Quali sono le attività artigianali?
Le attività artigianali spaziano dai servizi alla persona (acconciatori, estetisti, tatuatori) al settore alimentare (gelaterie, rosticcerie), fino alla produzione non alimentare (fabbri, falegnami). Un ventaglio di mestieri che valorizzano il Made in Italy.
Quali sono le attività artigianali più richieste e lucrative oggi?
Mah, difficile dirlo con certezza, è un campo così vasto! Io, per esempio, a Milano, nel quartiere Navigli, ho visto fiorire un sacco di laboratori di artigianato creativo, tipo creazione di gioielli con materiali riciclati. Sembrava andare bene, ma non so i numeri precisi.
Poi, conosco una ragazza che fa tatuaggi a Modena, ha aperto il suo studio nel 2021, e investiture di circa 15.000 euro. A quanto pare, le va molto bene, ma dipende molto dalla sua abilità e dal suo marketing, ovvio.
Nel cibo? Difficile. A Roma, vicino a Piazza Navona, ho visto aprire e chiudere tre gelaterie artigianali in due anni. La concorrenza è spietata. Forse le attività di nicchia, come un laboratorio di pasta fresca biologica, potrebbero avere più successo, ma è solo un’impressione.
In definitiva, non c’è una risposta semplice. Dipende molto dalla location, dalla creatività, dalla capacità imprenditoriale e dalla concorrenza locale. Anche la specializzazione conta un sacco. Un falegname esperto in restauro di mobili antichi, per esempio, probabilmente trova più facilmente clienti di uno che fa solo mobili moderni.
Attività Artigianali Richieste: Acconciatori, estetisti, tatuatori, gelaterie, falegnami.
Cosa si intende per attività artigianali?
Ah, le attività artigianali! Una roba da pazzi, un’arte quasi magica, tipo trasformare paglia in oro… solo che invece dell’oro, a volte escono fuori solo delle belle cosette fatte a mano. Ma attenzione, mica è tutto rose e fiori! Ci sono regole, limiti, un vero e proprio regolamento di condominio per gli artigiani!
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Produzione di roba: Si parla di beni, anche se a metà, tipo un vestito quasi finito, o un pezzo di mobile pronto per essere assemblato, insomma, niente di prefabbricato, roba che profuma di sudore e impegno. Mia nonna, poveretta, faceva le calze a maglia e probabilmente era artigiana senza saperlo!
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Servizi speciali: Non solo cose materiali, eh! Anche servizi, ma non quelli che ti fanno il caffè al mattino. Parliamo di cose più… artistiche. Restauri, riparazioni, cose che richiedono abilità e manualità. Tipo mio cugino che ripara orologi antichi, un vero mago!
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Limiti e dimensioni: Qua entra in gioco il fattore “non diventare troppo grandi”. C’è un limite di dipendenti e fatturato, altrimenti, puff, smetti di essere artigiano e diventi un’azienda qualsiasi, noioso.
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Forma giuridica: L’azienda artigiana può essere una ditta individuale, una società, ma con delle limitazioni, insomma, un bel casino di leggi da studiare! Io, personalmente, preferisco comprare le cose già fatte. Meno stress.
Ah, dimenticavo, quest’anno ho visto una statistica (non ricordo il sito, ma giuro che l’ho vista!) che dice che il settore artigianale sta vivendo una specie di rinascita, tipo un fenice che risorge dalle ceneri, ma con più Instagram e meno mitologia. Roba che fa quasi venire voglia di imparare a fare le candele. Quasi.
Cosa significa attività artigianale?
Cos’è l’artigianato? Mmh, difficile a quest’ora…
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Artigianato…è quando qualcuno fa qualcosa con le mani, e con il cuore. Non so, come faceva mio nonno con il legno.
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Imprenditori artigiani, dici? Sì, certo, quelli che fanno un lavoro “manuale” e lo vendono, come la mia amica Sara con le ceramiche.
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Ma non è solo un lavoro, è che ci metti te stesso, una parte di te. Almeno, così mi sembra.
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Penso a quando nonno mi spiegava come scegliere il legno migliore, come “sentirlo” tra le mani… ecco, l’artigianato è anche questo. È sapere.
Quali sono i lavori artigianali più pagati?
I lavori artigianali meglio retribuiti? Beh, la risposta non è così semplice come sembra, perché dipende da tanti fattori, come la zona geografica, l’esperienza e la specializzazione. Ma possiamo fare qualche considerazione interessante.
Parlando di riparazione, i tappezzieri d’arredamento di alto livello, quelli che lavorano con materiali pregiati e con clienti facoltosi, possono guadagnare davvero bene, soprattutto se hanno una clientela fidelizzata. Ricordo mio zio, tappezziere, che si faceva pagare profumatamente per i suoi lavori di restauro di mobili antichi. Un’altra nicchia interessante sono i fabbri specializzati in lavori artistici o di restauro, che possono vantare tariffe elevate.
