Perché il ballo si chiama salsa?

Ok, proviamo a dare un’anima a questo testo sulla salsa. Vediamo…

Perché la chiamano Salsa? Mamma mia, che domanda!

Salsa. Solo a dirlo, mi viene un certo languorino, non so voi. E non sto parlando di cibo! No, sto pensando al ballo, a quelle serate passate a sgolarmi le scarpe e a sudare sette camicie, cercando di seguire il ritmo indiavolato. Ma perché “salsa”, poi?

“Salsa: Un nome piccante per una danza infuocata!” Beh, sì, ci sta tutto, no? Come quando metti un po’ di peperoncino in un piatto che ti sembra un po’ insipido, e boom! Esplode tutto il sapore. Ecco, la salsa è un po’ così.

Dicono che il nome derivi dal latino “salsus”, che vuol dire salato, piccante. Salato… non so, non mi fa impazzire come associazione. Ma piccante, oh sì! Ci sta alla grande. Perché, pensateci un attimo, è un casino di cose messe insieme: ritmi cubani e portoricani che si intrecciano come i miei capelli dopo una serata di ballo (un disastro!), un’influenza africana che ti fa vibrare l’anima, un pizzico di Spagna che ti fa sentire elegante… e poi, bum!, arriva il jazz o il rock a scombinare tutto. Un vero e proprio mix esplosivo, nato tra New York e Portorico.

Mi ricordo ancora la prima volta che ho provato a ballare la salsa. Disastro totale! Sembravo un robot impazzito. Però, ragazzi, l’energia che si sentiva era incredibile. E il bello è proprio questo, no? Che la salsa è un po’ imperfetta, un po’ caotica, ma piena di vita. Proprio come noi, in fondo.

Insomma, la salsa non è solo un ballo. È un sapore, un’emozione, un casino di influenze che si fondono in qualcosa di unico e… piccante. E voi, siete pronti a scottarvi? 😉

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