Cosa mettere nel mosto per far partire la fermentazione?

6 visite

Lanidride solforosa, impiegata in quantità contenute (50-100 mg/L), previene problematiche di avvio della fermentazione alcolica nel mosto, inibendo inoltre lo sviluppo di batteri acetici e lattici indesiderati.

Commenti 0 mi piace

Aggiunta di Anidride Solforosa al Mosto per Iniziare la Fermentazione

L’anidride solforosa (SO2) è un conservante ampiamente utilizzato nell’industria enologica per prevenire l’ossidazione e la contaminazione microbica. Può essere aggiunta al mosto, il succo d’uva non fermentato, per facilitare l’avvio della fermentazione alcolica e inibire lo sviluppo di batteri indesiderati.

Inibizione dei Batteri Acetici e Lattici

I batteri acetici e lattici sono microrganismi che possono contaminare il mosto e causare problemi di fermentazione. L’anidride solforosa ha un’azione antimicrobica, inibendo lo sviluppo di questi batteri indesiderati. Ciò crea un ambiente più favorevole per i lieviti, che sono responsabili della fermentazione alcolica.

Avvio della Fermentazione Alcolica

L’anidride solforosa può anche aiutare a innescare la fermentazione alcolica. Agisce legandosi a composti come l’acetaldeide, che possono inibire l’attività dei lieviti. Ciò consente ai lieviti di crescere e moltiplicarsi più rapidamente, avviando il processo di fermentazione.

Dosaggio Consigliato

Il dosaggio consigliato di anidride solforosa nel mosto varia a seconda di fattori come la qualità dell’uva e le condizioni di vinificazione. In genere, vengono aggiunti al mosto 50-100 mg/L di anidride solforosa. È importante seguire le linee guida stabilite per evitare di aggiungere quantità eccessive, che potrebbero compromettere il sapore e l’aroma del vino.

Modalità di Aggiunta

L’anidride solforosa può essere aggiunta al mosto in diverse forme, tra cui metabisolfito di potassio, acido solforoso o anidride solforosa gassosa. La forma più comunemente utilizzata è il metabisolfito di potassio, che viene disciolto in acqua e aggiunto direttamente al mosto.

Conclusioni

L’aggiunta di anidride solforosa al mosto è una pratica enologica comune che può aiutare a garantire un inizio regolare della fermentazione alcolica e a inibire lo sviluppo di batteri indesiderati. Il dosaggio e la modalità di aggiunta corretti sono essenziali per sfruttare i benefici dell’anidride solforosa, contribuendo alla produzione di vini di qualità.