A quale temperatura muoiono i batteri della carne?

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Per garantire la sicurezza igienica di carni, pollame e cibi a rischio contaminazione, è fondamentale raggiungere i 75°C al cuore durante la cottura. Mantenere questa temperatura per un tempo sufficiente elimina efficacemente i batteri nocivi.
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La cottura della carne: 75°C al cuore, la chiave per la sicurezza alimentare

La carne, fonte preziosa di proteine e nutrienti, può anche rappresentare un veicolo di batteri pericolosi per la salute se non trattata e cotta adeguatamente. Per garantire la sicurezza igienica a tavola, è fondamentale comprendere l’importanza della temperatura di cottura e del suo mantenimento. Il numero magico, da tenere bene a mente, è 75°C al cuore: raggiungere questa temperatura interna elimina efficacemente la maggior parte dei batteri patogeni, inclusi Salmonella, Campylobacter e Escherichia coli, responsabili di intossicazioni alimentari.

Ma perché proprio 75°C? A questa temperatura, la struttura proteica dei batteri subisce denaturazioni irreversibili, compromettendone le funzioni vitali e portandoli alla morte. Non si tratta solo di raggiungere la temperatura superficialmente, ma di assicurarsi che il calore penetri uniformemente fino al centro del pezzo di carne, il cosiddetto “cuore”. Utilizzare un termometro per alimenti è il metodo più affidabile per verificare la temperatura interna e garantire una cottura sicura.

Il tempo di mantenimento a 75°C è altrettanto importante. Non basta un attimo: è necessario che la temperatura si stabilizzi per qualche minuto, permettendo al calore di agire in profondità e eliminare anche i batteri più resistenti. Il tempo preciso varia in base allo spessore e al tipo di carne, ma generalmente bastano pochi minuti a 75°C per garantire la sicurezza.

Oltre alla temperatura, altri fattori contribuiscono a una cottura sicura:

  • Decongelamento corretto: scongelare la carne in frigorifero, in microonde (seguendo le istruzioni dell’elettrodomestico) o sotto acqua corrente fredda, evitando di lasciarla a temperatura ambiente.
  • Evitare la contaminazione incrociata: utilizzare taglieri e utensili diversi per carne cruda e cotta, lavandosi accuratamente le mani dopo aver manipolato carne cruda.
  • Conservazione adeguata: refrigerare la carne cotta entro due ore dalla cottura e consumarla entro pochi giorni.

In sintesi, raggiungere e mantenere i 75°C al cuore durante la cottura della carne, del pollame e di altri alimenti a rischio, rappresenta un passaggio cruciale per eliminare i batteri nocivi e proteggere la nostra salute. Un termometro per alimenti, un po’ di attenzione e la conoscenza di queste semplici regole ci permettono di gustare i nostri piatti in totale sicurezza.

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