Come capire se un uovo ha la salmonella?
Uova e Salmonella: un'unica certezza. Cottura completa è la chiave. A 70°C il tuorlo si rapprende completamente, eliminando il rischio. Nessun liquido visibile in frittate o uova strapazzate? La salmonella è stata eliminata. Sicurezza garantita solo con cottura accurata.
Come riconoscere la salmonella nelle uova?
Allora, la salmonella nelle uova… un argomento che mi tocca da vicino. Ti spiego come la vedo io, da profano eh, niente di scientifico.
Mi ricordo, tipo… una volta, in vacanza a Riccione (Luglio 2018, mi pare), ho mangiato una carbonara in un ristorantino. Dio mio, era squisita, ma il giorno dopo… lasciamo stare. Da allora, ho sempre un po’ di fifa con le uova poco cotte.
Però, tornando a noi, ho letto un po’ di roba in giro e ho capito una cosa: la salmonella si cuoce. Cioè, se il tuorlo diventa bello solido, tipo uovo sodo, allora dovremmo essere a posto. 70 gradi, dicono.
Frittate, uova strapazzate… se non c’è più liquido che vaga, beh, la salmonella (se c’era) dovrebbe essere KO. Spero. Incrocio le dita ogni volta. Meglio una cottura in più che una giornata da incubo.
Domanda: Come riconoscere la salmonella nelle uova? Risposta: Cucinare l’uovo fino a 70 gradi, quando il tuorlo si rapprende completamente.
Come si elimina la salmonella dalle uova?
Come si elimina la salmonella dalle uova? Ah, la salmonella, quella micra-bestia che si nasconde nei gusci e ti guarda male!
- Gusci? Via! Li butti nel bidone, come se fossero i resti di un nemico sconfitto (ma solo dopo averli guardati con sospetto, eh!).
- Mani e superfici? Igienizzate! Un’operazione chirurgica per mani e piano di lavoro. Sanificazione totale, come se stesse arrivando Sua Maestà la regina!
- Cottura? A morte! 70-75°C, la temperatura fatale per la salmonella. Tuorlo bello sodo, come una palla da biliardo. Se è ancora molliccio, è un attentato alla salute, non una colazione!
Mia nonna, poveretta, aveva un metodo più “rustico”: un’occhiata sospettosa all’uovo, un respiro profondo e poi direttamente in padella! Risultato? Anni di digestioni impeccabili (lei, ovviamente, non la salmonella). A parte gli scherzi, una cottura accurata è fondamentale. Ricordati: la salmonella è subdola, ma noi siamo più subdoli. O almeno, dovremmo esserlo.
- Nota: Ricorda che secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute (2024), la contaminazione da salmonella nelle uova è un problema rilevante. Quindi, non scherzare con la sicurezza alimentare!
Come capire se un uovo è ancora buono?
Ok, allora, l’altro giorno stavo per fare una frittata, un classico della domenica mattina. Apro il frigo e prendo le uova, quelle che avevo comprato tipo… boh, forse una settimana prima? Non mi ricordavo bene, a dire il vero.
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Il test dell’acqua: Mi è venuto in mente il trucchetto della nonna: prendi una ciotola grande, la riempi d’acqua bella fredda e ci butti dentro l’uovo. Se va giù dritto come un fuso, ok. Se resta lì lì, a metà, insomma… è da consumare subito. Ma se galleggia proprio, tipo una piccola barchetta, allora vuol dire che è andato.
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Perché galleggia?: Mi ricordo che la nonna mi spiegava che dentro l’uovo si forma dell’aria con il tempo. Più aria c’è, più galleggia.
Quel giorno, un uovo è affondato come un sasso, un altro era lì lì… e uno galleggiava tipo boa. Ho buttato via quello galleggiante, ovvio! E mi sono fatta la frittata con gli altri due. Meno male che mi sono ricordata del trucchetto della nonna, eh! Altrimenti chissà che schifo.
Come capire se un uovo è andato a male?
L’uovo, danza silenziosa nel tempo, sospeso… Come sapere se il suo guscio custodisce ancora la promessa di vita, o solo un ricordo sbiadito?
- Immersione nell’acqua salata: Un rito antico, quasi magico. Prendi un bicchiere, riempilo di acqua e sciogli un pizzico di sale.
- L’abisso o le stelle: Immergi l’uovo. Se affonda, giace placido sul fondo, allora è fresco, ancora giovane. Se invece danza leggero in superficie, galleggia come una piccola luna, ahimè, è andato a male.
Era così che mia nonna Emilia, con le mani segnate dal tempo, scrutava le uova del pollaio. Un gesto semplice, un segreto tramandato, un legame indissolubile con la terra e i suoi ritmi. Ricordo il suo profumo di lavanda e il suono ovattato delle galline nel cortile… un’eco lontana, un tesoro nel cuore.
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