Perché si dice Veronica nel calcio?

9 visite
Nel calcio, veronica descrive una finta abile del giocatore, che sposta lateralmente il corpo per indurre lavversario a uno sbilanciamento, consentendogli così di superarlo. Lanalogia deriva dalla corrida, dove il torero usa una mossa simile con la cappa per deviare il toro.
Commenti 0 mi piace

La Veronica nel Calcio: Un’Eleganza Rubata alla Corrida

Nel frenetico balletto del calcio moderno, tra dribbling fulminei e passaggi chirurgici, esiste una mossa che trascende la semplice abilità tecnica: la veronica. Non un nome casuale, ma un richiamo elegante e potente a un’arte antica, quella della corrida. Ma perché proprio questo nome, evocativo di eleganza e di un’apparente contraddizione tra grazia e aggressività?

La risposta risiede nella similitudine tra il gesto atletico del calciatore e la maestria del torero. Immaginate la scena: il toro, irruente e potente, si lancia in avanti, deciso a colpire il suo avversario. Il torero, invece di una frontale opposizione di forza, impiega una strategia di astuzia e precisione. Con un fluido movimento del corpo e della sua capa, il mantello rosso, devia la carica del toro, sfruttando l’inerzia dell’animale per farlo passare al suo fianco. È un gioco di sottrazione, di leggerezza e di perfetta tempistica.

Nel calcio, la veronica riproduce questa stessa raffinatezza. Il giocatore, di fronte a un avversario in pressing, non lo affronta con una forza bruta, ma con un’abile finta. Con un rapido movimento del corpo, uno spostamento laterale del tronco e delle spalle – spesso accompagnato da un altrettanto rapido movimento dei piedi – induce il difensore a uno sbilanciamento, creando lo spazio necessario per superarlo. Non è una semplice finta, ma un’azione studiata, un cambio di direzione improvviso e fluido che sfrutta l’inerzia dell’avversario per superarlo con eleganza e precisione.

La somiglianza tra le due azioni è sorprendente: la rapidità, la precisione, la capacità di prevedere il movimento dell’avversario e di sfruttare la sua stessa energia per superarlo. La veronica calcistica, dunque, non è solo una mossa tecnica, ma una dimostrazione di intelligenza tattica, di lettura del gioco e di controllo del corpo. È un’azione che richiede un alto livello di coordinazione e di equilibrio, nonché una profonda conoscenza del proprio corpo e delle reazioni del proprio avversario.

In conclusione, il nome veronica nel calcio è un omaggio alla maestria del torero, un’evocazione di un’arte antica che trova una nuova espressione nel campo verde. È un nome che incarna l’eleganza e l’astuzia di una mossa che, pur nella sua semplicità, rappresenta un piccolo capolavoro di tecnica e strategia calcistica.