Cosa va scritto in fondo al curriculum?

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In fondo al curriculum vitae, è customary inserire la seguente frase: Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel presente curriculum vitae ai sensi del D. Lgs. 196/2003 e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

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Oltre la formula di rito: cosa scrivere (e non scrivere) in fondo al curriculum

“Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel presente curriculum vitae ai sensi del D. Lgs. 196/2003 e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).” Questa frase, ormai onnipresente in calce ai CV, è diventata un automatismo, quasi un’appendice obbligatoria di cui spesso ignoriamo il vero significato. Ma è davvero sufficiente? E cosa altro si può aggiungere per rendere la chiusura del nostro curriculum più efficace?

Innanzitutto, è importante capire che la formula di autorizzazione al trattamento dei dati personali, pur essendo fondamentale, non è più obbligatoria come un tempo. Il GDPR, infatti, presuppone il consenso al trattamento dei dati per la finalità di ricerca e selezione del personale. Includerla comunque non è un errore, anzi può rassicurare il selezionatore sulla nostra consapevolezza in materia di privacy. Tuttavia, per renderla più incisiva, possiamo personalizzarla specificando l’ambito del consenso, ad esempio: “Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel presente curriculum vitae, esclusivamente ai fini della selezione per la posizione per cui mi candido, ai sensi del GDPR (Regolamento UE 2016/679).”

Ma al di là dell’autorizzazione, cosa altro può arricchire la parte finale del nostro CV? Ecco alcuni suggerimenti:

  • Disponibilità: Specificare la propria disponibilità per colloqui, sia in termini di giorni che di orari, può semplificare la logistica del processo di selezione. Ad esempio: “Disponibile per colloqui da lunedì a venerdì, preferibilmente nel pomeriggio.”
  • Referenze: Se si ritiene opportuno, si può aggiungere la frase “Referenze disponibili su richiesta”. Questo dimostra professionalità e trasparenza, lasciando al selezionatore la possibilità di approfondire il nostro profilo. È importante, però, aver già ottenuto il consenso delle persone che si intendono indicare come referenti.
  • Ringraziamenti: Un semplice “Ringrazio per l’attenzione” è un gesto di cortesia che non guasta mai.
  • Portfolio o link a progetti: Se si lavora in ambiti creativi o digitali, può essere utile inserire un link al proprio portfolio online o a progetti significativi. Questo permette al selezionatore di avere un’idea immediata delle nostre competenze pratiche.

Cosa evitare, invece, nella parte finale del curriculum?

  • Informazioni superflue: Evitare di inserire dettagli irrilevanti, come il proprio stato civile o il numero di figli.
  • Frasi fatte e generiche: Espressioni come “Persona dinamica e motivata” perdono di significato se non supportate da esempi concreti nel corpo del CV.
  • Errori grammaticali e ortografici: Rileggere attentamente l’intero documento, compresa la parte finale, per evitare errori che potrebbero compromettere la nostra immagine professionale.

In conclusione, la chiusura del curriculum, seppur breve, può fare la differenza. Oltre alla formula di autorizzazione al trattamento dei dati, un’attenta selezione delle informazioni e un tocco di personalizzazione possono contribuire a rendere il nostro CV più efficace e a catturare l’attenzione del selezionatore.