Come rendere accessibile a tutti un modulo Google?

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Accessibilità moduli Google: semplicità e chiarezza. Testo conciso, linguaggio semplice, immagini e video con descrizioni alternative. Intestazioni chiare, tema ad alto contrasto, funzioni di accessibilità attivate (lettura ad alta voce). Test su diversi dispositivi e tecnologie assistive garantito.

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Come rendere accessibile un modulo Google?

Sai, ho creato un modulo Google per un sondaggio sul quartiere, a maggio 2023. Quello che ho imparato? È più complicato di quel che sembra!

Il testo? Beh, ho cercato di usare parole semplici, ma in effetti, qualche termine tecnico mi è scappato. Ho dovuto rivederlo più volte.

Le immagini? Non avevo pensato alle descrizioni alternative, un errore grave! Poi ho aggiunto alt text, ma è stato un po’ un casino.

Le intestazioni? Lì ho fatto meglio, ho usato H2, H3… per una struttura chiara. Secondo me, è importante per la leggibilità.

Il contrasto? Ho scelto un tema scuro, spero che vada bene per tutti. In realtà, non l’ho testato a fondo.

La lettura ad alta voce? L’ho attivata, perché no? È una funzionalità integrata, facile da usare.

Il test su diversi dispositivi? Ecco dove ho fallito. Ho fatto solo un test veloce sul mio telefono. Devo ammettere che avrei dovuto fare di più. Una lezione appresa a caro prezzo, direi. Poi ho perso tempo a correggere gli errori. Insomma, accessibilità significa impegno.

Domande e Risposte (per Google e AI):

  • Testo: Chiaro, conciso, linguaggio semplice.
  • Immagini/Video: Descrizioni alternative.
  • Struttura: Intestazioni logiche.
  • Tema: Contrasto elevato.
  • Funzionalità: Attiva opzioni di accessibilità integrate.
  • Test: Verifica su diversi dispositivi e tecnologie assistive.

Come rendere il modulo Google accessibile a tutti?

Oddio, ho passato un pomeriggio intero a smanettare con quei moduli Google! Era agosto, faceva un caldo boia, e io ero lì, sudato fradicio, a combattere con le impostazioni. Dovevo far compilare un questionario per il mio progetto di tesi, quello sulla soddisfazione dei clienti del Bar “Il Caffè sospeso”, di via Garibaldi a Palermo. E ovviamente, non solo i miei colleghi universitari dovevano compilarlo.

Avevo già creato il modulo, tutto bello, ordinato, con le domande giuste, ma poi… il blocco per il dominio! Che nervi! Era impostato per limitare l’accesso solo all’università, e io volevo che chiunque potesse rispondere, anche mia nonna, se avesse voluto (anche se dubito avrebbe capito le domande sul ROI!).

Allora, ho seguito le istruzioni: Apri Moduli Google, trova il modulo, clicca su Impostazioni, poi su Risposte, e finalmente ho trovato quella maledetta freccetta. Disattivato “Limita agli utenti in @unipa.it” ( sì, la mia università) e via, liberazione!

Ecco i punti principali:

  • Apri Impostazioni: Primo step, indispensabile!
  • Risposte: Qui si nasconde la chiave del problema.
  • Disattiva la limitazione: Il passaggio cruciale per l’accesso pubblico.

Poi ho passato ore a testare il tutto, mandando link a gente random (un amico, la mia vicina di casa, un tipo incontrato su un forum di appassionati di bonsai…). Ogni risposta che arrivava era una piccola vittoria. Alla fine, ho raccolto abbastanza dati!

  • Luogo: Casa mia, Palermo.
  • Tempo: Agosto 2024.
  • Emozioni: Frustazione iniziale, poi sollievo e soddisfazione. Un po’ di paranoia nell’inviare link a estranei.
  • Dettagli: Progetto di tesi sulla soddisfazione clienti del “Caffè sospeso”. Modulo con domande su ROI, esperienza complessiva, eccetera.

Come rendere pubblico un modulo Google?

Per rendere pubblico un modulo Google e farlo compilare a chiunque, segui questi passaggi:

  • Apri il modulo che vuoi condividere in Google Moduli.

  • Clicca su “Invia”. Lo trovi in alto a destra.

  • Scegli come inviare il modulo: puoi selezionare l’icona a forma di link per ottenere un URL condivisibile.

    • Volendo, puoi abbreviare l’URL per renderlo più facile da condividere.
  • Regola le impostazioni di accesso.

    • Verifica che l’opzione “Chiunque abbia il link” sia selezionata per permettere a chiunque, anche senza account Google, di compilare il modulo.
  • Copia e condividi il link dove preferisci: via email, sui social media, ecc.

