Come riconoscere un pesce andato a male?

Mamma mia, che puzza! Come riconoscere un pesce andato a male? Eh, te lo dico io, che una volta ho rischiato un’intossicazione alimentare da paura, con quel branzino che sembrava dormire un sonno eterno… Ricordo ancora quell’odore, un misto di ammoniaca e… beh, di qualcosa di indescrivibilmente nauseabondo. Non era il profumo del mare, fidati.

Allora, prima cosa: l’odore. Un odore forte, davvero, pungente. Non un leggero sentore di pesce, no. Questo è decisamente diverso. Sapete, un po’ come quando lasciate il latte fuori dal frigo per troppo tempo… solo che, beh, molto peggio.

Poi, gli occhi. Ricordi il branzino? Gli occhi erano infossati, opachi… non avevano più quel luccichio vivido, quel brio che dovrebbe avere un pesce fresco. Sembravano due sassolini infossati nella testa. E la pelle? Appiccicosa, un po’ viscida, niente a che vedere con quella lucentezza che dovrebbe avere un pesce appena pescato. Quella volta era tutta opaca, come se avesse perso tutta la sua vitalità.

Infine, la consistenza. Mamma mia, che schifo. Era molle, si sfaldava al minimo tocco. Un vero disastro. Ricordo che ho dovuto buttarlo subito, anche se mi dispiaceva da morire, avevo speso un bel po’ di soldi! Mi sono detta: meglio buttare via qualche euro che finire all’ospedale, no? Magari 15 euro buttati, ma una gastroenterite costa molto di più!

Insomma, occhi infossati, pelle opaca e appiccicosa, odore forte e pungente, carne molle… se vedete queste cose, non ci pensate due volte: via, direttamente nella spazzatura! Fidatevi della vostra esperienza, del vostro olfatto e della vostra vista. È meglio prevenire che curare, vero? Non volete rischiare di finire come me… quella volta ho passato una notte davvero brutta.

#Avariato #Conservazione #Pesce