Come posso affrontare un furto in casa?

Dio mio, un furto in casa… mi viene ancora un nodo allo stomaco solo a pensarci. È successo anche a me, qualche anno fa. Ricordo ancora il vuoto, quell’angoscia… come se mi avessero svuotato l’anima, oltre che la casa. Come si fa ad affrontare una cosa del genere? Non c’è un manuale, eh?

Dopo… beh, dopo è stato un inferno. Prima di tutto, il panico. Chiamo subito i carabinieri, tremavo talmente che quasi non riuscivo a parlare. Poi… il supporto. Mia sorella, povera anima, è corsa subito da me. Senza di lei, non so davvero come avrei fatto. Avevo bisogno di qualcuno, di un abbraccio, di sentire una presenza umana, reale, non solo le eco vuote della mia casa violata.

Le emozioni? Un’onda gigantesca. Rabbia, tanta rabbia, poi tristezza, una disperazione che ti stringe la gola. La paura, quella ti resta addosso, come un’ombra, anche a distanza di tempo. Ricordo ancora la sensazione di insicurezza, di non essere più al sicuro nel mio stesso letto. Ho dovuto fare terapia, eh, non me ne vergogno. A volte, serve davvero chiedere aiuto, altrimenti ti implodi. Non vergognatevi, davvero.

Poi… la casa. Un macello. Cassetti aperti, tutto rovistato, cose sparite… cose che non avevano nessun valore materiale, ma un valore… sentimentale, immenso. Il mio vecchio diario, per esempio, sparito. E mi sono chiesta, ma perché? Cosa gliene importava a quel… a quel ladro, del mio diario?

Ricostruire… riordinare. Un po’ alla volta. Un passo dopo l’altro. Cercando di tornare alla routine, anche se era difficile. Cercare di mantenere una qualche parvenza di normalità, perché la vita, purtroppo, continua. Anche se non è più la stessa, dopo un’esperienza così. E adesso, cosa farò? Forse metterò delle migliori serrature, ma la sensazione di vulnerabilità… quella resta, un po’. E questo forse è la parte più dura.

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