Quanta frutta deve mangiare un neonato di 5 mesi?

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Intorno ai cinque mesi, il bebè può iniziare ad assaggiare frutta grattugiata come mela, pera e prugna, senza zucchero. Aumentare progressivamente la porzione fino a un piccolo frutto o un vasetto di omogeneizzato, ricordando che la frutta integra, ma non sostituisce, le poppate di latte. Introdurre poi gradualmente la frutta di stagione.

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Il dolce debutto della frutta: cosa sapere per i neonati di 5 mesi

L’alimentazione di un neonato è un percorso di scoperta graduale e delicato. Intorno ai cinque mesi di vita, si apre un nuovo capitolo gustoso: l’introduzione della frutta. Questo momento, emozionante sia per i genitori che per il piccolo, richiede attenzione e consapevolezza. Ma quanta frutta può mangiare un neonato di 5 mesi?

Prima di tutto, è fondamentale ricordare che il latte, materno o artificiale, rimane l’alimento principale per un bambino di questa età. La frutta, in questa fase, integra e arricchisce la sua dieta, ma non la sostituisce. L’obiettivo è abituare il palato del bambino a nuovi sapori e consistenze, preparando il terreno per una sana e varia alimentazione futura.

Il viaggio nel mondo fruttato inizia con piccole assaggi di frutta grattugiata finemente, come mela, pera e prugna, rigorosamente senza aggiunta di zucchero. Queste varietà, dal sapore delicato e dalla facile digeribilità, sono ideali per i primi approcci. È importante sottolineare che la frutta deve essere fresca e di stagione, quando possibile, per garantire il massimo apporto di nutrienti. Se si opta per gli omogeneizzati, è fondamentale scegliere quelli specifici per l’età, senza zuccheri aggiunti e preferibilmente con un solo ingrediente.

L’introduzione della frutta deve avvenire gradualmente. Si inizia con uno o due cucchiaini, osservando attentamente le reazioni del bambino. Se il piccolo gradisce e tollera bene la nuova esperienza, si può aumentare progressivamente la quantità, fino ad arrivare, nel giro di qualche settimana, ad un piccolo frutto grattugiato o ad un vasetto di omogeneizzato (circa 80-100 grammi).

È consigliabile proporre la frutta al bambino una o due volte al giorno, preferibilmente a metà mattina o a merenda, lontano dai pasti principali a base di latte, per non interferire con l’assunzione di quest’ultimo.

La gradualità è la parola chiave. Dopo aver introdotto mela, pera e prugna, si può ampliare il ventaglio dei sapori con altra frutta di stagione, sempre una alla volta, per monitorare eventuali reazioni allergiche o intolleranze. Banane, pesche, albicocche, melone e anguria, opportunamente private di semi e buccia, possono arricchire il menù del piccolo esploratore di sapori.

Infine, un consiglio prezioso: consultate sempre il pediatra. Sarà lui a fornirvi indicazioni personalizzate in base alle specifiche esigenze del vostro bambino, accompagnandovi in questo importante passo verso una crescita sana ed equilibrata.