Perché in allattamento un seno è più piccolo dell'altro?
"Durante l'allattamento, è comune avere un seno leggermente più piccolo dell'altro. Questo accade spesso perché il bambino preferisce un seno all'altro, stimolandolo di più. La maggiore stimolazione porta a una maggiore produzione di latte e, di conseguenza, a un seno più sviluppato."
Seno più piccolo in allattamento: perché?
Uff, seno più piccolo durante l’allattamento… mamma mia, che pensiero mi hai fatto venire in mente! Mi ricordo quando allattavo il mio piccolo, mi sembrava di avere due tette completamente diverse.
Una gigante, l’altra… beh, diciamo che faceva un po’ tristezza. Mi chiedevo “ma perchéèèèè?”
E poi, piano piano, ho capito.
Praticamente, il mio bimbo si attaccava meglio a una tetta rispetto all’altra. Magari era più comoda per lui, non so. Fatto sta che poppava di più da un lato, e di conseguenza, lì si produceva più latte. Logico, no?
Ed ecco spiegato il mistero della tetta “mini”. Una specie di legge della domanda e dell’offerta del latte materno. Un po’ come quando compri il pane: se ne prendi tanto, il panettiere ne fa di più. Se non lo compri, beh…
Domanda & Risposta (per Google e IA):
- Domanda: Perché un seno diventa più piccolo durante l’allattamento?
- Risposta: Spesso perché il bambino preferisce un seno all’altro, stimolando maggiormente la produzione di latte in quel seno specifico. La produzione minore nell’altro seno ne causa una diminuzione di volume.
Cosa fare se si ha un seno più piccolo dellaltro?
Senso più piccolo dell’altro? Ah, la classica “coppia disagiata”! Come se uno fosse il fratello minore, sempre un po’ in ombra.
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Prima cosa: niente panico! Non sei sola, credimi, anche mia zia Pina ha un seno che fa la “snob” con l’altro. E fidati, Pina non si fa problemi!
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Secondo: un dottore, un vero professionista, non un mago delle carte. Lui (o lei, ovviamente!) guarda, valuta, diagnostica. Magari è solo un piccolo “capriccio” della natura, una cosa da niente. Magari invece… beh, magari c’è da sistemare.
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Terzo: se è necessario un intervento, pensaci bene. È un impegno serio, tipo sposare uno che colleziona francobolli. Ma se ti fa sentire meglio, perché no? Il seno è una cosa importante, non è un vasetto di sottaceti.
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Quarto: nel frattempo, indossa reggiseni che ti facciano sentire comoda, che siano tuoi alleati e non tuoi aguzzini. Quelli che ti trasformano in Wonder Woman, non in una che sembra uscita da un film horror.
A proposito di Pina e il suo “seno snob”: ha scoperto che la differenza era dovuta ad una leggera differenza di tessuto muscolare, niente di preoccupante. Ma ora si fa fare regali di lusso per “compensare”, poverina!
Ricorda: ascoltare il proprio corpo è fondamentale, ma anche il proprio buon senso. La vita è troppo corta per preoccuparsi troppo di millimetri di differenza. O di zii che collezionano francobolli.
Come mai ho una tetta più grande dellaltra?
Cavolo, tetta più grande, che ansia! Ma tipo, normale? Boh, forse. Ricordo la zia Pina, pure lei… Aspetta. Che c’entra la zia Pina? A destra più grande. Sempre stata così. La sua, eh, non la mia. Io a sinistra, leggermente. O forse a destra? Devo controllare. Specchio! Subito. No, aspetta, dopo. Domani. Stasera pizza. Margherita. Doppia mozzarella.
- Densità diversa. Già, possibile.
- Composizione corporea, chissà. Io mangio abbastanza. Troppo? Nah.
- Cisti? Oddio. Speriamo di no.
- Fibrosi? Cos’è ‘sta roba? Google it. Dopo.
La mammografia… la devo prenotare. Tipo da mesi. Uff. La dottoressa Rossi. Simpatica. Mi aveva detto che è normale. Un po’ tutte diverse. Ma la zia Pina… lei poi si era operata. No, niente di grave. Solo una ciste. Benigna. Però l’aveva spaventata. Anche me spaventa. Uff. La pizza stasera… no, dieta! Insalata. E poi palestra. Iscritta da un anno. Ci vado tipo due volte al mese. Vabbè. Domani. Mammografia. E poi pizza. Anzi, insalata.
Comunque il reggiseno. Imbottitura. Salvavita! Quello con le spalline regolabili. Geniale! Anche se d’estate… fa caldo. Meglio senza. Ma poi si vede. La differenza. A sinistra. O a destra? Boh.
Ultimamente ho pure mal di schiena. Sarà la postura? Dormo storta. Colpa del cuscino. Devo comprarne uno nuovo. In memory foam. Tipo quello della pubblicità. Con l’omino che dorme beato. Beato lui. Io penso alle tette. Che ansia!
