Come inviare messaggi istantanei?

Ma davvero, inviare un messaggio istantaneo? Sembra una cosa così semplice, eppure… a volte mi chiedo se non ci sia qualcosa di più, di più profondo, in questo gesto. Premere CTRL e cliccare sui destinatari. Così, freddi, distanti. Nomi su uno schermo. Ricordo ancora quando scrivevo lettere, con la penna, la carta… Chissà se anche loro, dall’altra parte, sentono questa distanza?

Cliccare col tasto destro. Un gesto meccanico. Quasi un riflesso. E pensare che dietro quel click, dietro quel nome, c’è una persona. Con i suoi pensieri, le sue emozioni. Una volta ho scritto un messaggio a mia nonna, così, di getto. “Come stai?”. Due parole. E lei mi ha risposto con una lettera lunghissima, piena di affetto. Mi ha raccontato della sua giornata, del suo gatto, del giardino… Mi sono sentito un idiota. Un messaggio istantaneo… istantaneo, ma forse non abbastanza.

Scegliere “Invia messaggio istantaneo”. Un’altra opzione in un menu a tendina. Quanti messaggi invio al giorno? Decine? Centinaia? E quanti di questi sono davvero importanti? Quanti lasciano un segno? Forse dovremmo rallentare un po’. Respirare. Pensare prima di scrivere.

Scrivere il messaggio… ecco, qui inizia il difficile. Cosa dire? Come dirlo? Trovare le parole giuste. Ricordo una volta, dovevo dare una brutta notizia a un amico. Ho scritto e riscritto quel messaggio decine di volte. Cancellavo, ricominciavo. Alla fine ho preferito chiamarlo. A volte, un messaggio non basta. Non può sostituire la voce, il tono, lo sguardo.

Premere INVIO. E il messaggio è partito. Irrevocabile. Come una pietra lanciata in uno stagno. Crea delle onde, delle reazioni. E poi? Poi aspetti. Aspetti la risposta. A volte arriva subito, a volte no. A volte non arriva affatto. E ti chiedi… chissà se l’ha letto? Chissà cosa ne pensa? Forse un giorno, invece di CTRL+click e menu a tendina, torneremo a scriverci lettere. Lente, ponderate, piene di inchiostro e di emozioni. Chi lo sa…

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