Cosa curava il gin?

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In origine, il gin non era una bevanda puramente ricreativa. Le bacche di ginepro, ingrediente chiave, venivano apprezzate per le loro proprietà medicinali. Si riteneva che potessero alleviare disturbi come la gotta, una dolorosa infiammazione delle articolazioni, e la dispepsia, comunemente nota come indigestione.

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Il Gin: Da Medicina a Piacere, un Viaggio Curativo

Oggi associato a cocktail sofisticati, serate in compagnia e un certo spirito festoso, il gin nasconde un passato inaspettato, profondamente radicato nella medicina popolare. Contrariamente a quanto si possa pensare, le sue origini non sono puramente ludiche, ma si legano a una ricerca di sollievo e benessere.

In principio, infatti, il gin non era concepito come un mero distillato per il piacere del palato. La sua anima risiedeva nelle bacche di ginepro, il suo ingrediente principe, considerate un vero e proprio toccasana dalla sapienza popolare. Queste piccole bacche, dal sapore pungente e resinoso, venivano venerate per le loro presunte proprietà terapeutiche, trasformando il gin in una sorta di “elisir” curativo.

Quali mali, dunque, si cercava di lenire con il gin? In primis, la gotta, un disturbo particolarmente doloroso caratterizzato da infiammazioni acute alle articolazioni, soprattutto all’alluce. Si credeva che le proprietà diuretiche del ginepro potessero aiutare ad espellere l’acido urico, la causa principale di questa patologia, alleviando così il dolore e l’infiammazione. Immaginate una società senza i farmaci antinfiammatori moderni: un rimedio naturale che prometteva sollievo dal tormento della gotta era indubbiamente prezioso.

Un altro disturbo per il quale il gin veniva prescritto era la dispepsia, più comunemente conosciuta come indigestione. Gonfiore, bruciore di stomaco, nausea e senso di pienezza: tutti questi fastidi venivano attribuiti a un malfunzionamento del sistema digestivo. Si pensava che le proprietà carminative e digestive del ginepro potessero stimolare la produzione di succhi gastrici, facilitando la digestione e alleviando i sintomi sgradevoli. Una sorta di “digestivo” ante litteram, insomma.

È importante sottolineare che, naturalmente, l’efficacia di questi trattamenti era basata più su credenze popolari che su solide evidenze scientifiche. Tuttavia, il ruolo del gin come medicina (o presunta tale) è innegabile e getta una luce interessante sulla sua storia.

Il percorso del gin, da panacea a bevanda di tendenza, è un affascinante esempio di come la percezione di un prodotto possa evolvere nel tempo. Pur abbandonando la sua aura curativa, il gin ha mantenuto intatto il suo fascino, reinventandosi come simbolo di convivialità e raffinatezza. E chissà, forse in un bicchiere di gin tonic, sorseggiato con moderazione, possiamo ancora percepire un eco di quel passato curativo, un ricordo delle virtù, reali o presunte, delle bacche di ginepro.

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