Perché non ci sono più le sigarette alla menta?

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Le sigarette al mentolo sono state bandite perché il mentolo e altri aromi di menta sono considerati aromi caratterizzanti. Questo divieto non si estende ai prodotti del tabacco alternativi come i dispositivi a tabacco riscaldato e i liquidi per sigarette elettroniche, che possono ancora contenere mentolo.

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Il Mistero della Menta Scomparsa: Perché le Sigarette al Mentolo Sono Sparite?

La scomparsa delle sigarette al mentolo dai scaffali dei tabaccai ha lasciato un vuoto, non solo per i fumatori abituali, ma anche per chi si interroga sulle ragioni di questa improvvisa, e per molti inaspettata, restrizione. La risposta, apparentemente semplice, cela una complessa rete di regolamentazioni e di strategie di contrasto al fumo. Non si tratta, infatti, di una semplice preferenza di mercato, ma di una scelta politica con l’obiettivo di ridurre il consumo di tabacco, in particolare tra i giovani.

Il punto cardine sta nella definizione di “aroma caratterizzante”. Le autorità sanitarie, a livello europeo e nazionale, hanno identificato il mentolo, insieme ad altri aromi di menta, come un elemento che maschera il sapore aspro e sgradevole del tabacco, rendendolo più appetibile, soprattutto per i neofiti. Questo “effetto mascherante” è considerato particolarmente pericoloso perché rende più facile iniziare a fumare, abbassando la soglia di ingresso a un’abitudine altamente dannosa per la salute. La proibizione delle sigarette al mentolo, quindi, non è una questione di gusto, ma una strategia di sanità pubblica mirata a contrastare l’avvio del fumo.

La sottile ironia, e forse un’inquietante contraddizione, risiede nel fatto che il divieto non si estende a tutti i prodotti del tabacco. Dispositivi a tabacco riscaldato e liquidi per sigarette elettroniche, infatti, possono ancora contenere mentolo. Questa discrepanza ha sollevato non poche perplessità, alimentando dubbi sull’effettiva efficacia della misura e sulla sua coerenza. Alcuni sostengono che tale eccezione crei un’incongruenza normativa, favorendo il passaggio a prodotti forse meno dannosi, ma non per questo innocui, e mantenendo comunque accessibile l’aroma di mentolo, il cui effetto “mascherante” rimane inalterato.

La questione, quindi, va oltre la semplice scomparsa di un sapore dalle sigarette. Essa evidenzia la complessità della lotta al fumo e la necessità di una regolamentazione attenta e coerente, che tenga conto non solo dell’impatto sulla salute pubblica, ma anche delle dinamiche di mercato e delle possibili conseguenze non volute delle politiche di contrasto. La proibizione delle sigarette al mentolo rappresenta un tassello, forse importante ma sicuramente non risolutivo, in un mosaico molto più ampio e articolato di azioni necessarie per contrastare l’epidemia del tabagismo. Il dibattito, dunque, è tutt’altro che concluso, e la scomparsa della menta dalle sigarette rappresenta solo un capitolo, probabilmente il primo, di una storia ancora tutta da scrivere.

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