Come viene soprannominato il Barcellona?
I tifosi del Barcellona sono noti come culés. Questo soprannome, risalente agli inizi del 900, deriva dalla vista dei posteriori dei tifosi che si accalcavano fuori dal vecchio stadio, seduti sul muro con le gambe a penzoloni.
Il curioso caso dei “Culés”: l’origine del soprannome dei tifosi del Barcellona
Il Barcellona, club calcistico tra i più titolati al mondo, vanta una tifoseria appassionata e numerosa, nota con l’appellativo, a volte curioso, di “Culés”. Ma da dove nasce questo soprannome così particolare? La sua origine ci riporta indietro agli albori del XX secolo, in un’epoca in cui il calcio era ben diverso da quello che conosciamo oggi e lo stadio di casa del Barça, il Camp de la Indústria, offriva uno spettacolo altrettanto singolare.
Prima della costruzione del leggendario Camp Nou, i blaugrana giocavano in un impianto dalle dimensioni decisamente più contenute. La capienza limitata non riusciva a contenere l’entusiasmo crescente per la squadra, e molti tifosi, impossibilitati a trovare posto all’interno, si arrangiavano come potevano. La soluzione più popolare? Arrampicarsi sul muro di cinta che circondava il campo, sedendosi a cavalcioni, con le gambe a penzoloni verso l’esterno.
Immaginate la scena: una fila di posteriori, “culi” in catalano, esposti alla vista dei passanti, un vero e proprio muro umano che seguiva con passione le gesta dei propri beniamini. Questa immagine, tanto pittoresca quanto insolita, non passò inosservata ai cittadini di Barcellona, che iniziarono a riferirsi ai tifosi con il soprannome di “Culés”, termine che, con un pizzico di ironia e molta affettuosità, è diventato un simbolo di appartenenza e di orgoglio per i sostenitori del club.
Il soprannome “Culés”, dunque, non rappresenta solo una parola divertente, ma racconta una storia. Testimonia la passione incondizionata dei tifosi, capaci di superare ogni ostacolo pur di sostenere la propria squadra del cuore. È la fotografia di un’epoca romantica del calcio, in cui la vicinanza fisica allo stadio, anche a costo di qualche scomoda acrobazia, era l’unico modo per partecipare attivamente alla vita del club. Un’eredità linguistica che, tramandata di generazione in generazione, continua a identificare i tifosi del Barcellona in tutto il mondo, ricordando le umili origini e la grandezza di una passione senza tempo.
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