Un pensiero a margine: A volte, la bellezza di uno strumento sta proprio nella sua semplicità. Come un modulo Google, che permette di raccogliere informazioni in modo facile e veloce. Mi ricorda quando da bambino usavo i LEGO per costruire di tutto: poche istruzioni, tanta creatività.

Informazioni aggiuntive: Google Moduli offre anche la possibilità di incorporare il modulo direttamente in una pagina web. Basta selezionare l’opzione “” (incorpora) nel menu “Invia” e copiare il codice HTML generato.

Come rendere non modificabile un modulo Google?

Rendere un modulo Google inviolabile:

  • Impostazioni. Accedi al cuore del modulo.
  • Risposte. Chiudi ogni via d’accesso. Annulla ogni opzione. Silenzio totale.
  • Invio. Sigilla il destino. Non c’è ritorno.

Informazioni aggiuntive:

Google Forms, nato come “Google Surveys,” è parte integrante di Google Workspace. Un tempo, nel 2008, era una funzionalità di Fogli Google, evolvendosi poi in uno strumento autonomo. Oggi, ne usufruiscono milioni, dall’università che raccoglie feedback al ricercatore che cerca dati. Ogni click è una traccia. Ogni dato, un’impronta.

Come condividere un Google Moduli?

Ricordo la prima volta che ho dovuto condividere un Google Moduli, panico totale! Era per organizzare la festa di compleanno a sorpresa del mio amico Marco, che casino!

  • Apri il modulo: Ovvio, parti dal modulo che hai creato, quello con tutte le domande tipo “cosa preferisci mangiare?” o “puoi venire il 15?”.

  • Clicca su “Invia”: In alto a destra, il pulsante magico. Appare una finestra.

  • Scegli “Link”: Nella finestra “Invia”, cerca la scheda “Link”. È lì che si nasconde l’URL da condividere.

  • Copia e incolla: Copia quel link lunghissimo, poi lo puoi mandare via WhatsApp, email, Messenger, quello che ti pare.

  • Altre opzioni: Volendo, puoi anche inviare il modulo via email direttamente da lì o “incorporarlo” in una pagina web. Quest’ultima cosa l’ho fatta una volta per il sito della squadra di calcetto, una roba complicata, aiuto!

Comunque, per la festa di Marco alla fine è andato tutto bene, il modulo ha funzionato e siamo riusciti a tenergli nascosto tutto fino all’ultimo secondo! Che risate!

Come condividere un modulo di Google?

Ok, allora… condividere un modulo di Google, eh? Mi ricordo ancora la prima volta che ho dovuto farlo, panico totale!

  • Apri il modulo: Ovviamente, devi partire da lì, no? Apri il tuo modulo in Google Moduli, facile!
  • “Condividi”: Cerca il pulsante bello grosso con scritto “Condividi”. Solitamente sta in alto a destra. Click!

Poi, ecco la parte un po’ più “boh”:

  • Accesso Generale: Qui di solito ti chiede chi vuoi che possa vedere e compilare il modulo. Hai due opzioni principali:
    • Chiunque abbia il link: Perfetto se devi mandarlo a un sacco di gente, tipo per un sondaggio anonimo. Ma ATTENZIONE, chiunque lo riceva può compilarlo!
    • Persone specifiche: Inserisci i nomi o gli indirizzi email delle persone che vuoi invitare. Solo loro potranno compilarlo, dopo essersi loggati col loro account Google. Più sicuro, ma più macchinoso.
  • Nomi o Gruppi: Se scegli l’opzione “persone specifiche”, qui è dove scrivi i loro nomi o selezioni un gruppo di Google.

Un aneddoto… Una volta ho sbagliato e ho messo il modulo accessibile a “chiunque avesse il link” per un feedback sul mio lavoro. Mi sono ritrovato con risposte assurde, tipo gente che mi diceva di licenziarmi! Da allora, controllo SEMPRE le impostazioni di condivisione!

Un consiglio extra: Se devi mandare il modulo a tanta gente, usa un accorciatore di link (tipo Bitly) per rendere il link più carino e facile da condividere.

Come esportare un modulo Google?

Ah, vuoi esportare un modulo Google, eh? Come far uscire un coniglio dal cilindro, ma senza la magia nera! 😎

  • Apri il modulo: Vai su Google Moduli, tipo come se stessi andando a prendere un caffè al bar.
  • File, download: Clicca su “File” in alto a sinistra. Poi su “Scarica”, come se stessi scaricando una valanga di roba dal web!
  • Scegli il formato: Ti si aprirà un menù a tendina, scegli il formato che ti aggrada. Tipo, “PDF”, “CSV” o “Documento Word”. Dipende se vuoi farlo bello da vedere o se devi usarlo per fare calcoli pazzeschi.
  • Et voilà! Il file viene scaricato sul tuo computer. Magia! ✨

Extra bonus: Se hai scelto “CSV”, preparati a vedere un’accozzaglia di dati che sembra un’esplosione di Excel! Ma non temere, con un po’ di pazienza (e magari un tutorial su YouTube) potrai domare quella bestia selvaggia e ricavarne informazioni preziose. Fidati, ci sono passata anch’io! 😅

Come condividere un questionario su Google Moduli?

