Perché mi fa male il latte?

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Intolleranza al lattosio: il colpevole. Il latte, in età adulta, può causare disturbi a causa del lattosio, uno zucchero complesso difficilmente digeribile da molti. La carenza di lattasi, l'enzima che lo scompone, genera problemi digestivi. Quindi, il "nemico" non è il latte in sé, ma la difficoltà del nostro organismo a metabolizzare il suo principale zucchero.

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Perché il latte mi provoca malessere?

Uhmm, il latte… che casino! Ricordo una volta, a Luglio 2022, dopo una bella tazza di latte caldo con biscotti (eh si, quelli al cioccolato, costavano 3 euro!), mi sentivo gonfia, con un fastidio allo stomaco pazzesco.

Probabilmente era il lattosio. Già, lo zucchero del latte. Il mio corpo, a quanto pare, non lo digerisce più bene come da piccola.

Ho letto qualcosa, non ricordo dove, che spiega che con l’età, diminuisce la lattasi, l’enzima che scompone il lattosio. Quindi, più latte bevi, più problemi hai.

Semplicemente il mio corpo non riesce più a processarlo. Magari è questo. Oppure qualcos’altro? Boh! Un mistero latteo!

Come capire se si ha intolleranza al latte?

Capire se si ha un’intolleranza al latte non è così semplice come sembra, e spesso si confonde con la più nota allergia. L’intolleranza, a differenza dell’allergia, è legata alla carenza di lattasi, un enzima che digerisce il lattosio.

  • Sintomi intestinali: Il lattosio non digerito fermenta nel colon, causando un aumento della produzione di gas (meteorismo e flatulenza), diarrea o stitichezza, crampi addominali e gonfiore. Mia cugina, ad esempio, soffriva di gonfiore insistente dopo aver consumato latte e derivati. È un classico!

  • Sintomi extra-intestinali: Non sempre i sintomi sono solo a livello gastrointestinale. Possono comparire anche nausea, mal di testa, stanchezza e, in alcuni casi, eruzioni cutanee. Questi sintomi sono più difficili da collegare direttamente al consumo di latticini. A questo proposito, un’amica nutrizionista mi spiegava che spesso vengono sottovalutati.

Un aspetto curioso è che la gravità dei sintomi varia da persona a persona, a seconda della quantità di lattasi presente e della quantità di lattosio ingerito. Una riflessione interessante: la nostra relazione con il cibo è complessa, non solo dal punto di vista digestivo, ma anche psicologico e culturale.

  • Test diagnostici: Per una diagnosi certa, si può ricorrere al test del respiro all’idrogeno o ad un test genetico per la lattasi, ma a volte un diario alimentare ben tenuto è sufficiente per individuare correlazioni tra sintomi e consumo di latticini. Quest’anno, ho consigliato a molti pazienti di provare questa strategia.

  • Considerazioni conclusive: Ricorda che la presenza di uno o più di questi sintomi dopo l’assunzione di latticini non implica automaticamente un’intolleranza. È essenziale consultare un medico o un dietologo per una corretta valutazione.

Appendice: La prevalenza dell’intolleranza al lattosio varia considerevolmente a seconda dell’etnia e della geografia. In alcune popolazioni, è quasi assente nell’età adulta. L’assunzione di lattosio in forma controllata può essere gestibile in alcuni casi. Esistono anche alternative come il latte vegetale e integratori di lattasi.

Perché quando bevo il latte mi fa male lo stomaco?

Uff, latte… mal di pancia assicurato!

  • Lattosio, ecco il colpevole! Forse sono intollerante? Mamma mia, che casino.
  • Tutto quel lattosio attira acqua nell’intestino, tipo calamita. Risultato? Diarrea. Bleah.
  • Poi arriva nell’intestino crasso e i batteri fanno festa, lo fermentano. Gas a gogo!
  • Gonfiore, crampi, uh che dolore. Sembra una guerra nello stomaco!

Penso che dovrei fare il test per l’intolleranza, seriamente. La mia amica Sara l’ha fatto e ha scoperto che non poteva più mangiare pizza, poverina! Io spero di no, la pizza è la mia vita! Ah, una volta ho bevuto un frullato enorme con latte e poi sono stata male tutto il giorno. Che incubo.

Che succede se bevo latte tutti i giorni?

Bere latte quotidianamente, in dosi moderate (2-3 porzioni, come indicato dai nutrizionisti), non è generalmente rischioso e potrebbe persino offrire benefici.

  • Protezione contro il cancro al colon: Studi suggeriscono che il consumo di latte possa avere un effetto protettivo contro questo tumore, tra i più diffusi. È un po’ come la teoria del bicchiere mezzo pieno: non curarti solo di ciò che ti fa male, ma anche di ciò che ti fa bene.

  • Apporto di nutrienti essenziali: Il latte è una fonte di calcio, vitamina D e proteine, elementi cruciali per la salute delle ossa e per diverse funzioni corporee.

  • Possibili effetti negativi (rari): In rari casi, il consumo eccessivo di latte può causare gonfiore o fastidi intestinali, soprattutto in soggetti intolleranti al lattosio.

La quantità ideale varia da persona a persona. Ascoltare il proprio corpo è sempre il consiglio migliore.

Come sostituire 200 ml di latte a colazione?

Sostituire il latte? Scelta.

  • Bevande vegetali: Soia, riso, mandorla, avena. Ce ne sono a scaffali pieni, in ogni supermercato. Gusti diversi, consistenze diverse.

  • Non solo bevande: Yogurt, kefir. Se cerchi qualcosa di più denso. O semplicemente acqua. A volte è la risposta.

  • Ricorda: Non tutti i “latti” vegetali sono uguali. Attento agli zuccheri aggiunti. Leggi le etichette.

È tutto lì, davanti a noi. La libertà sta nello scegliere. E nel non aver paura di farlo. Ah, il mio vicino prendeva brodo di pollo a colazione. Non giudico.

Perché mi fa male anche il latte senza lattosio?

Il latte senza lattosio può causare fastidi per diverse ragioni, a volte inaspettate.

  • L’intolleranza al lattosio può essere transitoria, magari dovuta a un’infiammazione intestinale passeggera.
  • Alcune persone perdono la lattasi, l’enzima che digerisce il lattosio, dopo lo svezzamento. È una predisposizione genetica.
  • Spesso, i prodotti “senza lattosio” contengono comunque tracce di lattosio. La sensibilità varia da persona a persona.
  • A volte, il problema non è il lattosio, ma la proteina del latte, la caseina, che può scatenare reazioni.
  • Alcune persone soffrono di IBS (Sindrome dell’Intestino Irritabile), che rende l’intestino molto sensibile a diversi alimenti, non solo al lattosio.
  • Il lattosio è uno zucchero che viene digerito nell’intestino tenue dall’enzima lattasi, che lo scinde in due zuccheri più semplici, il glucosio e il galattosio, che possono essere assorbiti dal flusso sanguigno.
  • La concentrazione di lattosio nei prodotti senza lattosio è inferiore ai 0,1 grammi per 100 grammi o millilitri.

Riflessione filosofica: Siamo esseri in continua trasformazione. Il nostro corpo cambia, le nostre intolleranze pure. Forse, dovremmo ascoltarlo di più, invece di cercare sempre una risposta univoca.

Informazioni aggiuntive:

Considera di fare un test specifico per l’intolleranza al lattosio e, magari, un test per le allergie alimentari, per escludere altre cause.

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