Qual è la nazione più bella del mondo?

Quale città è considerata la più bella del mondo?

Ah, la città più bella del mondo! Domanda da un milione di euro, o forse di… bitcoin, visto i tempi che corrono! Non c’è una risposta univoca, chiaro. È come chiedere qual è il gelato più buono: c’è chi impazzisce per il pistacchio (io, mea culpa), chi per il cioccolato fondente, chi per la crema, un po’ banale, ma efficace.

• Parigi: La chiamano la Ville Lumière, ma io dico che è più la città del cliché! Romantica? Forse. Sopravvalutata? Probabile. Un caffè al Louvre costa più di un monolocale a Foggia!
• Roma: La città eterna, ok, ma anche l’eterna incompiuta! Tra buche, traffico e turisti che si fanno i selfie davanti al Colosseo, a volte mi sembra di stare in un girone dantesco. Però, che dire, la carbonara è insuperabile.
• Venezia: Unica, certo. Ma diciamocelo, puzza pure un po’! E se non sei un piccione, non puoi permetterti nemmeno un trancio di pizza. Romantica, ma per portafogli robusti.
• Firenze: Culla del Rinascimento, piena di capolavori. Il problema è che sono tutti ammassati! Sembra di fare la fila alle Poste il giorno del pagamento delle pensioni. Però, la bistecca alla fiorentina… beh, quella vale il viaggio.

Alla fine, la “città più bella” è quella che ti fa battere il cuore. Magari è un borgo sperduto in Umbria, o una metropoli caotica in Asia. Chi lo sa? Io, ad esempio, ho un debole per Napoli: disordinata, verace, con un’energia che ti travolge. E poi, la pizza… la pizza è la vera bellezza di Napoli!

Un piccolo reminder: quando scegliete la “vostra” città più bella, non dimenticate di considerare anche il fattore “portafoglio”. Perché la bellezza, si sa, costa! E a volte, è meglio un weekend in un agriturismo con vista sulle colline che una settimana in un hotel a cinque stelle con vista sul… conto in banca in rosso! 😉

Qual è il posto più bello al mondo?

Sai, a quest’ora… il posto più bello? Non so, davvero. È una domanda che mi tormenta, stanotte. Mi viene in mente la spiaggia di Cala Luna in Sardegna, l’anno scorso. Quel silenzio, quell’acqua così trasparente… ma è solo un ricordo, e i ricordi, a volte, ingannano. Forse è un po’ nostalgico, pensare a Cala Luna. Anche perché poi, il sole mi ha bruciato un po’ troppo, e quella vacanza non è stata proprio perfetta.

Pensavo anche alle montagne, quelle vere, alte, tipo il Gran Paradiso che ho visto in foto da piccolo. Immaginavo una pace… un silenzio totale, un’aria fredda sul viso. Ma è solo un’idea, non ci sono mai stato. E poi, chissà com’è davvero.

Magari è un posto che non conosco ancora, qualcosa di completamente diverso. Un piccolo borgo sperduto, un giardino segreto… qualcosa di inaspettato, che mi aspetta ancora. Oppure magari è una cosa semplice, un tramonto visto da una finestra, in un momento di pace. Boh. Non so. Sono stanco.

• Cala Luna, Sardegna: acqua cristallina, ma ricordo anche la scottatura solare.
• Gran Paradiso: solo foto viste da bambino, un’idea di pace mai vissuta.
• Un posto sconosciuto: la speranza di una scoperta futura.

Sono indeciso, e un po’ triste, questa notte. Mi sento perso, un po’ come un marinaio senza rotta.

In che nazione sono le donne più belle del mondo?

Argentina. Tango o non tango, poco importa. La bellezza è relativa, dicevano. Forse avevano ragione.

• Sud America: stereotipo persistente, ma efficace. Il fascino latino, un’arma a doppio taglio.
• Stati Uniti: comunicative, brillanti… e poi? L’apparenza inganna, sempre.

La bellezza? Questione di gusti, certo. Ma anche di marketing. E di filtri fotografici, aggiungerei. Informazioni aggiuntive? Inutile.

Qual è il paese africano più bello?

Tanzania, eh? Bella domanda, difficile come scegliere tra un piatto di pasta al tartufo e un gelato al pistacchio! Ma se proprio devo puntare su uno, dico Tanzania. Perché?

• Serengeti: Un parco così spettacolare che sembra uscito da un cartone animato di Disney, ma con meno canti e più erbivori in quantità industriali. Li ho visti con i miei occhi, durante il mio viaggio nel 2024! Era un vero documentario della BBC, ma in 3D e con me come protagonista.

• Kilimanjaro: Scalarlo è una sfida che ti cambia la vita, tipo scoprire che la tua pizza preferita è finita. Ma la vista dall’alto? Immaginate un milione di diamanti sparsi su un velluto nero…solo un po’ più faticoso da raggiungere.

• Zanzibar: Spiagge da sogno, mare cristallino, profumi che ti stordiscono di gioia… praticamente un paradiso fiscale per gli amanti del relax, anche se io preferisco l’avventura, a dire il vero. L’anno scorso ho quasi perso il mio cappello di paglia lì, a forza di correre tra le bancarelle.

In sostanza, la Tanzania è un concentrato di meraviglie. Un po’ come quella torta al cioccolato che ti preparava la nonna, ma con leoni e giraffe al posto delle ciliegie.

Ah, dimenticavo: nel 2024 ho incontrato un gruppo di babbuini particolarmente furbi al mercato di Arusha. Mi hanno quasi rubato la crema solare! Un’esperienza da ricordare, anche se meno suggestiva del Serengeti.