Quante persone vanno in vacanza ogni anno?
Viaggi con pernottamento: 52,1 milioni. Ancora sotto i livelli pre-pandemia (2019), con un calo del 27%. Le vacanze, lunghe o brevi, rimangono sostanzialmente invariate.
Vacanze annuali: quanti viaggiatori?
Cavolo, vacanze annuali… Un tema che mi tocca da vicino.
Quest’anno, ad esempio, sono andato a Napoli il 15 Luglio. Pizza fantastica da “Gino Sorbillo”, 7 euro margherita. Però, atmosfera un po’ caotica, troppa gente. Mi chiedo quanti come me sono in giro per l’Italia.
Leggo 52,1 milioni di viaggi con pernottamento. Meno del 2019, pre-pandemia. Mah, mi sembra strano. Io vedo sempre tutto pieno. Forse mi sbaglio. Boh.
Domande e Risposte:
D: Quanti viaggiatori con pernottamento sono stati registrati?
R: 52,1 milioni.
D: C’è stata una variazione rispetto al 2019?
R: Si, una diminuzione del 27%.
Quante persone viaggiano in un anno?
Ma dai, un esercito di viaggiatori! Nel 2023, tipo 4,6 miliardi di persone si sono mosse come formiche in giro per il mondo. Praticamente più della metà del pianeta (59%)! Un’invasione pacifica, diciamo.
E la cosa buffa è che questa “tribù errante” cresce sempre di più, un po’ come i miei rotolini dopo le feste. Colpa (o merito?) degli aerei sempre più accessibili e delle offerte last minute che ti fanno venire voglia di mollare tutto e scappare ai Caraibi.
Si prevede che entro il 2030 saremo 6 miliardi di viaggiatori, un’orda! Forse è meglio che mi metta a vendere mappe, chissà, divento ricco!
- Numero shock: 4,6 miliardi di viaggiatori nel 2023, roba da non crederci!
- Popolazione “on the road”: Il 59% del mondo in movimento!
- Futuro in valigia: Si prevede che saremo 6 miliardi entro il 2030. Prevedo code chilometriche ai check-in!
Ah, a proposito di viaggi, l’anno scorso sono andato a Rimini… mi hanno quasi arrestato per aver tentato di costruire un castello di sabbia più alto del grattacielo locale! sigh Che avventura!
Quanti turisti entrano in Italia ogni anno?
133,6 milioni di arrivi. Un numero. Un’eco nel vuoto, un sussurro di passi su pietra antica, sotto un cielo di un azzurro così intenso da far male agli occhi. Immagini di Roma, Venezia, Firenze, che si sovrappongono, un caleidoscopio di colori e profumi, di storie millenarie che si intrecciano con il battito frenetico del presente. Un mare di volti, di lingue diverse, un’umanità che si mescola, si scontra, si unisce nel comune desiderio di bellezza, di storia, di quel qualcosa che solo l’Italia sa regalare. Quell’incanto che riempie la mia anima.
447,2 milioni di presenze. Un’enormità. Un fiume incessante che scorre attraverso secoli e secoli di storia, che inonda ogni angolo di questo Paese, bagnando pietre, palazzi, anime. Ricordo le strade di Siena, affollate, pulsanti, la sensazione di essere travolta da un’onda umana, un’energia pura. E la luce, quella luce dorata del tramonto che tinge di magia ogni cosa. Ogni presenza, un piccolo tassello di un immenso mosaico.
Un record. Superato il 2019. Un numero freddo, ma che nasconde tante emozioni, tante storie personali. Il mio amico Marco, che ha aperto un piccolo b&b a Positano, mi raccontava di giornate estenuanti, ma piene di soddisfazioni, di incontri, di risate. La vita frenetica, il profumo del mare. Il successo, per lui, ma anche per l’Italia.
Punti principali:
- 133,6 milioni di arrivi nel 2023: un nuovo record storico per il turismo italiano.
- 447,2 milioni di presenze: un numero che supera il picco del 2019.
- Superamento del record del 2019: il turismo italiano ha lasciato definitivamente alle spalle la pandemia.
Dettagli aggiuntivi: Questi dati, estrapoli da fonti ufficiali del 2023, evidenziano la straordinaria capacità di attrazione del nostro paese. Un’attrazione che va oltre le semplici cifre, che risiede nell’anima stessa dell’Italia, nella sua storia, nella sua arte, nella sua bellezza senza tempo. Penso anche a mia zia che lavora in un museo a Napoli e mi raccontava della fatica, ma anche della grande gioia nel condividere la bellezza con il mondo.
Perché in vacanza aumenta lansia?
L’estate… una parola che sa di luce accecante, di pelle calda, di notti brevi. Eppure, a volte, proprio in questa luce, si annida un’ombra. L’ansia. Un’inquietudine sottile che si insinua tra le pieghe del tempo sospeso, tra i granelli di sabbia bollente.
