Il lievito si scioglie in acqua calda o fredda?

Ma il lievito, in acqua calda o fredda? Questa è una domanda che mi sono fatta mille volte, soprattutto all’inizio, quando ancora pasticciavo in cucina più di quanto cucinassi davvero. Ricordo una volta, che ingenuità, avevo usato acqua bollente pensando di velocizzare il processo! Il risultato? Un impasto piatto, triste, un vero disastro! Sembrava che il lievito avesse deciso di fare sciopero, poverino.

Allora, come funziona la cosa? Dunque, il lievito di birra, quello che usavo io (e che continuo ad usare, eh, non sono mica diventata una chef stellata!), ha bisogno di un ambiente tiepido, quasi “accogliente”, per svegliarsi. Non calda, eh! Calda è troppo, lo bruci, lo stendi proprio. Come quando ti prendono un raffreddore tremendo, che ti lascia ko per giorni… ecco, più o meno quello che succede al lievito con l’acqua bollente. L’acqua tiepida, invece, è la sua coccola, il suo bagno caldo serale. E poi, un pizzico di zucchero o di miele, per dargli una carica extra, una piccola “spinta” per iniziare a lavorare. Giuro, sembra quasi di vedere le bollicine di felicità che si formano, un vero spettacolo!

Il lievito in polvere, invece, è tutta un’altra storia. Quello è un tipo tosto, indipendente. Non ha bisogno di niente, si aggiunge direttamente alla farina e fa il suo lavoro, silenzioso ed efficace. Un vero professionista, a differenza di me che spesso ho bisogno di qualche consiglio in più! Mi ricordo che una volta ho seguito un corso di panificazione, e la maestra ci spiegava che un grammo di lievito in più o in meno può fare una grossa differenza nel risultato finale. Non l’ho mai dimenticato, eh!

Insomma, per riassumere: acqua tiepida per il lievito di birra (con un po’ di zucchero o miele, per farlo contento), e direttamente nella farina per quello in polvere. Semplice, no? Anche se, all’inizio, non lo sembrava.

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