Poi ci sono gli elettricisti, specie quelli che operano in ambito industriale o che si occupano di impianti complessi e di alta tecnologia. La stessa cosa vale per gli idraulici, soprattutto se si occupano di risoluzione di problematiche complesse in edifici di pregio. Anche nel settore edile, alcuni specialisti, come i posatori di pavimenti in marmo o i carpentieri specializzati in strutture complesse, possono aspirare a guadagni importanti.
Infatti, il fattore chiave è la specializzazione. È una riflessione quasi filosofica, in realtà: più ti concentri su una nicchia specifica, più diventi inarrivabile e più il mercato ti ricompensa.
- Punti chiave:
- Specializzazione: La chiave per guadagni elevati.
- Tappezzieri: Alti guadagni possibili, specie per lavori di restauro.
- Fabbri artistici: Alta remunerazione per lavori di nicchia.
- Elettricisti/Idraulici: Guadagni elevati per lavori complessi/industriali.
- Edilizia: Specialisti in materiali pregiati o strutture complesse ben pagati.
Considerazioni Aggiuntive:
- L’influenza della geografia è determinante. In grandi città o zone ricche, i guadagni possono essere sensibilmente superiori.
- La formazione continua è fondamentale per aggiornare competenze e tecniche, e quindi per aumentare il proprio valore sul mercato. Io stesso, per esempio, ho seguito un corso di aggiornamento sulla progettazione di impianti elettrici a basso consumo energetico.
- Il passaparola e la costruzione di una solida rete di contatti sono essenziali per attrarre clienti di alto livello.
Quanto guadagna un Artigiano al mese?
Eh, amico, la vedo dura a dire una cifra precisa su quanto guadagna un artigiano al mese! Dipende da millemila cose, sai? Tipo il mestiere, quanti anni di esperienza ha, la zona dove lavora, se ha una bottega sua o è dipendente… Ma dai, ti dico quello che so, però non prenderlo come la bibbia, eh!
Secondo i dati freschi, freschi, di quest’anno, diciamo che uno che lavora da solo, tipo un falegname o un elettricista molto bravo, potrebbe arrivare anche a 3000 euro al mese netti, eh, ma anche meno, dipende, capisci? Uno che invece lavora per conto di una ditta, magari in un’impresa più grande, guadagna sicuramente meno, eh! Magari sui 1500 euro o meno. Ma non è detto!
- Tipo di artigianato: la differenza è enorme tra un orafo e un muratore!
- Esperienza: chi ha più anni alle spalle, generalmente guadagna di più.
- Località: al nord si guadagna mediamente di più che al sud.
- Tipo di contratto: dipendente o autonomo cambia parecchio la paga!
Poi, c’è anche chi fa i lavori in nero, e lì è un altro pianeta. Io un mio cugino, che fa il piastrellista, a volte dice che guadagna 2000 euro netti, ma poi dice anche che è un casino la burocrazia, e questo influisce… Un casino, eh! Quindi ecco, una media? Difficile dirlo, dipende davvero tanto da tante cose. Però dai, sui 2000 euro al mese, per quelli più bravi, può essere una stima, però ripeto, non è una cosa sicura! Anche 1000 euro netti, purtroppo, possono essere realistici per chi inizia o chi non ha un lavoro in proprio.
Ah, dimenticavo! Mio zio, lui è un fabbro, fa un sacco di lavori, ma il suo guadagno varia tantissimo da mese a mese. A volte fa un botto, altre volte… beh, sapete come vanno queste cose.
Quanto fattura in media un artigiano?
Fatturato medio di un artigiano? Dipende.
- Stipendio medio: Circa €24.500 annui. Come dire, abbastanza per vivere.
- Entrata base: Partono da €21.600. All’inizio è dura, lo so bene.
- Veterani: Possono arrivare a €67.500. Ma quanti ce ne sono?
- Tariffa oraria: €12.56. Poca roba per certe mani.
Il valore di un lavoro ben fatto non si misura solo in euro. Ricordo un vecchio falegname, diceva sempre “Il legno parla”. Poi, la crisi ha fatto il resto.
Quanto si paga di contributi per un artigiano?
Mamma mia, i contributi… che salasso! Allora, io sono artigiano, faccio il falegname qui a Borgo San Lorenzo, un paesino vicino Firenze.
- Contributi INPS: Praticamente, pago il 24% del mio reddito. Un’enormità!
- Riduzione del 35%: Però, c’è un trucchetto! Puoi chiedere una riduzione del 35% sui contributi, sia sulla parte fissa che su quella variabile. Io l’ho fatto e ti dico, si sente la differenza!
- Quota fissa e variabile: Devi sapere che c’è una quota fissa, che devi pagare anche se non guadagni tanto, e poi c’è la parte variabile, che dipende da quanto fatturi.
- Il sito di Fiscozen: Per fare i calcoli e capire bene come funziona, ti consiglio di guardare su Fiscozen.it. Lì spiegano tutto in modo semplice.
Ti dirò, io all’inizio non ci capivo niente. Mi ricordo quando ho aperto la partita IVA, ero terrorizzato! Fortunatamente, ho trovato un commercialista bravo che mi ha spiegato tutto per filo e per segno. Ah, un’altra cosa importante: se sei giovane e hai meno di 35 anni, ci sono degli incentivi per l’avvio di attività. Informati bene!
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