Come si chiama il medico che cura la deglutizione?
La disfagia richiede la valutazione di un otorinolaringoiatra o foniatra, completata da una FEES (fibroscopia laringea per la valutazione della deglutizione) per una diagnosi accurata e un trattamento efficace.
Oltre la difficoltà a deglutire: un approccio multidisciplinare alla disfagia
La difficoltà a deglutire, o disfagia, è un disturbo spesso sottovalutato, che può avere un impatto significativo sulla qualità di vita, compromettendo la nutrizione, l’idratazione e persino la sicurezza del paziente. A differenza di quanto si potrebbe pensare, non esiste una singola figura medica che “cura” la disfagia in modo esclusivo. Si tratta, infatti, di una condizione complessa che richiede un approccio multidisciplinare e una valutazione accurata da parte di diversi specialisti.
La domanda “Chi cura la deglutizione?” non ammette una risposta semplice. Mentre un medico di medicina generale può essere il primo punto di contatto per sospetti casi di disfagia, è fondamentale il successivo intervento di specialisti quali l’otorinolaringoiatra (ORL) e il foniatra.
L’otorinolaringoiatra, esperto delle patologie dell’orecchio, del naso, della gola e del collo, è fondamentale nella valutazione della componente anatomica e funzionale dell’apparato deglutitorio. Esaminerà la struttura delle vie aeree superiori, individuando eventuali anomalie anatomiche come stenosi, tumori o difetti congeniti che potrebbero ostacolare il passaggio del bolo alimentare.
Il foniatra, specialista della voce e della comunicazione, si concentra invece sugli aspetti neurologici e motori della deglutizione. La sua competenza è cruciale per valutare la coordinazione muscolare coinvolta nel processo, individuando eventuali deficit neurogeni che potrebbero causare o contribuire alla disfagia. Questo specialista è particolarmente importante nel caso di disfagia di origine neurologica, come ad esempio dopo un ictus.
Un elemento chiave per una diagnosi precisa è la FEES (Fibroscopia Laringea per la Valutazione della Deglutizione). Questa procedura endoscopica permette di visualizzare direttamente il passaggio del bolo alimentare attraverso la faringe ed esofago, offrendo informazioni preziose sulla funzionalità dell’apparato deglutitorio e identificando le aree di difficoltà. La FEES, spesso eseguita dall’otorinolaringoiatra o da un logopedista specializzato, integra le informazioni cliniche fornite dagli altri specialisti, completando il quadro diagnostico.
Una volta diagnosticata la causa della disfagia, il trattamento può variare a seconda della sua origine e gravità. Potrebbe includere interventi chirurgici, terapia farmacologica, riabilitazione logopedica per migliorare la coordinazione motoria della deglutizione, modifiche dietetiche per facilitare l’assunzione di cibo e, in casi gravi, nutrizione artificiale.
In definitiva, la gestione della disfagia non si basa sulla singola competenza di un singolo specialista, ma su un lavoro di squadra che coinvolge ORL, foniatra, logopedista, dietologo e, se necessario, altri specialisti. Un approccio multidisciplinare, che integra le diverse competenze e si avvale di strumenti diagnostici avanzati come la FEES, rappresenta la chiave per una diagnosi accurata e un trattamento efficace, garantendo al paziente una migliore qualità di vita.
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