeciti.

Cosa succede dopo la denuncia?

Dopo la presentazione della denuncia, le autorità competenti avviano le indagini preliminari. Questo significa che raccolgono prove, ascoltano testimoni, effettuano perquisizioni e sequestri, al fine di accertare se il reato è stato effettivamente commesso e chi ne è responsabile.

Al termine delle indagini, il Pubblico Ministero (PM) può decidere di:

  • Archiviare il caso: se ritiene che non vi siano elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio.
  • Richiedere il rinvio a giudizio: se ritiene che vi siano prove sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio.

In quest’ultimo caso, si aprirà un processo vero e proprio, in cui l’imputato avrà la possibilità di difendersi e dimostrare la propria innocenza.

Cosa può fare chi ha sporto denuncia, se ha cambiato idea?

Anche se non può “ritirare” la denuncia, la persona che l’ha sporta ha comunque la possibilità di fornire ulteriori informazioni agli inquirenti. Ad esempio, può presentare una memoria difensiva, nella quale spiega le ragioni del suo ripensamento e fornisce eventuali elementi a favore dell’indagato. Questa memoria sarà valutata dal PM, che terrà conto di tutte le circostanze del caso.

Tuttavia, è importante sottolineare che questa memoria non vincola in alcun modo il PM, il quale resta libero di decidere se archiviare il caso o proseguire con il processo.

In conclusione:

La convinzione di poter “ritirare” una denuncia per un reato perseguibile d’ufficio è un mito da sfatare. Una volta presentata la denuncia, il procedimento giudiziario segue il suo corso, indipendentemente dalla volontà del denunciante. È fondamentale essere consapevoli di questa irrevocabilità prima di presentare una denuncia, e agire sempre con ponderazione e responsabilità. Se si ha qualche dubbio, è sempre consigliabile consultare un avvocato per ottenere una consulenza legale personalizzata.

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