Quando smettere di usare il biberon?
Luso del biberon è raccomandato entro i primi 24 mesi di vita del bambino. Luso prolungato può portare a problemi di obesità, poiché i bambini possono succhiare il latte per piacere anche quando non hanno fame.
Addio Biberon: Quando, Come e Perché Abbandonare un’Abitudine Difficile
Il biberon, fedele compagno dei primi mesi di vita del neonato, rappresenta una fonte di nutrimento, conforto e sicurezza. Tuttavia, come per ogni fase dello sviluppo infantile, arriva il momento di dire addio a questa abitudine, per aprirsi a nuove esperienze e prevenire possibili conseguenze negative sulla salute del bambino.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita e il mantenimento di tale pratica, integrata con alimenti complementari, fino ai due anni o più. Questo suggerimento pone, di fatto, un limite temporale anche all’utilizzo del biberon, che dovrebbe essere abbandonato, nella maggior parte dei casi, entro i 24 mesi di età.
Perché è importante smettere?
Prolungare l’uso del biberon oltre i due anni può portare a una serie di problematiche, spesso sottovalutate:
- Obesità: Il biberon, a differenza dell’allattamento al seno, permette al bambino di assumere una quantità eccessiva di latte o altre bevande zuccherate in un breve lasso di tempo. Spesso i bambini, non percependo il senso di sazietà, continuano a succhiare per puro piacere, assumendo calorie superflue che possono favorire l’aumento di peso e l’obesità infantile.
- Carie: Il contatto prolungato dello smalto dentale con zuccheri contenuti nel latte, succhi di frutta o altre bevande favorisce la proliferazione batterica e la formazione di carie, soprattutto nei denti anteriori superiori.
- Problemi di linguaggio e sviluppo orale: La suzione prolungata del biberon può interferire con lo sviluppo corretto dei muscoli orofacciali, necessari per la corretta pronuncia delle parole e per una masticazione efficiente.
- Difficoltà nell’accettazione di cibi solidi: Se il bambino si abitua a ricevere il nutrimento liquido e facilmente assimilabile dal biberon, potrebbe mostrare resistenza nell’accettare cibi solidi, con consistenze diverse e che richiedono un maggiore sforzo di masticazione.
- Dipendenza psicologica: Il biberon, oltre ad essere una fonte di nutrimento, può diventare un oggetto transizionale, legato al bisogno di conforto e sicurezza. Un attaccamento eccessivo può rendere più difficile l’abbandono dell’abitudine e creare ansia nel bambino.
Come affrontare il passaggio?
L’abbandono del biberon è un processo graduale che richiede pazienza, comprensione e il coinvolgimento attivo dei genitori. Ecco alcuni consigli utili:
- Introduzione graduale del bicchiere: A partire dai sei mesi, si può iniziare a proporre al bambino il bicchiere con beccuccio o la tazza di transizione durante i pasti.
- Riduzione graduale delle poppate: Diminuire progressivamente il numero di biberon offerti durante la giornata, sostituendoli con il bicchiere o con alimenti solidi.
- Scegliere il momento giusto: Evitare di iniziare il processo di abbandono in concomitanza con altri cambiamenti importanti nella vita del bambino (nascita di un fratellino, inizio dell’asilo, trasloco).
- Offrire alternative: Incoraggiare il bambino ad esprimere le proprie emozioni e a trovare conforto in altre attività, come un abbraccio, un libro o un gioco.
- Essere coerenti: Una volta presa la decisione di smettere, è importante mantenere la fermezza ed evitare di cedere alle richieste del bambino, per non vanificare gli sforzi compiuti.
- Creare un rituale di “addio”: Si può organizzare una piccola cerimonia per salutare il biberon, coinvolgendo il bambino nella scelta di un nuovo oggetto che lo sostituirà come fonte di conforto (un peluche, una coperta).
- Lavorare in team: Coinvolgere entrambi i genitori, i nonni o altri familiari nella gestione del processo, per garantire un approccio coerente e di supporto al bambino.
L’abbandono del biberon è un passo importante verso l’autonomia e la crescita del bambino. Con pazienza, amore e una strategia adeguata, è possibile superare questa fase senza traumi, favorendo uno sviluppo sano e armonioso. Ricordate che ogni bambino è diverso e ha i suoi tempi: l’importante è ascoltare i suoi bisogni e accompagnarlo con dolcezza in questo nuovo percorso.
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