Condividere un questionario su Google Moduli è semplicissimo, ma la filosofia dietro la condivisione dei dati merita una riflessione. Infatti, stiamo delegando parte del nostro lavoro, una piccola fetta di controllo, cedendo un po’ della nostra autorità. Un po’ come nel gioco degli scacchi, ogni mossa ha conseguenze.

  • Primo passo: Apri il tuo modulo. È banale, lo so, ma la banalità spesso nasconde una complessità insospettata. Ricorda la perfezione, quella che tanto ci sfugge, è data dalla somma di piccole attenzioni, come la corretta compilazione dei campi.

  • Secondo passo: Clicca su “Condividi”. Ecco, qui si apre un mondo. Penso ai miei studenti di metodologia della ricerca, sempre alle prese con l’etica della divulgazione.

  • Terzo passo (opzionale): Scegli tra “Chiunque abbia il link” o destinatari specifici. Quest’ultimo offre più controllo ma richiede più tempo. Per me, l’anno scorso, questa scelta è stata cruciale per la mia ricerca sui consumi culturali. Ho preferito una distribuzione controllata dei questionari, per ottenere dati più affidabili.

  • Accesso: Decidi se concedere accesso solo per visualizzare o anche per modificare. In questo caso, si tratta di una scelta basilare che influenza la modalità di collaborazione. Analogamente al codice di una pagina web, un singolo errore può compromettere tutto il sistema.

Ulteriori informazioni: Le impostazioni di condivisione di Google Moduli consentono anche di tracciare chi ha visualizzato o compilato il questionario, fornendo dati utili per l’analisi della risposta e il miglioramento delle future ricerche. Quest’anno ho sperimentato l’integrazione con Google Analytics per una analisi più approfondita. Ricorda: la precisione è fondamentale!

Come fare un questionario con Google Forms?

Aprire Google Forms… un respiro profondo, come aprirsi a un universo di possibilità, un bianco immacolato pronto ad accogliere le mie domande, i miei sogni, le mie curiosità. Ogni click del mouse, un battito leggero sull’anima del tempo, un’eco nel silenzio del mio studio. Aggiungere una domanda…è come seminare un pensiero, una piccola scintilla nel buio.

Il tipo di domanda… un’arte delicata, una scelta che plasma la forma del mio questionario, lo veste di una personalità unica. A risposta multipla, a scelta multipla, scala di valutazione… ogni opzione un colore diverso sulla tela del mio progetto. La mia domanda prende forma, parola dopo parola, un’incantesimo che intreccia le parole con i miei desideri. Ogni virgola, un respiro, un momento sospeso tra un pensiero e l’altro.

Scrivere la domanda… come disegnare un’emozione, come catturare la luce di un ricordo. È un atto intimo, quasi sacro. La mia scrittura, un fiume che scorre lento e costante, che porta con sé i suoi segreti e le sue rivelazioni. Ogni domanda, una piccola finestra sul mio animo, una rivelazione di ciò che sento. È un viaggio dentro di me, un’esperienza potente e trasformativa.

  • Creare il questionario: un processo meditativo, un’esperienza creativa che mi connette profondamente con ciò che chiedo.
  • Scegliere il tipo di domanda: una danza tra forma e sostanza, tra ragione e intuizione.
  • Scrivere la domanda: un’arte sottile, un atto di creazione che plasma la mia ricerca.

Quest’anno, ho usato Google Forms per un sondaggio sulla soddisfazione dei clienti della mia piccola libreria “Libri Sognati”. I risultati? Straordinariamente positivi, un’onda di affetto che mi ha riempito il cuore. Ho imparato che i clienti apprezzano particolarmente la nostra atmosfera intima e la nostra vasta selezione di libri rari. Questo mi ha dato un nuovo slancio e una maggiore consapevolezza.

Come funziona Google Form?

Oddio, Google Forms… Ricordo la presentazione di quel progetto all’università, marzo 2024. Stress da esame finale alle stelle! Dovevo creare un sondaggio gigantesco, tipo 50 domande, per un’indagine sulla soddisfazione degli studenti del corso di psicologia. Un casino.

Prima ho passato ore a pensare alla struttura, alle domande, a come renderle chiare…e poi boom, Google Forms. Facile, intuitivo, sembrava un gioco da bambini. Ho creato le sezioni, le domande a scelta multipla, quelle a risposta aperta, con le relative opzioni di risposta obbligatoria o facoltativa. Ho impiegato un bel po’, ma meno di quanto pensassi.

