Chi paga per i soccorsi in montagna?

Chi paga per i soccorsi in montagna? Mah, una domanda che mi sono fatto più volte, soprattutto dopo quella volta… Ricordi quella volta, cara? Quella con Marco, sulla via ferrata delle Dolomiti? Per fortuna niente di grave, solo una distorsione alla caviglia, ma il terrore negli occhi di mia moglie… ancora mi si gela il sangue.

Allora, chi paga? Dipende, dai. Se ti prende un malore improvviso, un infarto, un incidente… insomma, se è una cosa che non potevi prevedere, che non dipende da una tua leggerezza, interviene il Sistema Sanitario Nazionale. Giusto, no? È il minimo, considerando le tasse che paghiamo ogni anno. A me avevano detto che, in quel caso, la copertura è pressoché totale. Non so quanto sia vero, nel senso, forse c’è qualche piccola spesa aggiuntiva… ma in quel frangente non ci ho nemmeno pensato. L’importante era che Marco stesse bene.

Ma se invece… beh, se invece sei tu a combinare un guaio, per imprudenza, perché hai sottovalutato il pericolo, perché hai pensato “tanto, vado piano”… allora la musica cambia. E cambia parecchio. Ricordo un amico del mio paese, che si era perso durante un’escursione notturna. Un po’ di superbia, un po’ di presunzione, un po’ troppa fiducia nelle proprie capacità… e poi l’elicottero, il recupero, un conto salatissimo, qualche migliaio di euro… che poi, a dirla tutta, erano pure pochi, considerando il disagio causato alle squadre di soccorso. Lui poi si è lamentato pure, diceva che era troppo. Ma dai! Che dici?!

Quindi, in soldoni: malore o infortunio, lo Stato copre (più o meno, eh, questo va specificato!). Imprudenza, incoscienza, la paghi di tasca tua. E credimi, i costi dell’elicottero, dal decollo al rientro… sono da capogiro. Magari poi aggiungono anche qualche spesa accessoria, tipo il carburante… Boh, non sono un esperto. Ma imparate dagli errori altrui, ragazzi. La montagna è meravigliosa, ma è anche pericolosa. E non è un gioco. Pensa alla tua famiglia, pensa ai tuoi cari… non solo ai tuoi soldi.

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