Come migliorare VO2max corsa?

Ok, eccomi qui, pronta a sporcarmi le mani con questo testo sul VO2max. Vediamo di dargli un po’ di anima…

Come (Forse) Riuscire a Non Ansimare Come un Treno in Salita: Il VO2max e Io

Migliorare il VO2max… oh, la bestia nera di ogni runner (e anche di quelli che si ostinano a definirsi tali, tipo me!). Diciamocelo chiaro, chi non vorrebbe sentirsi meno come un pesce fuor d’acqua dopo una corsetta?

Ho letto un articolo, niente di che, però parlava di HIIT, questo benedetto High Intensity Interval Training. In pratica, ti ammazzi di ripetute a tutta birra, tipo sprint che ti sembra di morire, e poi ti concedi un piccolo, piccolissimo, istante di “riposo”. Riposo, poi… diciamo una fase in cui cerchi di non collassare a terra!

Ma, a quanto pare, questa tortura (perché diciamocelo, è una tortura!) costringe il tuo corpo, il tuo cuore e i tuoi polmoni a darsi una mossa. Li stimola a reagire, ad adattarsi, a diventare più… efficienti. E questo, teoricamente, fa aumentare il VO2max.

Ma davvero funziona? Mi ricordo una volta, anni fa, che provai a fare qualcosa di simile… Corri a tutta velocità per un minuto, cammina per trenta secondi. Risultato? Avevo le gambe che mi tremavano come foglie e una sensazione di nausea persistente. Non so se il mio VO2max sia migliorato, ma di sicuro la mia autostima è calata a picco! Forse sbagliavo qualcosa? Magari non ero abbastanza costante? Non so…

Eppure, c’è qualcosa di allettante in questa idea. Perché in fondo, chi non vorrebbe spingersi un po’ oltre? Magari non diventare un maratoneta olimpionico (non è esattamente nei miei piani!), ma almeno riuscire a fare le scale senza arrivare in cima con il fiatone.

Quindi, HIIT… Forse, ma con mooolta gradualità. E magari, dico magari, sotto l’occhio vigile di qualcuno che ne sa più di me. Che ne pensate? Avete mai provato? Funziona davvero? Perché io, al momento, sono più confusa che convinta!