Perché la glicemia aumenta anche a digiuno?

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Lalterata glicemia a digiuno è spesso legata a fattori di rischio specifici. Sovrappeso e obesità, alterazioni dei lipidi nel sangue come lipercolesterolemia e livelli elevati di insulina (iperinsulinemia) sono tra le principali condizioni che possono contribuire a questa problematica.

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Glicemia alta a digiuno: un campanello d’allarme da non sottovalutare

Molti credono che la glicemia, ovvero la concentrazione di glucosio nel sangue, sia una questione da tenere sotto controllo unicamente dopo i pasti. Tuttavia, un valore elevato a digiuno, superiore ai limiti raccomandati, non è un evento da sottovalutare. Rappresenta, infatti, un segnale di allarme che il nostro organismo ci invia, indicando un possibile squilibrio metabolico e un rischio aumentato di sviluppare, nel tempo, condizioni più serie come il diabete di tipo 2. Ma perché la glicemia si innalza anche in assenza di cibo?

La risposta risiede in una complessa interazione di fattori ormonali e metabolici che regolano la produzione e l’utilizzo del glucosio da parte del nostro corpo. Durante il digiuno, il fegato svolge un ruolo cruciale. Invece di ricevere glucosio dall’esterno tramite l’alimentazione, inizia a produrlo autonomamente attraverso due processi principali: la glicogenolisi, ovvero la scomposizione del glicogeno (la forma di stoccaggio del glucosio nel fegato) in glucosio, e la gluconeogenesi, ovvero la sintesi di nuovo glucosio a partire da precursori non glucidici come amminoacidi e glicerolo.

Questo processo è fondamentale per mantenere i livelli di glucosio nel sangue entro un intervallo fisiologico, garantendo l’energia necessaria al cervello e ad altri organi vitali. Tuttavia, in alcune condizioni, questo meccanismo può diventare inefficiente o eccessivo, portando a un accumulo di glucosio nel sangue e, di conseguenza, a un’alta glicemia a digiuno.

Come anticipato, diversi fattori di rischio possono contribuire a questo squilibrio. Sovrappeso e obesità rappresentano un terreno fertile per l’insulino-resistenza, una condizione in cui le cellule del corpo diventano meno sensibili all’azione dell’insulina, l’ormone che permette al glucosio di entrare nelle cellule per essere utilizzato come energia. In questa situazione, il pancreas è costretto a produrre più insulina (iperinsulinemia) per compensare la resistenza, ma alla lunga può esaurirsi, portando a un aumento dei livelli di glucosio nel sangue.

Anche le alterazioni dei lipidi nel sangue, come l’ipercolesterolemia (colesterolo alto) e l’ipertrigliceridemia (trigliceridi alti), sono strettamente correlate all’insulino-resistenza. L’eccesso di grassi nel sangue può interferire con la segnalazione dell’insulina a livello cellulare, contribuendo all’aumento della glicemia a digiuno.

Oltre a questi fattori di rischio principali, anche altri elementi possono giocare un ruolo, tra cui:

  • Predisposizione genetica: la storia familiare di diabete aumenta il rischio di sviluppare l’alta glicemia a digiuno.
  • Età: con l’avanzare dell’età, la funzione del pancreas può diminuire, rendendo più difficile il controllo della glicemia.
  • Sedentarietà: la mancanza di attività fisica contribuisce all’insulino-resistenza.
  • Stress cronico: lo stress può influenzare i livelli di ormoni che regolano la glicemia, come il cortisolo.
  • Alcuni farmaci: alcuni farmaci, come i corticosteroidi, possono aumentare la glicemia.
  • Apnee notturne: disturbi del sonno possono alterare il metabolismo del glucosio.

In conclusione, un’alta glicemia a digiuno non è un semplice valore sballato, ma un indicatore importante che richiede attenzione. Un controllo medico, accompagnato da un’analisi dello stile di vita, è fondamentale per identificare le cause sottostanti e adottare le misure necessarie per riportare la glicemia entro i limiti normali, prevenendo così lo sviluppo di complicanze future. Intervenire precocemente attraverso una dieta equilibrata, attività fisica regolare e, se necessario, un trattamento farmacologico, può fare la differenza nel proteggere la nostra salute a lungo termine.