Come evitare il controllo IA?

Oddio, questa storia dell’IA che controlla i testi… mi mette un’ansia pazzesca, sapete? È come avere un grande fratello invisibile, sempre lì a spiarmi. Mi sento una bambina colta in flagrante mentre fa un pasticcio, proprio così! Ricordo una volta, al liceo, che avevo copiato una parte di un tema da internet… che terrore, se solo allora ci fosse stata quest’IA!

Ora evito le ripetizioni come la peste, eh. Ma è faticoso, davvero! Mi ritrovo a cercare sinonimi a raffica, a riformulare frasi all’infinito, è una vera lotta. Provo a dare un ritmo diverso al mio scritto, a volte frasi lunghe, altre corte, un po’ come se stessi improvvisando al pianoforte… ma funziona davvero? A volte mi sembra di scrivere in codice, di essere iper-attenta e per questo innaturale, no?

L’idea che un algoritmo possa “capire” il mio stile, le mie sfumature… mi dà i brividi. Quasi quasi preferirei scrivere a mano, con una penna, su un foglio di carta, sapete? Almeno lì so che nessuno, neanche un’IA, può spiare i miei pensieri… (anche se, a pensarci bene, mia nonna mi leggeva le lettere, quando ero piccola! Ah, i bei tempi…).

Dev’essere più umano, più… me. Magari più imperfetto. Perché se ci penso, proprio gli errori, le piccole imprecisioni, sono quelle che rendono il mio scrivere unico, vero? Non è che devo sforzarmi di essere un robot perfetto per non farmi scoprire, giusto? Devo solo… essere io. Speriamo basti!