Quando termina la fase orale?

Oltre il Succhiare: Quando si Conclude l’Era Orale e Inizia l’Avventura della Crescita

La fase orale, un pilastro fondamentale nella teoria dello sviluppo psicosessuale freudiana, abbraccia i primi e cruciali diciotto mesi di vita di un bambino. Questi mesi, apparentemente semplici e focalizzati sulla gratificazione tramite la bocca, in realtà plasmano il fondamento della sua futura vita emotiva e relazionale. Ma quando, precisamente, si chiude questa finestra temporale e quali segnali indicano l’avvento della fase successiva?

Comprendere il confine della fase orale non è una questione puramente accademica; significa riconoscere il momento in cui il bambino inizia a evolvere verso forme di interazione e gratificazione più complesse. Durante la fase orale, la bocca è il centro del mondo del neonato. Attraverso il succhiare, il mordere e l’assaporare, il bambino esplora l’ambiente circostante, costruisce il suo legame primario con la figura materna (o chi ne fa le veci) e impara a soddisfare i suoi bisogni fondamentali. Questo legame affettivo, forgiato attraverso l’esperienza del nutrimento e del conforto, getta le basi per le future relazioni d’amore e per la capacità di stabilire connessioni significative con gli altri.

Ma la crescita è un processo inarrestabile. Verso la fine del primo anno di vita, e in particolare nei mesi successivi, si assiste a una graduale transizione. Il bambino, sempre più consapevole del mondo che lo circonda, inizia a sviluppare nuove abilità motorie e cognitive. Inizia a gattonare, a esplorare con le mani, a vocalizzare in modo più articolato. L’attenzione si sposta gradualmente dalla mera gratificazione orale alla scoperta e alla manipolazione dell’ambiente.

I Segnali della Transizione:

Diversi segnali indicano che il bambino sta superando la centralità della fase orale:

• Maggiore interesse per l’esplorazione: Invece di limitarsi a portare tutto alla bocca, il bambino mostra un vivo interesse nel toccare, osservare e manipolare gli oggetti.
• Sviluppo della motricità: Il gattonare, il camminare (anche se incerto) e la crescente capacità di manipolare oggetti con le mani indicano un focus crescente sull’interazione attiva con l’ambiente.
• Comunicazione verbale: L’emergere delle prime parole e la comprensione di semplici istruzioni segnano un passaggio dalla comunicazione preverbale basata sul pianto e sui gesti, a una comunicazione più intenzionale e strutturata.
• Progressiva tolleranza alla frustrazione: Mentre un neonato esige la gratificazione immediata, un bambino che si avvia verso la fase anale è in grado di tollerare brevi periodi di attesa e di comprendere che i suoi bisogni saranno soddisfatti in seguito.

Oltre il Diciottesimo Mese: L’Entrata nella Fase Anale:

La fine della fase orale non è un taglio netto, ma una transizione graduale verso la fase anale, che si concentra sul controllo degli sfinteri e sulla scoperta dell’autonomia. L’attenzione si sposta dalla bocca all’ano, e il bambino sperimenta il piacere e la frustrazione legati al controllo del proprio corpo.

È importante sottolineare che, sebbene la fase orale termini entro i primi diciotto mesi, le esperienze vissute durante questo periodo lasciano un’impronta duratura sulla personalità del bambino. Un’esperienza orale gratificante e supportata da un legame affettivo solido con la figura materna può contribuire a sviluppare un senso di fiducia, sicurezza e ottimismo verso il mondo. Al contrario, esperienze negative o deprivazioni durante la fase orale possono portare a difficoltà relazionali, ansia e una maggiore tendenza alla dipendenza in età adulta.

In definitiva, la conclusione della fase orale segna l’inizio di un nuovo e appassionante capitolo nella vita del bambino, un capitolo in cui la scoperta, l’autonomia e l’interazione sociale diventano i protagonisti principali. Riconoscere i segnali di questa transizione è fondamentale per supportare il bambino nel suo percorso di crescita e per aiutarlo a sviluppare una personalità sana ed equilibrata.