Quali sono i vitigni autoctoni della Corsica?

La Corsica… solo a pronunciare il nome mi si riempie il cuore di un’emozione strana, un misto di sole caldo sulla pelle e profumo di mirto. E pensare al vino, ai suoi vini! Ma che meraviglia, davvero. Non è solo uva, è storia, è anima di quell’isola selvaggia e bellissima.

Quali sono i vitigni autoctoni? Beh, a me viene subito in mente il Nielluccio, che ho avuto modo di assaggiare una volta, durante un viaggio… un rosso intenso, quasi impenetrabile, con un sapore che mi è rimasto impresso, sapeva di terra, di mare, di… di Corsica, ecco! Poi c’è lo Sciacarello, più leggero, più rosato, perfetto con un piatto di pesce fresco, ricordo che lo abbiamo bevuto con un’aragosta… un’esperienza! E poi… il Grenache, certo, lo conosco anche dalla Francia, ma in Corsica… è diverso, no? Ha un altro profumo, un’altra intensità, come se il terreno stesso gli desse qualcosa in più.

Leggevo da qualche parte che ci sono delle regole ferree, chissà quante, per la produzione del vino in Corsica, che devono tutelare queste varietà autoctone. Giusto, assolutamente giusto! Perché non è solo questione di fare vino, ma di preservare un patrimonio, un’eredità. Altri vitigni ci sono, certo, ma questi tre… questi tre sono il cuore pulsante del vino corso, almeno per me.

Mi viene una gran voglia di aprire una bottiglia proprio adesso, di sentire quel sapore, di chiudere gli occhi e immaginarmi sulla costa corsa, il vento tra i capelli… ah, che nostalgia! Magari un Nielluccio invecchiato, perché no?