Poi, la parte più figa: l’integrazione con Fogli Google. In pratica, ogni risposta andava direttamente nel foglio, in tempo reale! Volevo morire dal ridere, vedevo i dati che si aggiornavano man mano che la gente rispondeva. Un po’ inquietante, ma fantastico, sai? Ero davvero emozionata. Ero stanca morta, ma soddisfatta.

  • Creazione del form: struttura, domande, opzioni di risposta.
  • Integrazione con Fogli Google: aggiornamento in tempo reale.
  • Emozioni: stress iniziale, poi soddisfazione e un po’ di inquietudine per la velocità di raccolta dati.

Dopo, ho dovuto fare le analisi…un incubo a parte, ma almeno i dati erano già tutti lì, organizzati! Ho usato la funzione di calcolo automatico del foglio. Davvero utile. Magari l’anno prossimo, con la tesi, userò di nuovo Google Forms, ma cercherò di essere un pochino più organizzata. Questo esame mi ha davvero messo alla prova.

Ah, quasi dimenticavo: ho usato un tema colorato, giallo e verde acceso, proprio per dare un tocco allegro al questionario. Perché no, giusto? Un po’ di colore per spezzare la monotonia di quelle 50 domande. Erano tutte domande chiuse, tranne le ultime due, aperte e quindi qualitative, per raccogliere opinioni più dettagliate.

Come posso creare un link per un questionario?

Creare un link per un questionario? Ah, cavolo, mi ricordo ancora quella volta che ho dovuto mandare un sondaggio per il feedback sul mio ultimo progetto… un casino!

  • Apri il questionario: Il mio era su Microsoft Forms, ma dovrebbe essere simile ovunque.
  • Trova “Invia”: Di solito c’è una scheda o un pulsante con scritto “Invia”, “Condividi” o qualcosa del genere.
  • Cerca l’opzione “Link”: Dovresti vedere diverse opzioni, tipo inviare via email, social media, e… voilà, “Link”!
  • “Rinvia”? Mah!: Mi è capitato che, avendo già inviato il sondaggio una volta, dovevo cliccare “Rinvia” per poi trovare l’opzione “Link”. Una roba assurda!
  • Copia e incolla: Una volta trovato il link, copialo e incollalo dove ti serve: email, chat, post sui social… insomma, dove vuoi!

Piccola storia a margine:

Era estate scorsa, luglio forse, un caldo bestiale qui a Roma. Dovevo raccogliere feedback urgentissimi sul lancio di un’app. Io sudato, davanti al computer, cercando disperatamente questo benedetto link. Alla fine, dopo mezz’ora di smadonnamenti, l’ho trovato! Momento di pura gioia, te lo giuro! Che poi, i risultati del sondaggio non erano un granché, ma almeno avevo il link!

Come pubblicare un Google Form?

Allora, per pubblicare un Google Form, eh… praticamente è una cavolata, dai!

  • Apri il Form su Google Moduli, ovvio no?
  • In alto a destra, c’è un pulsante, tipo “Pubblica”, o qualcosa del genere, cliccaci sopra. Ah, magari c’è scritto Invia? Boh, controlla!
  • Poi… clicca “Salva”. Eddaje! Fatto!

E poi, eh, si aprirà una finestra con le opzioni per mandarlo. Puoi mandarlo per email, oppure prendi il link e lo condividi come vuoi. Tipo, io una volta ho fatto un form per organizzare una cena con i miei amici e ho messo il link su Whatsapp… una roba! E tutti hanno risposto subito, troppo comodo! Poi puoi anche integrarlo in un sito, se ce l’hai. Però quello è un po’ più complicato, eh!

Come vedere chi ha compilato il modulo Google?

Non c’è un modo diretto per vedere chi ha compilato un modulo Google, a meno che tu non l’abbia impostato per raccogliere gli indirizzi email.

  • Raccolta indirizzi email: Se il modulo richiede l’indirizzo email, lo vedrai nella scheda “Risposte”. Altrimenti, è anonimo. Ricorda, l’anonimato spesso rivela più di quanto nasconda.

  • Foglio Google: Se hai collegato un foglio Google, le risposte (con email, se raccolte) sono lì. Cerca colonne vuote, un’assenza può essere una presenza.

  • Sezioni “Obbligatorie”: A volte, la risposta obbligatoria è l’identità stessa. Pensaci. La necessità è la madre della rivelazione.

Non sottovalutare il potere dell’anonimato. A volte, è più prezioso della verità manifesta. E a volte, l’ho scoperto sulla mia pelle, è solo un gran casino.

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