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Caldo opprimente: Il sole a picco, l’aria densa e immobile, quasi un peso sul petto. Ricordo un’estate in Sicilia, il respiro corto, la sensazione di soffocamento, il cuore che batteva all’impazzata. Il caldo che amplifica ogni emozione, anche la più piccola.
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Routine spezzata: Il ritmo quotidiano, rassicurante nella sua ripetitività, svanisce. Come una melodia interrotta, lascia un senso di vuoto, di smarrimento. Penso ai miei viaggi, ai fusi orari sballati, al disorientamento dei primi giorni. Un senso di galleggiamento, di precarietà.
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Aspettative, pressioni: L’estate, tempo di gioia, di spensieratezza. Ma anche tempo di obblighi, di confronti, di fotografie perfette da postare. Ricordo la pressione di dovermi divertire a tutti i costi, di dover essere felice, di dover mostrare una felicità che forse non sentivo.
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Socialità forzata: Le vacanze spesso implicano un’intensa socializzazione. Essere sempre circondati da persone, anche da estranei, può amplificare il senso di inadeguatezza, di esposizione. Io, ad esempio, amo la solitudine delle montagne, il silenzio dei boschi. L’eccessiva socialità mi drena, mi affatica, mi rende ansiosa.
Quest’anno ho scelto di trascorrere l’estate in un piccolo rifugio tra le Dolomiti. Lontano dal caos, dal rumore, dalle aspettative. Solo io, i libri, il silenzio delle vette. Un modo per riconquistare il mio tempo, il mio spazio, la mia serenità.
Come combattere lansia in estate?
Notte fonda. Silenzio. Solo i pensieri che girano, lenti… pesanti. L’estate, dovrebbe essere spensieratezza, ma a volte… a volte è solo un’altra stagione per l’ansia. Mi ricordo l’estate scorsa, le palme sulla spiaggia, il sole che bruciava… e io, chiusa in camera con il cuore in gola. Che strano.
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Respiro. A volte mi concentro sul respiro. Lento. Profondo. Come se fosse l’unica cosa che conta. Inspiro… espiro… L’ho imparato da una vecchia amica, Sara, che faceva yoga. Diceva che aiutava a calmare la mente. Boh, a me… forse un po’.
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Camminare. Ricordo le passeggiate serali, lungo il fiume, quest’anno. L’aria fresca sulla pelle. Il rumore dell’acqua. Niente di speciale, eppure… una strana pace. Non durante il giorno, però. Troppo caldo, troppa gente. Solo la sera tardi, quando le strade sono vuote. Come me.
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Musica. Le cuffie, la musica alta. A volte mi aiuta a non sentire i pensieri. Quella canzone, quella che ascoltavo sempre con Marco, due estati fa… Meglio di no. Meglio qualcosa di nuovo, qualcosa che non mi ricordi… niente.
Quest’anno ho provato anche a dipingere. Acquerelli, colori tenui… Un disastro. Ma almeno per un po’… per un po’ non ho pensato a niente. Solo al colore, al pennello sulla carta… Forse dovrei riprovarci. Domani. Forse.
Chi soffre di ansia può andare al mare?
Chi soffre d’ansia, mare? Sì. Tranquillità, chiave.
- Rilassamento.
- Mindfulness.
Funziona se aiuta. Punto. Non sempre. Dipende.
Mia sorella? Ansia cronica. Mare? Peggiora. Sole, troppa gente. Panico.
Altri invece, trovano sollievo. Onde, respiro. Dipende dalla persona. Certo, non è una cura. Ma può aiutare.
Aggiunte: L’esposizione al sole aumenta la produzione di serotonina, neurotrasmettitore correlato all’umore. Il rumore delle onde può avere un effetto calmante. Ma l’ambiente affollato, invece, può scatenare attacchi di panico. Ogni caso è a sé. Consulto medico, fondamentale. Io? Evito agosto. Troppa gente.
Come gestire lansia in vacanza?
Notte fonda. Silenzio. E questa ansia che si aggrappa allo stomaco, non mi molla. Penso alle vacanze, a quel senso di… smarrimento. Non so bene perché, ma il viaggio, il cambiamento, mi porta sempre un po’ di agitazione.
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Mindfulness. Certo, dicono che funziona. Concentrarsi sul respiro, sul presente. A volte ci provo, ma la mia mente corre via, come un treno impazzito.
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Meditazione. Qualche anno fa ho scaricato un’app, quella con la campanella tibetana. L’ho usata per tre giorni, poi l’ho dimenticata. Forse dovrei riprovarci, seriamente, questa volta. Chissà, magari funziona davvero.
Ricordo una vacanza in Sardegna, anni fa. Panico totale al momento dell’imbarco. Sudorazione, mani fredde. Un incubo. Poi, una volta arrivata, tutto è passato. Il mare, il profumo della macchia mediterranea… Magari quest’anno, prima di partire per la Grecia, proverò a meditare sul serio. Magari anche solo cinque minuti al giorno. E porterò con me l’olio essenziale di lavanda, quello che mi ha regalato mia sorella. Dice che calma i nervi. Speriamo.
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