Quando ritornano i tram a Roma?
Al momento è difficile prevedere quando i tram torneranno a piazza Risorgimento. I lavori per la realizzazione della Metro C, che influiscono sulla riattivazione del servizio tranviario, si protrarranno ancora per molti anni. Il termine previsto per il completamento dellintera opera è stimato per il 2033.
Tram a Roma: un Ritorno Lontano o una Promessa da Riscrivere?
La domanda che molti romani si pongono con una punta di nostalgia e rassegnazione è sempre la stessa: quando vedremo di nuovo sferragliare i tram in alcune zone della città, in particolare in piazza Risorgimento? La risposta, purtroppo, non è incoraggiante e si perde negli intricati meandri della burocrazia e dei cantieri infiniti.
Il nodo cruciale è legato indissolubilmente ai lavori per la realizzazione della famigerata Metro C. Un’opera titanica, ambiziosa, ma anche incredibilmente complessa, che ha stravolto la viabilità di intere aree della capitale e continua a farlo. La riattivazione del servizio tranviario, soprattutto in zone strategiche come quella di piazza Risorgimento, è intrinsecamente legata al completamento di questi lavori.
E qui sorge il problema. Le previsioni, seppur indicative, dipingono un quadro tutt’altro che roseo. Il termine stimato per la conclusione dell’intera Metro C è fissato per il 2033. Un’eternità. Questo significa che, salvo miracoli o accelerazioni inaspettate, i tram rimarranno un ricordo sbiadito per almeno un decennio.
L’attesa è lunga, logorante, e alimenta la frustrazione dei cittadini che vedono la mobilità urbana sempre più congestionata. Il tram, infatti, non è solo un pittoresco elemento del paesaggio romano, ma rappresenta un’alternativa valida e sostenibile all’utilizzo dell’automobile privata, contribuendo a ridurre il traffico e l’inquinamento atmosferico.
La domanda che sorge spontanea è: non esistono soluzioni alternative? Non è possibile valutare interventi parziali che permettano di riattivare, anche temporaneamente, alcune tratte tranviarie in attesa del completamento dell’intera Metro C? Forse, un ripensamento della pianificazione, una revisione dei progetti, potrebbero portare a risultati più tangibili e immediati.
Rinunciare al tram significa rinunciare a un pezzo di storia, a un simbolo di Roma, e a un’opportunità concreta per migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. L’auspicio è che le istituzioni competenti si impegnino a trovare soluzioni innovative, a superare gli ostacoli burocratici, e a dare un segnale di speranza a chi sogna di rivedere i tram sfrecciare per le vie della Città Eterna prima del fatidico 2033. In fondo, Roma merita di ritrovare il suo tram, e i romani meritano di poter usufruire di un sistema di trasporto pubblico efficiente e moderno.
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