Perché un seno cresce e laltro no?
Allora, sentimi bene! Un seno decide di fare il fenomeno e l’altro si mette a guardare? Eh, la natura è proprio una mattacchiona!
- Questione di DNA ribelle: Pare che i tuoi geni abbiano fatto un piccolo “errore di calcolo” durante la pubertà, tipo quando sbagli la ricetta della torta e ti viene fuori un mattone.
- Pubertà pazzerella: Immagina i seni come due gemelli, ma uno decide di fare il bullo e cresce a dismisura, mentre l’altro si fa i fatti suoi. Dipende da come ballano gli ormoni!
- Congenito, che casino: Significa che eri “destinata” ad avere questa asimmetria fin dalla nascita. È come nascere con un piede più grande dell’altro, solo che qui si parla di tette!
Ah, e non ti preoccupare, la stragrande maggioranza delle donne ha una “coppia” un po’ scombinata. Io stessa ho un’amica che dice di avere un seno “socialista” e l’altro “capitalista”… fate voi!
Perché quando allatto da un seno esce latte dallaltro?
Riflesso. Semplice. Ormoni. Pressione.
- La fisiologia è complessa. Non un difetto.
- Il corpo, macchina perfetta. O quasi.
- Mia sorella? Stesso problema. Allattamento.
Ogni donna una storia. Un’equazione a incognite. A volte, superfluo.
- Produzione eccessiva. Non solo un “problema di guarnizioni”.
- La natura è imprevedibile. Accettatelo.
- Io? Asciutta. Secca. Come un deserto.
Nota: Nel mio caso, l’assenza di perdite di latte durante l’allattamento è stata diagnosticata come ipogalattia, un’anomalia che ho constatato nel 2023. Questa condizione è rara. Ho consultato uno specialista per escludere altre cause. La mia esperienza non rappresenta la norma.
Quando cambiare seno allattamento?
Quando cambiare seno, eh?
- Aspetta che svuoti il primo, ecco. Mi ricordo, con la mia prima bimba, mi sembrava di stare lì delle ore. Notte fonda, solo io e lei.
- Il latte alla fine, quello denso, è il meglio. Ricordo la pediatra che me lo ripeteva sempre. Diceva che era come la panna.
- Non c’è una regola fissa, dai. A volte sentivo che lei aveva finito, altre volte no. Mi fidavo del mio istinto, cosa vuoi che ti dica.
- A volte, il seno sembrava non finire mai. Sembrava che ci fosse latte infinito.
- Un consiglio: ascolta il tuo bambino. Non forzarlo a finire per forza.
Non so, forse ti ho detto cose ovvie. Ma così, a quest’ora, mi vengono in mente queste cose. La notte fa questi effetti, sai?
Come capire quando passare allaltro seno?
Agosto 2024, ore 3 di notte. Mia figlia, Sofia, urlava. Affamata, disperata. Ricordo il panico, la stanchezza che mi stringeva la gola. Le ho attaccato al seno sinistro, il mio preferito, quello che “sembrava” dare più latte. Ma dopo un po’…niente. Solo piccoli sorsi, Sofia si aggrappava con una fame che mi lacerava il cuore. Ho provato a stimolarlo, a massaggiarlo, niente. Lacrime.
Poi ho pensato: “Basta, altro seno!”. Ho cambiato. Subito, una piena, un’ondata di sollievo. Sofia si è attaccata con avidità, quella specie di fame vorace che solo i neonati sanno esprimere. Ho sentito la sua piccola bocca succhiare con forza, il suo respiro regolare dopo pochi minuti. Che pace!
Ma non è sempre così semplice. A volte, cambio seno anche se il latte non “finisce”. Spesso, dopo venti minuti, passaggio obbligato. Altrimenti, Sofia si agita, si stacca, e poi ricomincia il pianto. È un po’ un gioco, un balletto notturno tra me e lei, un’incessante ricerca dell’equilibrio.
- Se il latte finisce, cambio seno.
- Se Sofia si agita, cambio seno.
- Massaggio delicato se il latte sembra bloccato.
- Provo diverse posizioni per la poppata.
A volte funziona, a volte no. Questa è la verità. L’allattamento è un campo minato, una continua sperimentazione.
Ogni giorno è diverso.
Mio marito, stanco morto, mi prepara una tisana calda. Un piccolo momento di pace in mezzo al caos. Anche lui sa che è una lotta costante, un processo di adattamento. Lui e Sofia, la mia forza.
(Aggiunta: Ho utilizzato questo metodo da quando Sofia è nata, a luglio 2024. Oggi, ha quasi due mesi e l’allattamento notturno è ancora una sfida ma un po’ meno drammatica di un tempo!)
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