Quando dare acqua ai neonati OMS?

Acqua ai neonati: perché l’OMS sconsiglia nei primi sei mesi?

La nascita di un bambino porta con sé un turbine di emozioni e una valanga di informazioni, spesso contrastanti, su come prendersene cura al meglio. Tra i tanti dubbi che possono assalire i neogenitori, uno dei più comuni riguarda l’idratazione: quando si può iniziare a dare l’acqua ai neonati?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fornisce una risposta chiara e netta: nei primi sei mesi di vita, l’acqua non è necessaria per i neonati, a meno che non sia espressamente raccomandato da un medico in situazioni particolari.

Questa indicazione si basa su solide motivazioni scientifiche:

• Il latte materno e quello artificiale sono sufficienti: sia il latte materno che quello in formula sono composti principalmente da acqua (circa l’88%) e forniscono tutti i liquidi di cui il bambino ha bisogno per una corretta idratazione, anche in ambienti caldi e umidi.
• Rischio di iponatriemia: somministrare acqua ai neonati, soprattutto nelle prime settimane di vita, può comportare un’eccessiva diluizione del sodio nel sangue (iponatriemia). Questa condizione può causare vomito, letargia, convulsioni e, nei casi più gravi, danni cerebrali permanenti.
• Interferenza con l’allattamento: dare acqua al neonato può interferire con l’allattamento al seno, riducendo la suzione e quindi la produzione di latte materno. Questo è particolarmente importante nelle prime settimane di vita, quando l’allattamento è in fase di avvio e consolidamento.

È fondamentale seguire le indicazioni dell’OMS e consultare sempre il proprio pediatra di fiducia. Sarà lui a valutare la situazione specifica del bambino e a fornire le indicazioni più appropriate in base alla sua età, al suo stato di salute e al tipo di alimentazione.

Ricordiamo che il latte materno rappresenta l’alimento ideale per i neonati, garantendo loro non solo la giusta idratazione, ma anche un apporto completo di nutrienti essenziali per una crescita sana e armoniosa.